Capitolo 28.

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Abbiamo mangiato la pizza dalla pizzeria più buona di Napoli e ora finalmente siamo andati al cimitero

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Abbiamo mangiato la pizza dalla pizzeria più buona di Napoli e ora finalmente siamo andati al cimitero.

"Ma è chiuso come facciamo ad entrare"dico confusa appena scendiamo dal motore.
Sorride e mi prende per mano portandomi vicino al muro.

"No"dico subito quando vedo che scavalca,in poco tempo si trova seduto sul muro mentre io sono ancora giù.

"Ma sei matto"chiedo facendolo ridacchiare,mi porge la mano ma nego spaventata.

Non ho paura per il fatto che sia illegale una cosa del genere ma perché è troppo troppo alto.

"Ja scavalca,non ti faccio cadere"mi guardo intorno spaventata e poi li do la mano.
Sorride e mi prende da sotto le ascelle come se fossi una piuma e mi fa sedere sul muretto con lui.

"Non guardare giù"dice divertito,salta e io chiudo gli occhi spaventata.

"Dai salta pccrè,ti prendo."dice allungando le braccia da giù,faccio il segno della croce e richiudo gli occhi buttandomi nel vuoto.

Porca troia.
Sento delle grandi mani prendermi a mo di sposa al che apro prima un occhio e poi l'altro assicurandomi di essere ancora viva.

"T'agg ritt ca non ti facevo cade'"dice sorridendomi,li bacio una guancia per ringraziarlo e mi fa scendere dalle sue braccia.
Appena mi giro la paura inizia di nuovo a farsi strada in me.

È tutto buio,c'è un po' di luce grazie ai lumini.

"No col cazzo andiamocene mi sto cacando sotto"dico tirandolo dalla mano e lui ride.

"Oh uardm,quann stai cu me nun a tiní paur e nient."dice prendendomi il viso fra le mani,lo guardo negli occhi e annuisco incerta.
Mette un braccio intorno alle mie spalle e io intreccio le nostre mani.

"Ho paura"sussurro facendolo ridere.Iniziamo a percorrere le lapidi vecchie e mi attacco ancora di più al suo corpo.

"Io ci venivo pur ra solo prima"dice e io lo guardo come se avesse tre teste.

"Mamm ro carmn"dico spaventata quando da un cespuglio esce un gatto,Ciro sbuffa una risata mentre io sento che tra un po' il cuore mi uscirà dal petto.

"Manecc a me che ti ho detto si,sono un cogliona"sussurro e quando sento un'altro rumore metto il viso tra la sua spalla e il suo collo per la pura.

"Caca sott"mi prende in giro divertito.

"Vaffangul Cirù"rispondo ridendo.
È abbastanza comica come cosa.

"Permesso"dice quando entriamo in un'altro "corridoio" pieno di tombe e lapidi.

"Ma che permess ma crè na cas?"dico spaventata e lui per non scoppiare a ridere si mette una mano sulla bocca.

"Siamo quasi arrivati statt zitt"dice divertito,sbuffo e continuiamo a camminare.

Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora