6.

392 18 35
                                    

<< come mai non sei andato fuori con Stephanie? Io credevo di essere da sola.>> chiedo a Jorge mentre metto i piatti in lavastoviglie e lui si alza e viene ad aiutarmi.
<<ho da fare qui per via del mio lavoro, non potevo partire. Stephie si è presentata bene con te, spero. Ha in caratteri o particolare.>>
<< beh, si lei...tutto bene.>> cerco di dissimulare. Non posso mica dirgli che la moglie è stata scorbutica e scontrosa.
<< farò finta di crederti Martina. Lei le fa fuggire tutte.>> lo guardo.
<< beh, in effetti...>> ci capiamo con lo sguardo e scoppiamo a ridere.

Ad interrompere le nostre risate è la sua suoneria.
Guarda lo schermo e sbruffa.
<< scusami, è per lavoro.>>
Sale di sopra mentre risponde e io raggiungo Alice per prepararci ad andare via.

Di Jorge nemmeno l'ombra, sarà preso dal lavoro sicuramente.
Esco di casa e me ne vado.

Nel pomeriggio mi incontro con Wanda per poter firmare un contratto con la sua impresa e mettere a posto tutta la burocrazia e i documenti e in più Alba mi porta a vedere una scuola in cui portare Alice.
È una struttura mediamente grande. Pareti colorate, varie aule, ognuna destinata ad un'attività. Il personale sembra gentile e accogliente e il posto sembra un'oasi felice in cui i bambini possono divertirsi e crescere. Mi informo sugli orari e le modalità di pagamento e da domani mattina porterò qui la mia piccola.

La mattina dopo la preparo e la accompagno e la lascio nelle mani di una ragazza che sembrerebbe essere molto solare. Ha i capelli rossi e un sorriso contagioso.
<< Tu devi essere Alice. Benvenuta tra noi. Vieni dammi la mano che ora andiamo a conoscere i compagni.>>
<< vai piccola.>> le lascio un bacio sulla fronte e la lascio andare mentre tiene per mano quella raga che sarà la sua maestra.
<< a più tardi signora, buona giornata. Per qualsiasi cosa abbiamo il suo numero e la contatteremo.

Mi sento una mamma troppo apprensiva nel momento in cui mi scende una lacrima al momento di lasciarla.
Mi rendo conto che sta crescendo e che sono sola in questo arduo compito di genitore.
Spero solo di poter essere all'altezza.

Mi metto in macchina e arrivo a casa di Jorge e Stephie e inizio a dare una sistemata anche se non ci sono nemmeno tracce dell'eventuale cena di ieri sera.
Avvio l'aspirapolvere e poi mi occupo delle grandi vetrate. Nel farlo, metto la musica ad alto volume. Con il ritmo giusto, prende tutto un altro sapore.

Dopo qualche secondo, una presenza alle mie spalle mi fa girare.
È Jorge che si stropiccia gli occhi e fa un largo sbadiglio.
Non mi dire che l'ho svegliato. Che figura.

<< di solito il mio risveglio è più tranquillo, ma questo va bene lo stesso.>>
<< io non lo sapevo. Non sono pazza lo giuro.>>
<< ma va, che dici. Mi piace la musica di prima mattina, mi mette di buonumore.>>
<< beh io sono un po' fissata con il pop latino.>> mi gratto la testa imbarazzata mentre la canzone continua a pompare nelle casse.

<< io adoro ballare la musica latina.>>
<< oh io a ballare sono negata.>>
<< non ci voglio credere. Con quel fisico che ti ritrovi, sarai bravissima. Dammi qua.>>
Mi toglie lo straccio dalle mani, incrocia le sue mani alle mie e inizia a guidare i miei passi. Qualche giravolta, qualche sguardo e tanti sorrisi mentre siamo praticamente incollati.

Finiamo per inciampare nel tappeto e cado sopra di lui e mi aggrappo al suo petto.
<< lo avevo detto che ero una frana.>>
<< maledetto tappeto, dovrei toglierlo di qua.>>
Continua a fissarmi e non ci muoviamo.
Lo sguardo è intenso e mi perdo in quel verde che ho davanti.

Si dà lo slancio e ci solleviamo.
Mi fa praticamente volare. È vero che non peso molto, ma  sembra avere parecchia forza.

<< bene,dopo questo allenamento corro a fare colazione.>> si avvia in cucina.
<< Jorge...>>
<< dimmi.>>
<< non sapevo fossi in casa, non volevo svegliarti.>>
<< ma smettila di farti paranoie, magari svegliarmi sempre così.>>

Quelle sue parole fanno uno strano effetto. Sento lo stomaco capovolgersi e non riesco a non fare nascere un sorriso sul mio viso.

<< come mai non hai portato Alice oggi?>> ritorna con una tazza fumante in mano e si siede sul divano.
<< sono riuscita ad iscriverla a scuola, grazie a te insomma, a voi, al lavoro.>>
<< sono felice di questo. Anche se speravo di riaverla qui. Volevo portarla in un posto.>>
<< vuoi forse avere un appuntamento con mia figlia?>> ironizzo.
<< si, ma mi sa che ci porterò te adesso.>> si alza e mi prende da un braccio.
<< dove?>>
<< vieni.>>

Andiamo in giardino, dopo lo spazio dedicato alla piscina e c'è un'enorme quercia con sopra una casa sull'albero grandissima.
<< dai sali.>> mi fa segno di andare verso la scala.
Vado avanti io e lui è dietro di me.
Ci sediamo sul pavimento. Lì dentro è pieno di giochi di ogni natura. Il paradiso di ogni bambino.

<< ti piace?>>
<< è bellissima. Sarebbe un sogno per Alice. Lei ama le sorprese e le avventure.>>
<< la prossima volta facciamo salire anche lei.>>
<< d'accordo. Ma ora io voglio scendere perché ho troppa paura dell'altezza.>>
<< non ha preso da te quindi la piccola.>>
Si becca uno schiaffo sulla spalla e scoppia a ridere.

<< ma stavo scherzando. Non fare la permalosa.>>
<< dai fammi scendere.>>
<< ma calma, non succede nulla.>>
<< dai sbrigati.>>
Si mette davanti la porticina per non farmi passare.

<< sbrigati? A me?>> mi sfida con lo sguardo.
<< devo andare a sistemare dentro. Poi chi la sente la tua consorte.>>
<< oh ma lascia perdere, tutte scuse. Stiamo un po' qui.>>
<< uff, daiii.>> mi alzo di colpo e non calcolando bene l'altezza del soffitto sbatto la testa.

<< ahi.>>
Un colpo forte che mi fa anche girare la testa.

Angolo autrice.
Ehilà!
Come state?
Ecco a voi un nuovo capitolo di questa storia, spero vi piaccia. L'ho scritto tra un impegno e l'altro appena ho avuto un attimo.

Jortini033 per te, una piccola pausa dallo studio amiga. Te quiero🤍

Alezamp sono stata velocissima daiiii!🤪

RossellaMallardo0 aspetto con ansia tuoi aggiornamenti 🥰

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora