15.

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La mattina dopo mi sveglio e guardando l'orologio noto che sono le nove.
Jorge non è accanto a me sotto le coperte, ma sento la sua voce proveniente dal piano di sotto. Sta parlando di cose di lavoro al telefono.

Metto un maglione che trovo sulla poltrona sopra il pigiama che già indosso e scendo giù da lui che appena mi vede mi manda un bacio con la mano. Mi faccio un the caldo e nel frattempo chiamo Alba per dirle che stiamo per tornare e per sapere come è andata la nottata di Alice.

Dopo la telefonata finisco il contenuto della mia tazza e ci prepariamo per andare via.
<< non hai detto nulla da quando ti sei svegliata...>> inizia Jorge mentre siamo in viaggio in auto.
È vero, non ho detto nulla perché sto tremendamente bene.
<< è che sono molto rilassata.>> gli sorrido e poggio la mia mano sulla sua che sta sul cambio.
<< menomale, pensavo mi odiassi.>> fa una faccetta strana e poi ricambia il sorriso anche lui intrecciando la mia mano alla sua.

Mi accompagna, ma non scende perché deve andare a lavoro e mi promette che appena può mi scrive. Sento di essere tornata indietro al liceo, a quando aspettavo con ansia i messaggi dei ragazzi che mi piacevano.

Vado da Alba dove mi aspetta Alice già bella pimpante e piena di energie.

Per il resto della giornata, di Jorge nessuna traccia e lo stesso nei due giorni a seguire. Provo a telefonarlo, a inviargli messaggi di ogni tipo, ma niente.

Oggi è la vigilia di Natale e come accordato, andremo da mia madre.
Forse, in cuor mio, speravo che Jorge mi dicesse di stare insieme e passare le feste con lui, ma sono stata una sciocca. Ha un'arpia in casa, come dimenticare.

Arriviamo nella casa sul lago di mia madre. Lei ha un piccolo disturbo della personalità ed è davvero poco affidabile. È un'artista, uno spirito fin troppo libero, ma almeno lei a differenza di mio padre, è rimasta con me.

Lo stile della sua casa è molto eccentrico, pieno delle sue opere stravaganti e arredato con pezzi vintage introvabili.

<< mamma, siamo arrivate!>> entro vista la porta d'ingresso socchiusa e ad accoglierci c'è un uomo sulla cinquantina.
<< ahh tu devi essere Martina e tu Alice!>> dice il tizio.
<< ciao, piacere. Mia mamma è in casa? Le avevo detto che saremmo venute da stamattina.>>

<< ho sentito bene? Sono arrivate le mie piccole?>> mia mamma Mariana scende correndo dalle scale per raggiungerci e mi presenta l'uomo in questione come il suo nuovo compagno. Mi sembra quasi sincera quando parla dei suoi sentimenti. Stento a crederle.

Togliamo i cappotti e Alice va con la nonna a dipingere su una tela sporcandosi tutte le mani e il viso.
<< vado a fare la spesa per stasera. Ci pensi tu ad Alice?>> chiedo a mia mamma certa che tanto lei non avrà pensato al menù serale.
<< uhh la spesa è vero. Vai, resta qui la piccina.>>
<< va bene, qualsiasi cosa, chiamami.>>

Mi rimetto in macchina e vado al mercato per prendere il pesce per stasera e tutti gli altri ingredienti cercando di pensare a cosa potrò preparare.

Dopo un paio d'ore ritorno a casa.
<< eccomi! Venite ad aiutarmi!>> Marcus, il compagno di mia madre viene a prendere le varie buste mentre io vado a parcheggiare.
Al mio rientro, mi aspetto di vedere Alice corrermi incontro, ma niente.

<< mamma, dov'è Alice?>>
<< ah Martina, si lamentava troppo quella bambina.>>
<< forse aveva fame mamma, dov'è adesso?>>
<< l'ho mandata via.>> ridacchia in maniera snervante e capisco che è in preda ad una delle sue crisi.

<< MAMMA. DIMMI DOVE È MIA FIGLIA?>> urlo sembrando forse più folle di lei in questo momento.
<< Mariana ha chiamato il padre.>> dice Marcus come se fosse la cosa più ovvia del mondo e il mio cuore inizia ad impazzire nel petto.

<< hai chiamato Sebastian?>> le grido contro non ricevendo nessuna risposta.
<< rispondimi, cazzo! Hai chiamato Sebastian?>>
<< ah si Sebastian, avevo il suo numero e Alice era così felice.>>
<< ti avevo dettosi chiamare me se c'erano problemi.>> serro i denti.
<< te o il padre, è la stessa cosa.>>
<< vaffanculo!>>

Corro fuori a prendere l'auto per andare a cercare Alice.
Non sono a casa dei genitori di Sebastian, forse saranno a casa sua, la nostra ex casa.
Ho così tanta ansia, non penso di essere lucida in questo momento.
Non voglio, non voglio che accada nulla di male alla mia bambina.

Angolo autrice.
Nonostante la sessione che incombe, sto avendo dei ritmi meravigliosi. Su dai, ammettetelo 🤪
Come avevo promesso, ecco un po' di pepe per questa storia che spero continui ad appassionarvi.

Jortini033 ma quanto abbiamo odiato il nostro amico Alezamp per il finale di ieri sera? Prova a farlo ragionare tu e vedi di non fargli fare troppi danni, confido in te amiga💕

RossellaMallardo0 e aspettiamo....🤨

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora