Capitolo 15.

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Sono passati esattamente 2 giorni dall'ultima volta che sono stata in isolamento.Da 2 giorni Ciro mi ignora.
Non so nemmeno il perché.

"Amo sei pronta?"dice Teresa aprendo la porta del bagno,annuisco e dopo essermi messa le scarpe e il profumo la seguo fuori.

Non mi sono manco truccata,da qui si può capire che tipo di umore ho stamattina.

Ho messo un semplice pantalone di tuta grigio e una maglia corta nera a maniche lunghe.Fa abbastanza freddo anche se siamo quasi in estate.

"Greta in orario....ecco perché sta piovendo"dice Lino col suo solito umorismo del cazzo.

"Non iniziare che non è giornata"dico guardandolo male e entrando nella cella di Edo.

"Buongiorno principesse"dice mio cugino dando un bacio sulla guancia a me e un bacio a stampo a Teresa.
Mi stendo annoiata sul letto di Edo e inizio a mangiucchiarmi le unghie.

"Sembra che è stata morsa da una vipera"dice Teresa divertita mentre io li mostro il mio bellissimo dito medio.

"È il tempo,Ciro uguale"risponde e a quel nome sobbalzo leggermente ma non lo faccio vedere.

Dal bagno esce improvvisamente quest'ultimo e subito da una manata dietro alla testa a Edo.

Mi guarda e fissa intensamente la scollatura della maglia ma cerco di ignorarlo.

"Fuori tutti,a colazione e poi ci sono i colloqui.Jam"urla Gennaro e io sbuffo rumorosamente.

Esco dalla cella e mi vado a mettere in fila.

"Ma si può sapere che hai"chiede Teresa confusa affiancandomi.

"Amo niente sto bene"rispondo non guardandola.È una grandissima cazzata,so benissimo perché sto così.

Iniziamo ad andare in mensa e una volta arrivati mi siedo al solito tavolo non prendendo niente.

"Perché non mangi?"chiede Ciro confuso,alzo le spalle e continuo a guardare annoiata la televisione anche se è spenta.

"Linù,che giorno è?"chiede Edo al che mi irrigidisco.
L'ha capito.

"3 Maggio"risponde e sento subito lo sguardo di mio cugino addosso ma lo ignoro totalmente.
Metto una mano davanti al mio viso e sospiro.

Odio essere così debole quel giorno,odio quel giorno.

Se lunedì punto e virgola non mi da il permesso faccio una strage,lo giuro.

"Greta,ti posso parlare?"alzo lo sguardo confusa e davanti a me vedo il chiattilo.
Rivolgo lo sguardo a mio cugino e a Ciro e vedo tutti e due con i pugni stretti che lo guardano male,o meglio solo Edo lo guarda male.Ciro guarda male me.

"Certo"rispondo alzandomi e seguendolo.

Usciamo dalla mensa e ci andiamo a sedere sulle sedie del corridoio.

"Allora...a me dispiace tanto che l'hai saputo così.Volevo dirtelo io con calma però eri sempre con loro e non potevo avvicinarmi"inizia a parlare a raffica e confusa lo fermo con la mano.

"Di che stai parlando?"dico non capendo per niente dove vuole arrivare.

"Al fatto che mi piaci,è vero."risponde abbassando lo sguardo,lo guardo e sospiro rumorosamente.

Questo non ci voleva proprio...

"Senti chiattì,sei un bravo ragazzo ma io non sono quella giusta per te.Se mio cugino lo scopre non sai cosa ti combina e non lo dico per farti spaventare lo dico perché è la verità.Devi stare il più tranquillo possibile qua dentro dato che ti hanno già preso di mira e infatuarsi della cugina di Conte è una grandissima puttanata"dico sinceramente,è la prima volta che mi preoccupo di qualcuno però il chiattilo non si sa difendere e se Edo o peggio Ciro lo scopre finisce nei guai.

Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora