Capitolo 37.

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"E pcchè so nu strunz?"dice venendo verso di me a grandi falcate,indietreggio e mi attacco al muro piangendo ancora di più.

"Era rimasta incinta di te? Era rimasta incinta e non mi hai detto niente"grido con voce rotta dal pianto,chiude gli occhi e sospira rumorosamente.

"Amó ascolt a me,non rimase incinta era convinta lei.E pure se fosse non m n fott nient,i figli che voglio io so chill ca nu jorn porterai rind a panz tu."dice prendendomi il viso fra le mani,mi allontano e continuo a singhiozzare.

"Vattene via"sussurro strusciando sul pavimento,abbraccio le ginocchia e appoggio la testa su di esse.

"Vita mij per favore,credimi ij nun vogl a chedda zoccl so pazz innamorat sul e te."dice abbracciandomi,mi allontano di nuovo e nego con la testa scappando fuori.

Cerco di non farmi vedere dal comandante perché sicuramente mi porterebbe dalla direttrice e scappo sulla terrazza sedendomi di schiena al muro all'ombra.

Non mi ha ferito il fatto che è rimasta incinta,non so nemmeno se sia vero o meno,mi ha ferito che Ciro non mi ha detto mai nulla.Non è una cosa da poco,se non avesse avuto l'aborto ora sarebbe padre con quella pazza.
Lei ha avuto il coraggio anche di mettere in pezzo i miei genitori,la dovevo uccidere.Nessuno deve parlare di loro e nessuno deve osare mancarmi di rispetto in questo modo.

Ciro pov's
Sono un coglione.

Dovevo dirglielo,ha ragione ad essere arrabbiata.

"Cirù aro stà Greta? L'aggia purtà dalla direttrice"dice il comandante venendo verso di me,sospiro in modo nervoso e mi accendo una sigaretta per calmarmi.

"La trovo io,aspttat nu minut"rispondo per poi salire le scale per la terrazza,sperando che sia là.

Salgo l'ultimo gradino e la vedo,maronna mij quant je bell.

"Amó"la chiamo e subito si gira e appena mi vede sbuffa e ritorna a guardare il cielo.
Mi siedo accanto a lei e appoggio la testa sulla sua spalla ma la alza per cacciarmi via.

"E ja amó,scusm t preg.Dovevo dirtelo u sacc ma non è come pensi tu."dico girandomi verso di lei,sospira e si gira verso di me anche lei.

"Allora dimmi la verità"risponde seria,annuisco e inizio a parlare.

"Ebbe un ritardo di na semana,li procurai un test di gravidanza dato che non volevo diventare padre e sopratutto con lei.Lo fece e risultò negativo lei però inizio a dire che aveva avuto un aborto e altre puttantate.Punto tutto qua"dico serio prendendogli le mani tra le mie,sospira e distoglie lo sguardo sbuffando.

"Chella è pazz amó,qualsiasi cosa ti dirà su di me non li credere.Anche se dopo le mazzate che ha avuto non penso si avvicina di nuovo"continuo divertito,li scappa un piccolo sorriso e subito la prendo da sotto le braccia per farla sedere su di me.

Circonda il mio collo con le braccia e appena si rilassa scoppia a piangere di nuovo.

"Vita mij nun chiagnr"sussurro triste stringendola forte a me.

Sentirla piangere mi fa male,la devo rendere felice.La devo trattare come una regina,così mi ha insegnato papà,le mogli dei boss sono sacre.

"Ho avuto paura di perderti,volevo restare fuori con te.Come quando stavamo al cimitero e al mare,stavamo benissimo...invece qua ci sono sempre problemi."dice tirando su col naso,li alzo il viso e li asciugo le lacrime.

"In qualunque posto nel mondo,se stiamo insieme è il posto giusto."sussurro sulle sue labbra,sorride e mi bacia.
Ricambio subito ma dopo un po' mugola di dolore facendomi staccare,li osservo il labbro inferiore e vedo che è completamente spaccato e ha pure un segno violaceo sotto l'occhio.

Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora