Capitolo 20.

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Appena ho finito di mangiare sono corsa in cella per nascondere le cose visto che hanno fatto un'altra ispezione.
Stanno cercando un telefono da due settimane ma non l'hanno ancora trovato.

Ne ho approfittato anche per lavare le mie robe e quelle di Teresa.Fortunatamente nelle celle abbiamo uno stendino e ci danno anche il detersivo.

"Amo"urla Teresa risvegliandomi dai miei pensieri,le sorrido e lei si butta nelle mie braccia.

Rido mentre lei esulta stringendomi forte.

"Io e Edo abbiamo chiarito e la prossima settimana potrò uscire anche io.Guarda cosa mi ha dato"dice mostrandomi una collanina a forma di cuore di color tiffany.
Ricordo che l'aveva ordinata a Gennaro,le mie cuffie devono ancora arrivare.

"Che bella amo"dico sorridendo.
Si siede sul suo letto e mi trascina con lei.

"Raccontami cosa è successo questa mattina"dice guardandomi con un sorrisetto malizioso.Alzo gli occhi al cielo e li do le spalle.

"Solo se mi fai le trecce"rispondo e lei ridacchia per poi iniziare a farmele.
È bravissima a fare acconciature.

"Quando sono andata con Beppe nel laboratorio ho trovato Ciro e Viola vicini,l'ho ignorato e poi mi ha trascinato nel aula e abbiamo litigato.E durante la litigata mi ha detto che è innamorato di me"dico tutto d'un fiato,appena finisco la frase Teresa urla e per sbaglio mi tira i capelli.

"Cazzo"continua a urlare mentre io la fulmino con lo sguardo.

"Non sei felice?"chiede confusa,sospiro e scrollo le spalle.

"Anche io sono innamorata di lui e ormai anche i muri lo sanno però è bravo con le chiacchiere ma con i fatti no."rispondo giocando distrattamente con i miei anelli.

La realtà è che ho paura.
Non mi sono mai innamorata e non voglio soffrire,nella vita ho già sofferto abbastanza.

"Faglielo capire no?"dice finendo di farmi le trecce,sono due trecce alla francese.

"Fosse facile amó"dico sbuffando.

Mi sono rotta di questa situazione.
Devo prendere la situazione in mano.

"Sai che ti dico? Mo vado da lui"dico alzandomi,sorride e annuisce.

"Muoviti"dice divertita,esco dalla mia cella e cammino velocemente nei corridoi ignorando sia Totò che Cardio quando mi salutano.Lo farò dopo.

"Fuori chiattì"dico entrando improvvisamente nella cella di Ciro dove vedo che c'è il chiattilo cacato sotto come sempre.

"Non ci senti? Ho detto fuori"dico alzando la voce,scappa subito fuori e io chiudo la cella.

"Crè?"chiede Ciro divertito,sospiro e poi vado verso di lui e mi butto sulle sue labbra.
Prima è sorpreso ma subito dopo iniziamo a baciarci famelici.

Mi prende in braccio e mi sbatte al muro mentre le nostre lingue ballano una danza tutta loro.
Ci stacchiamo solo quando rimaniamo completamente senza fiato.

"Dimostrami qualcosa o tutto questo lo perdi"dico con voce affannata dal bacio.
Sospira e sorride e mi bacia di nuovo,li mordo forte il labbro inferiore e geme dal dolore staccandosi.

"Ma che cazzo fai"dice confuso,sorrido e li lascio un ultimo bacio sul labbro che si sta gonfiando per il mio morso.

"Te lo devi meritare,non ti bacerò finché non mi dimostrerai che ci tieni."rispondo.
Sorride mentre io scendo dalle sue braccia,faccio per uscire ma mi blocco quando sento una pacca forte sul culo.

Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora