Capitolo 56.

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Dei piccoli baci sul tutto il viso mi risvegliano dal mio sonno...sorrido sapendo benissimo di chi si tratta e apro piano gli occhi ritrovandomi davanti il mio ragazzo.

"Buongiorno amore"sussurro abbracciandolo,sorride stringendomi e mi accarezza i capelli dolcemente."Buongiorno,comm staij?"subito mi vengono di nuovo in mente le immagini di ieri sera.
La porta aperta,la scritta sul muro,il cadavere del uomo e le grida di Ciro.

Tremo immediatamente stringendomi ancora di più a lui e capendo la mia paura mi abbraccia forte sospirando rumorosamente.
"Non meriti tutto questo,mi dispiace..è colpa mia."alzo il viso dal suo collo e nego subito seria.

"Non è colpa tua Cì,non ci pensare nemmeno.
L'unica cosa che dobbiamo fare ora è capire chi è stato e stare attenti,ma non darti la colpa di niente."li bacio la guancia più e più volte facendolo ridacchiare per il solletico e subito sorrido stringendogli le guance.

"li bacio la guancia più e più volte facendolo ridacchiare per il solletico e subito sorrido stringendogli le guance

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"Mio,mio,mio."ad ogni parola li lascio dei baci dolci su tutto il viso dolcemente facendolo sorridere.
Conosco il mio ragazzo meglio di quanto conosca me stessa,so che si sta dando la colpa di tutto.Di avermi fatto assistere all'ordine di suo padre,di avermi messa in mezzo nella guerra tra gli Esposito e i Ricci...di avermi messa in pericolo.
Ma l'unica persona che non incolpo in tutto ciò che è successo,è proprio lui.

Si chiuderà in se stesso accumulando rabbia su rabbia,ci siamo già passati e non voglio che succeda di nuovo.

"Ti amo"mi risponde solamente guardandomi negli occhi e uno sciame di farfalle occupa il mio stomaco.

"Forza alziamoci,fra due ore dobbiamo ritornare all'ipm.
Colazione fuori?"chiedo e subito alza la testa dal cuscino sgusciando fuori dal letto.
Altra chicca che nessuno sa di lui,ama da morire fare colazione al bar.
...................
"Magn o tuoij"ridacchio quando cerca ancora una volta di tirare un morso al mio cornetto al pistacchio.
Appena ci siamo lavati e vestiti abbiamo subito salutato Pietro e Salvatore e siamo montati in macchina per fare colazione al nostro bar preferito,ho evitato per tutto il tempo di guardare il muro del soggiorno perché sapevo che se l'avessi fatto sarei crollata...e non può succedere.Devo assicurarmi che Ciro sia tranquillo e che non si senta in colpa e farmi vedere mentre crollo..non aiuterebbe affatto.

"Tu sij a mij perciò tutte e tue cose so pure mie.Pur o cibo."rido alle sue parole e lascio che assaggi il mio cornetto."Che scusa di merda..facevi prima a dire di esserti pentito a non averlo preso al pistacchio,idiota."

Finiamo di mangiare e una volta pagato usciamo fuori andando verso la macchina,camminiamo tranquilli finché un ragazzo non sbatte contro di me facendomi quasi volare.Fortunatamente avevo il braccio di Ciro sulle spalle altrimenti sarei davvero caduta di culo a terra.

"Lascia stare.."cerco di dire ma non riesco nemmeno di finire di parlare che Ciro va subito verso il ragazzo prendendolo dal collo.
Lo sbatte al muro e stringe la presa e subito mi avvicino a lui cercando di calmarlo.

Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora