14.

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Andiamo nella zona di montagna e dopo un cena in un ristorante molto chic e decisamente non alla mia portata, Jorge dice di volermi portare a vedere il suo chalet.

Abbiamo passato tutta la serata a parlare e a scherzare insieme. Gli ho raccontato tutta la mia storia e lui tutta la sua.
Senza filtri, senza girarci intorno.
Mi sembra quasi surreale questo rapporto che abbiamo.
Nato così per caso, pieno di equivoci...eppure mi sembra così vero.

Arriviamo nello chalet dove non so come è già acceso il camino e arde facendo un rumore che sa di casa.
<< questo è il mio covo.>>
<< è bellissimo davvero.>>
<< non riesco a toglierti gli occhi di dosso stasera, Martina.>>
Divento rossa in viso e non dico nulla.
Sorrido e mi imbarazzo.
Come sempre.

<< e Stephie stasera?>>
Domanda per smorzare l'atmosfera. Bella mossa Martina, si vede che vuoi rovinarti con le tue stesse mani.

<< sa che sono ad una cena di lavoro e lei ha la cena con la sua azienda.>>
<< beh è quasi mezzanotte. La cena sarà finita.>>
<< vieni qui.>> si siede sul divano e mi fa segno di raggiungerlo.
È bello da impazzire con quella camicia bianca e quel maglioncino.

<< non mi hai dato nemmeno un bacio.>> mi guarda male e fa finta di essere offeso.
<< ma io non sapevo... se ti andasse.>>
<< ah Martina Martina... quando la smetterai di riempirti la testa di paranoie?>>

Mi mette una mano tra i capelli e inizia a baciarmi sempre più appassionatamente.
Le sue labbra così morbide, il suo sapore così intenso.
Il nostro contatto mi accende dentro, fa divampare un fuoco in me.

Passa le sue mani fredde sulla mia schiena e cerca di arrivare alla zip per farla scendere.
Mi sta travolgendo come fa il vento con le foglie in autunno.
Tocca la mia pelle nuda provocandomi mille brividi.
Tira giù le spalline e io in automatico gli sfilo il maglione e inizio a sbottonargli la camicia.

Nella stanza c'è solo la luce che fa il camino che rende tutto così romantico.

Passa a baciarmi il collo e poi a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio.
<< menomale che Alba è stata super disponibile. Le ho detto che non torniamo per la notte.>>
Prima ridacchio, poi rifletto.

Mi sembra di essere come mia madre che mi lasciava di qua e di là per andare a farsi i fatti suoi, le sue avventure, le sue serate.

*** flashback ***
<< scusate, avete visto mia madre?>> scendo al bar piano di sotto per cercare mamma tra tutta quella gente.
Immaginate il loro stupore nel vedere una bambina di sette anni in un bar ben poco raccomandabile.

<< Martina?>> Susan, la barista che mi conosce bene mi viene incontro.
<< mamma?>>
<< è appena uscita dal bar, sarà salita su a casa.>>

Salgo di corsa le scale e arrivando al nostro pianerottolo, sento le porte dell'ascensore aprirsi e mi affaccio per vedere chi è.
Le porte svelano mia mamma con le gambe aperte e un uomo in ginocchio con la testa tra le sue gambe.

***
<< no!>> urlo e Jorge si stacca di colpo.
<< non voglio essere così.>> continuo urlando.
<< Martina, calma. Basta dirlo, non ti agitare.>> il mio respiro si è fatto profondo non solo per l'eccitazione, ma anche e soprattutto per l'ansia di quel ricordo.

Mi alzo di scatto e rialzo la zip del vestito.
Jorge mi raggiunge e mi abbraccia da dietro.

<< hey, io non voglio forzare nulla. Pensavo lo volessi anche tu.>>
<< non stasera. Non adesso. Non mentre ho abbandonato mia figlia.>> inizio a torturarmi le mani e si, ho palesemente un attacco di ansia.

<< non l'hai abbandonata.>> Jorge mi gira verso di lui in modo da guardarmi negli occhi. << ti sei solo presa del tempo per te, visto che non lo fai mai.>>
<< ma lei... lei ha bisogno di me.>>
<< lei starà dormendo di sicuro.>>
<< e se si svegliasse nella notte? E non mi trovasse?>>
<< Alice non si sveglia mai di notte.>>
Sospiro.

<< chiama Alba, voglio sapere se è tutto ok.>>
Jorge fa quello che gli chiedo e mi passa Alba che mi dice che la piccola sta bene e sta dormendo beata già da più di un'ora.
Riattacco.

<< visto? Ora sei più calma?>>
<< si, scusa...>> lo abbraccio.
<< non volevo metterti fretta, scusami tu.>> mi sussurra all'orecchio.

Penso che il desiderio era forte in entrambi.
<< sono stanca.>> mi rifugio con la testa nell'incavo del suo collo.
<< andiamo!>>
Saliamo le scale e andiamo in una stanza enorme che ha al centro un letto a baldacchino, grosse coperte di lana e candele profumate ovunque.

Mi dà un suo pigiama per dormire e vado in bagno a cambiarmi.
Al mio ritorno lo ritrovo nel letto. Non avevo capito dormissimo insieme.
Certe volte mi sento così stupida.

Mi metto sotto le coperte e mi accoccolo con la testa sul suo petto mentre lui mi accarezza i capelli.
<< grazie Jorge.>>
<< per cosa?>>
<< per prenderti cura di me.>>
<< vorrei fare molto di più.>>
<< posso chiederti una cosa?>>
<< dimmi.>>
<< perché? Perché uno come te con una come me?>>
<< i tuoi occhi, dalla prima volta che li ho visti...ci ho rivisto me stesso felice. E la tua spontaneità mi ha fatto sentire come se ti conoscessi da una vita.>>

Angolo autrice.
Tempi record ultimamente e fin troppo romanticismo direi...tranquilli che arriveranno i colpi di scena!
In più volevo informarvi che presa dall'entusiasmo ieri ho pubblicato il primo capitolo di una nuova storia, se vi va passate a leggerla e fatemi sapere cosa ne pensate! ❤️

Jortini033 oggi è 'domani' e ti conviene scrivere altrimenti io e Alezamp saremo costretti a venire fino a Foggia town...che dici ci regali una gioia?

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora