7.

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Devo essere svenuta dopo quel colpo alla testa dal momento che mi ritrovo sul divano di casa di Jorge.

Guardo l'orologio e sono le tre del pomeriggio...
Alice.
Dovevo andarla a prendere.

Mi alzo di scatto e rovisto nella borsa per cercare di trovare le chiavi della macchina e andare il più veloce possibile.
Tra tutte le cose che tengo lì dentro vedo il telefono illuminarsi.
È l'asilo.
Merda.
Bella figura che faccio il primo giorno.

<< signorina Stoessel, sono Cande, la maestra di Alice.>>
<< si, mi scusi sto arrivando a riprenderla.>>
<< no, volevo dirle che c'è un uomo qui che dice di essere stato mandato per portarla a casa.>>

Sebastian.
L'ha trovata.
Vuole portarmela via.
Vi prego, no.

<< signorina, mi sente?>>
<< si, posso sapere chi è?>>
<< dice che lo ha mandato lei. Aspetti, glielo passo.>>
<<d'accordo.>>
L'idea di risentire la sua voce e saperlo vicino a mia figlia mi provoca il voltastomaco.

<< Martina.>>
Fermi tutti, è la voce di Jorge.
<< Jorge? Sei andato lì?>>
<< si, me lo hai detto tu quando ti sei risvegliata di venirla a prendere. Sta tranquilla, sono io.>>

Deve essere stato forte il colpo per non ricordare una cosa del genere.

<< ah, va bene grazie.>>
<< aspettaci a casa, arriviamo.>>

Dopo una ventina di minuti, arrivano a casa e Alice corre tra le mie braccia mentre Jorge le porta lo zainetto.
<< ci avete messo tanto.>>
<< eh si, siamo andati a prendere un gelato al cioccolato.>>
<< ah monelli!>>

Guardo Alice con i bordi delle labbra ancora sporchi di cioccolata che sorride tranquilla.
<< tu dormi poco la notte.>> mi dice Jorge mentre sistemo la piccola.
<< non dormo molto, è vero.>>
<< l'ho notato. Infatti sei crollata. Perché non riesci a dormire?>>
<< ho solo un po' il sonno disturbato, non preoccuparti. Sarà per colpa di quella casina piccola che mi hanno dato è il fatto che si sentono troppi rumori circostanti.>>

Non ho certo voglia di dirgli che ho gli incubi perché mi viene in mente Sebastian che mi porta via Alice o che in preda all'alcol mi chiude in un angolo per prendermi a botte.

<< domani mattina cerca di riposare e vieni qui nel pomeriggio, non ci sono problemi.>>
<< no, ma figurati...>>
<< Martina, davvero.>>
<< ma nel pomeriggio non so dove lasciare Alice.>>
<< ma il papà? Lavora sempre?>> chiede come se fosse la cosa più normale del mondo.
<< stiamo da sole io e lei.>> sono categorica.

<< ah scusami, io non volevo.>> sembra mortificato.
<< sta tranquillo. Non potevi mica saperlo.>>

Prendo le mie cose e mi avvio verso la porta.
<< a domani allora, Jorge.>>

Mi avvio in auto, sistemo Alice sul seggiolino e giro le chiavi per accendere il quadro.
Niente.
Non si accende.

Provo e riprovo, ma sono costretta a scendere e a chiedere aiuto a Jorge.

<< non va?>>
<< beh no, è un po' vecchiotta e forse il freddo l'ha mandata in blocco.>>
Prova a mettersi lui sul sedile per cercare di capire il problema, ma nulla.
È andata completamente.

<< potete restare qui o vi posso accompagnare.>> si offre.
<< va bene se ci accompagni.>>  sono diventata di colpo fredda, è vero.

<< mmm io direi che decide Alice.>>
<< ma che..>>
<< oh guarda, Alice vuole restare.>> prende in braccio mia figlia sganciandola dalle cinture del sedile posteriore e ridacchiando.

Angolo autrice.
Buongiornooooo!
Capitolo breve, ma già pronto così ho deciso di non farvi aspettare troppo.💕 Spero che la storia vi stia piacendo 😍 fatemelo sapere con un commento e una stellina.

Jortini033 periodo produttivo direi. Continuiamo così amiga, lo sai quanto amo i tuoi capitoli.❤️
P.s. Mi manchi!

Alezamp beh che dici? Soddisfatto?

RossellaMallardo0 spero che le ore di educazione fisica siano produttive😂

jortini_esxiste goditi questi aggiornamenti continui tuuu😛💘💘

-a presto

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora