17.

340 20 33
                                    

Richiudo quella busta che ho in mano e inizio a tremare.
Perché Sebastian mi sta facendo questo? Perché se prima di Alice non voleva nemmeno sentirne parlare, adesso vuole un processo per ottenere la custodia?
Non me ne capacito, non riesco a credere che voglia togliermi la cosa più cara che ho.

<< Martina, stai bene??> mi si avvicina Lodovica mentre Cecilia va a tavola cercando di ristabilire l'ordine ormai turbato e distraendo Alice facendola giocare e ridere.
<< io...non credo di stare bene.>> le faccio leggere la lettera.
<< tu lo vincerai questo processo, chiaro?>> mi dice la bruna rassicurandomi.

<< e come? Difendendomi da sola? I sussidi del governo non coprono anche spese legali. Rischio di perdere mia figlia per sempre. Per sempre.>>
<<ora calmati, mi spieghi un po' la situazione e vedremo come fare. È la vigilia di Natale, non farti vedere così turbata da tua figlia.>>

In effetti Lodo ha ragione, Alice non merita di assistere a questa scena.

Faccio un respiro profondo e ritorno a tavola fingendo un sorriso.
Jorge e Stephanie non sono rientrati, sono ancora fuori.
Riusciamo a vederli attraverso il vetro che sono in giardino a sputarsi parole addosso mentre gesticolano in maniera più che animata.

Ovunque io passi, creo solo problemi.

Mentre noi passiamo al secondo, è Jorge che rientra finalmente e si risiede mentre la moglie sale le scale verso le camere da letto.

Lui sembra abbastanza giù di morale, ma nonostante ciò, riesce a far sorridere la piccola e a godersi la compagnia della famiglia con serenità.
Robert è molto simile a lui caratterialmente, mentre Daniel è uguale nei tratti del viso. Tutti e tre sono accomunati da quelle splendide palle verdi al posto degli occhi.
Alvaro e Cecilia, invece, sembrano proprio dei genitori premurosi e una coppia che ancora, dopo tanto tempo, si ama.
E Lodo, fisicamente opposta rispetto a tutti loro, è la ciliegina perfetta. È quell'elemento che mette tutti d'accordo.

Dopo il dolce ci si mette tutti vicino all'albero fatto qualche giorno fa da noi e Robert propone una serie di giochi di società.

Io aiuto Jorge a sistemare in cucina e lo vedo più volte con lo sguardo perso e gli occhi strani, non pieni di vita come al suo solito.

<< io non volevo essere un problema...>> gli dico avvicinandomi e cercando di incontrare il suo sguardo.
<< qui ci sono problemi ben più gravi della tua presenza, accumulati da anni e anni.>> mi risponde freddo e riprende a sistemare i piatti nella lavastoviglie.
Dal suo tono capisco che non vuole parlare perciò ritorno dagli altri.

Stanno scattando un sacco di foto sommersi dai pacchi regalo e dalle lucine che brillano dietro le loro spalle.
<< ehi aspettatemi, vengo anche io!!>> mi inserisco subito nella foto di gruppo.
<< Jorge>> chiama Cecilia << sbrigati, stiamo facendo una foto.>>
Lui arriva di corsa e prende in braccio Alice che si getta con le braccia al suo collo.

Scocca la mezzanotte, stappiamo una bottiglia di champagne e ci facciamo gli auguri.
A quel punto Jorge mi prende da parte.
<< andiamo a prendere i regali di Alice?>> per un attimo sembra sereno.
<< si, andiamo, sono tutti lì dove li abbiamo lasciati l'altra sera da me.>>
<< no, sono giù in garage, ho chiesto ad Alba di portarmeli poco fa. Dobbiamo solo trovare un modo per farle pensare che sia arrivato Babbo Natale.>>

Mi viene subito un'idea in mente, vado a prendere della farina in cucina e uso una scarpa di Jorge per lasciare delle impronte davanti la porta di casa.
Dopo ritorniamo dagli altri e Robert si allontana un attimo per andare a suonare il campanello e simulare l'arrivo del più grande portatore di felicità di tutti i tempi.

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora