Capitolo 55

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*Sogno di Greta
"Papà rallenta ti prego,ho paura"tutto ciò che vedo è il buio e la pioggia fitta che scende a cascate sulla strada e si infrange con il vetro della macchina.
Le strade si illuminano solamente quando i fulmini cadono,per il resto solo ed unicamente buio.

"Tranquilla principessa,tra un po' è finita"mi risponde mia mamma,che è seduta accanto al mio papà.Stringo forte la cintura che mi tiene ancorata al sedile e cerco in tutti i modi di riuscire a guardare in volto i miei genitori,ma senza risultato.

"Le conseguenze arrivano Greta,bisogna accettarle."prende parola mio papà,con voce roca e fredda facendomi sentire dei brividi per la paura.

"Ogni azione ha la sua conseguenza"canticchia mia mamma divertita,con la sua voce soave che da sempre mi ha trasmesso serenità ma che questa volta mi fa sentire in una bolla di paura talmente forte che inizio a tremare,e non dal freddo.

"Rallenta ti prego,ho paura.
Ti prego papà."mi agito sul sedile talmente tanto da sentire la cintura sbattere rumorosamente contro la mia collana.

Un tuono forte squarcia il cielo e un fulmine grande si schianta sull'asfalto davanti a noi,facendo incendiare un albero.
Mio padre sterza e va nell'altra corsia continuando a correre.

"C'è un fiume lì,se continui a correre così tanto cadremo dentro.Smettila rallenta"urlo piangendo ma niente,non mi danno ascolto anzi...si prendono per mano e ridono divertiti.

"Perché non guardi alla tua destra,principessa"mi parla mamma con voce inquietante e divertita.

Non sono i miei genitori.
È solo un incubo.
Svegliati Greta.

"Fa come ha detto tua madre"mi urla contro papà non guardandomi,sobbalzo dalla paura e faccio come dice.
Un urlo straziante esce dalla mia bocca senza nemmeno che io me ne accorga.

Il mio ragazzo,ricoperto di sangue.
Ha la testa appoggiata al finestrino e mi guarda,tre coltelli sono conficcati nel suo addome da cui esce sangue a non finire.

"Amore mio,no ti prego"urlo disperata cercando di toccarlo ma non riesco,il mio corpo è bloccato dalla cinta.

"Dobbiamo portarlo in ospedale,per favore"distolgo lo sguardo da Ciro e guardo mamma e papà.

Svegliati Greta.
È solo un sogno.

"Noo"urlo disperata,sono distesi uno sopra l'altro pieni di sangue.

"Aiutatemi"batto i pugni contro i finestrini,ma senza successo."Per favore aiuto."urlo ancora piangendo.

"È solo l'inizio piccolo diamante."una voce cupa e paurosa mi fa girare lentamente lo sguardo verso il sedile del guidatore.
Gianluca Esposito,ricoperto di sangue sui vestiti...ma non è difficile capire che non si tratta del suo.

*Fine sogno
Apro gli occhi di scatto e mi tiro su iniziando a tossire rumorosamente.
Respiro e inspiro cercando di calmare il mio battito accelerato.
Accendo la luce accanto al comodino e sospiro di sollievo quando vedo il mio ragazzo dormire indisturbato.È steso in pancia giù con una faccia adorabile che mi fa sorridere subito.
Mi attacco subito al suo corpo,stendendomi su di lui e abbracciandolo..iniziando a lasciarli dei dolci baci sulla guancia.

"Mh..amó ho sonno"piagnucola continuando a dormire,ridacchio divertita e continuo ad abbracciarlo.

Era solo uno stupido sogno.
Forse gli avvenimenti di questa sera mi hanno turbata fin troppo.
Va tutto bene Greta...Ciro è con te e i tuoi genitori stanno bene in paradiso.

Sento improvvisamente la gola secca e un bisogno allucinante di bere.
Mi alzo dal corpo di Ciro lasciandogli un'altro piccolo bacio e dopo essermi infilata i suoi pantaloncini apro la porta scendendo al piano inferiore.

Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora