Siamo tutti in aula con l'insegnante a fare lezione.Perché si,strano ma vero all'IPM si studia.
"Allora ragazzi oggi parleremo di poesia,sapete di cosa parlo vero?"sorrido subito alle parole dell'insegnante e guardo Edo,lui ama scrivere poesie e canzoni.Ha un vero talento.
Si gira verso di me sorridendo e li do un bacio sulla guancia sporgendomi.
"Prima di iniziare però vorrei sapere dove si trova Ciro,Greta potresti gentilmente andarlo a prendere?"chiede l'insegnante in modo gentile mentre io sbuffo rumorosamente.
"Perché io?"piagnucolo scocciata.
"Perché i ragazzi si infratterebbero fuori con Ciro mentre so che tu lo farai entrare subito in aula."alzo gli occhi al cielo ed esco fuori.
Inizio a cercarlo ovunque,nelle aule,nei bagni,nella sala comune ma nulla.
Speriamo a cristo che se lo sono preso almeno sarò tranquilla.
Sorrido per i miei stessi pensieri e giro lo sguardo verso il laboratorio di arte,l'unico con la porta chiusa.Vado sparata verso la porta e la apro velocemente vedendo Ciro girato di spalle vicino a un banco.
"Ti stavo cercando ovunque...su andiam.."dico ma mi blocco quando vedo la testa di Viola sbucare dalla spalla di Ciro.
Guardo bene Ciro e vedo che ha le labbra rosse mentre lei i capelli in modo disastroso e la maglietta alzata fino al reggiseno.Mi irrigidisco mentre Ciro abbassa lo sguardo.
"Crè"chiede quest'ultimo,sembra dispiaciuto ma so che è tutta una farsa.
"Devi venire in aula la lezione è iniziata."rispondo fredda,lo guardo disgustata ed esco fuori sbattendo la porta.
Perché mi sento delusa? Insomma non dovrebbero importarmene nulla invece sento le lacrime a gli occhi.
"Gre"dice Ciro prendendomi dal polso,mi gira completamente verso il suo corpo e sbatto sul suo petto.
"Devo andare in aula,lasciami"dico acida ma non molla la presa.
"Ma perché stai incazzata con me mo?"chiede confuso mentre io abbasso lo sguardo.
"Non sono incazzata,non me ne importa niente voglio solo andare in aula quindi lasciami"dico ringhiando,sbuffa rumorosamente e si mette una mano sul viso in modo nervoso.
"Si propr na stronz"dice alzando gli occhi al cielo.
ah pure?"Ho detto lasciami piezz e merd"rispondo alzando la voce,cambia subito espressione e inizia a innervosirsi e a stringere di più la presa attorno al mio polso.
In un secondo mi sbatte al muro e mi mette le mani attorno al collo senza stringere."Me a' portare rispetto e capit?"dice a denti stretti,faccio un sorrisetto divertito e metto le mani sulle sue stringendo di più la presa sul mio collo.
"Io non porto rispetto per le persone inutili"rispondo facendolo incazzare ancora di più,so che lo sto provocando troppo ma sono nervosa e ferita e l'unico modo per sfogarmi è questo.
"Mo me ai scassato o' cazzo zoccl"senza pensarci li tiro uno schiaffo sulla guancia facendogli girare di poco il viso.
"Zoccl è chedda ca t chiav,no ji"dico furiosa,mi guarda con sguardo omicida e devo essere sincera se non fossi così tanto incazzata con lui mi sarei spaventata del suo sguardo.
"Staij pazzian assaij ca pazienza mij"dice nero di rabbia.È così tanto vicino che posso sentire il suo profumo,dio santo che profumo...
"Sappi che la pazienza finisce"continua fissandomi le labbra per poi guardarmi negli occhi in modo minaccioso.
"Mi lasci mo?"chiedo dato che sono ancora bloccata al muro con il suo corpo schiacciato al mio
Si allontana e se ne va in aula.
Sospiro rumorosamente e dopo essermi calmata entro pure io.Fortuna vuole si è andato a mettere al banco dietro al mio,alzo gli occhi al cielo e mi siedo."Bene ora che ci siete tutti voglio che scriviate una poesia sulle emozioni,di vostra fantasia.Esternate quello che avete dentro"dice l'insegnante facendo sbuffare i ragazzi dietro di me mentre io posso vedere il sorriso di Edo anche da qua.
Scrivere per me è molto complicato e per tutto quello che sento in questo momento mi è difficile esternare le mie emozioni.Non sono mai stata brava a uscire quello che avevo dentro,di solito lo tengo per me o magari l'unico con cui mi confido è Edo.
Scrivo una poesia sulla rabbia,l'emozione che più si avvicina a come mi sento ora,scrivo e cancello scrivo e cancello...nemmeno mi accorgo che passano 20 minuti."Ragazzi sono passati 20 minuti forza fatemi sentire qualcosa"dice e vedo che guarda proprio me,merda.
"Iniziamo da i due Conte,Edoardo inizia tu"dice l'insegnante.
"Vai o' poet"dice o'pirucchio prendendolo in giro e subito mi giro fulminandolo con lo sguardo.
"Faccela sentire Edoà,e ti ascoltiamo tutti quanti"dice Ciro guardando gli altri ragazzi in modo minaccioso facendo capire che devono ascoltare Edo.
"Si chiama o'core mio"dice Edo prima di iniziare a leggere.
"Voglio chiagnere 'na lacrima,
annascunnuta a il'uocchie
d'o munno indifferente,
ca guarda e se ne va.Nun voglio parlà e' niente,
pecchè ogni parola
è sulo 'nu rammore
pe cchi nun vó capì.E o' core mio suspira,
mme dice "Nun dà retta,
parla cu mme sultanto"
E i' o stongo a sentì."
appena finisce di leggere Ciro si alza in piedi e inizia ad applaudire e subito ci alziamo tutti mentre Edo sorride alzandosi.Lo vado ad abbracciare subito e mi da un bacio sulla guancia.
"Mi ha fatto piangere"sussurra Teresa ridendo,Edo la prende dal polso e li da un bacio a stampo.
"Davvero bella Edoardo"dice l'insegnante,ci sediamo di nuovo e vedo che ha di nuovo lo sguardo verso di me.
"Greta leggimi la tua poesia."dice l'insegnante mentre io ruoto gli occhi al cielo.
"Non l'ho fatta"rispondo fredda.
"Per quale motivo? Le nostre emozioni sono importanti vanno esternate sempre,perché non provi a farlo"dice sorridendomi mentre a me il nervoso è già aumentato.
"Appunto sono le mie emozioni perciò non devo esternare niente,basta a rompermi il cazzo"dico alzando la voce,sposto il banco con il piede ed esco fuori andando verso il campo.
Fortunatamente è aperto,mi siedo sulla solita panchina e inizio a mangiucchiarmi le unghie in modo nervoso.
Mi devo calmare sennò faccio un omicidio anche se non so nemmeno io perché sono cosi nervosa."Amor mij"dice Edo facendomi sobbalzare.
"Dimmi"rispondo solamente tenendo ancora lo sguardo altrove,non riesco a guardarlo.
"Che hai"chiede prendendomi il volto tra le mani,cerco di allontanarmi ma non ci riesco e appena incrocio i suoi occhi con i miei inizio a sentire gli occhi lucidi.
"Non ho niente,voglio stare da sola"urlo con voce rotta dal pianto alzandomi all'improvviso,mi guarda confuso mentre io continuo a sbattere il piede per terra.
"Parla con me,che cazzo hai"dice Edo alzando di poco la voce,sto per rispondere ma ci interrompe il comandante.
"Nennè vieni con me,dobbiamo andare dalla direttrice"dice quest'ultimo facendomi sbuffare.
Lo seguo senza dire niente ed esco dal campo mentre tutti i ragazzi e Teresa escono dall'aula venendo verso il campo
"Dove vai?"chiedono Ciro e Teresa contemporaneamente.
"Dalla direttrice"rispondo fredda.
So già che non finirà bene.
Spazio autrice
Ciaoo nuovo capitolo.
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Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci
RomanceGreta Conte,cugina di Edoardo Conte. Cresciuta nel solito lato "sbagliato" di Napoli,tra spaccio,droghe,armi e omicidi. Rimasta orfana quando aveva 6 anni,ha sempre vissuto con Edoardo e i suoi zii fino a che il cugino non è stato arrestato.Ha un vu...