Alice si distacca dal gruppetto e corre incontro a Jorge che prontamente la solleva e la prende in braccio.
Avrei voluto fare lo stesso.Poi fa scendere la piccola dalle sue braccia e la prende per mano venendo verso di noi.
<< ciao.>> dice.
<<ehm...ciao.>> dico io totalmente in imbarazzo.
<< dove posso poggiare il regalo?>> mi chiede e lo prendo per metterlo sul tavolo con gli altri pacchetti.Alice lo guarda dal basso con occhi sognanti.
Ti capisco, figlia mia.<< allora oggi è la tua festa.>> Jorge si abbassa per arrivare alla sua altezza e guardarla negli occhi.
Lei annuisce e sorride e lo abbraccia, ancora.Poi Jorge le dice di raggiungere i compagni per giocare e noi due restiamo per un attimo da soli.
<< senti Martina...>>
<< tranquillo...poi mi dirai. Oggi è la festa di Ali. Sono contenta tu sia venuto.>>
<< non potevo mancare quando l'ho saputo.>>Saputo? Chi gliel'ha detto?
<< ah Ali, guarda cosa ho portato.>> tiene ancora un sacchetto in mano.
Alice e tutti i bambini si radunano intorno a lui che tira fuori dei cappellini.
<< wow!>> urla la piccola e Jorge prontamente gliene fa indossare uno e poi fa lo stesso con gli amichetti.
<< guarda, ora ne metto uno anche io!>> lo posa su quel ciuffo scompigliato. << e uno lo mettiamo anche alla mamma!>> si avvicina a me e ci perdiamo per un attimo a guardarci.Non pensavo di poter incontrare di nuovo quello sguardo.
<< giochi con noi?>> Alice lo tira e finisce sul prato insieme agli altri bambini.
La scena mi fa ridere e lui è così buffo.Dopo poco arriva mia mamma e Sebastian accompagnato da una tizia che non conosco.
Saluta Alice e subito dopo mi raggiunge.<< è il tuo nuovo ragazzo quello allora?>> viene insinuando.
<< no. Non sono come te. Non lo avrei mai fatto venire al compleanno di mia figlia.>> faccio riferimento a quella ragazzina che si è portato dietro.
<< simpatica come sempre.>>
<< dico solo la verità. >>
<< comunque quello vuole scoparti, si vede da come ti guarda...dico solo la verità.>> imita la mia voce irritandomi.<< non dovevi portare la tua ragazza diciannovenne senza avvisarmi, ok?>>
<< ha vent'anni, ok?>>
<< è importante chi frequenta nostra figlia Sebas...>>
<< tu non mi hai chiesto se poteva venire lui...>>
<< lui non è il mio ragazzo e so che è una persona per bene.>> mi allontano perché non voglio guerre. Non oggi.
E Sebastian è lo stesso stronzo di sempre.Nel frattempo mia mamma si è messa a dipingere i visi dei bambini e Alice ne è entusiasta.
Si fa sera e i bambini vanno via e noto una cosa che non mi piace.
Sebas sta bevendo e sta coinvolgendo anche mia madre.
Si stava disintossicando, aveva detto.La ragazza di Sebas, che ho scoperto si chiama Marta, di punto in bianco invita dei suoi amici a venire e la serata tranquilla si trasforma in un festino da confraternita universitaria.
Sono visibilmente nervosa.Il padre di mia figlia fa il ragazzino con l'alcol ad una festa di compleanno invece di stare con la piccola.
Ridicolo e di cattivo esempio.Io provo più volte a raccogliere le cose e cercare di farli andare via, ma non ci riesco é ad un certo punto ci rinuncio anche perché a dargli man forte c'è mia madre che ormai anche lei è inebriata da quello che ha bevuto.
Per fortuna con Alice c'è Jorge che dopo che i suoi amichetti sono andati via, ha aiutato la piccola a scartare il suo regalo e si è messo a montarlo in tutte le sue componenti.
Le ha regalato un'altalena da attaccare all'albero e ora è lì attento a fissare le funi mentre Ali cerca di osservarlo e fare finta di aiutarlo.Fortuna che ci sei, Jorge.
Decido di andare da loro, almeno mi allontano da quella pessima situazione.
<< mamma!>> Alice mi fa segno di andare a vedere quello che stanno facendo.
Jorge finisce di stringere un paio di bulloni sull'asse e fa sedere la piccola per poi iniziare a spingerla avanti e indietro.
È così felice e lui è così perfetto.<< è stata una bella festa per i bambini no?>> mi chiede lui.
<< beh si...anche grazie a te che ti ci sei dedicato.>>
<< ma figurati, lo sai quanto mi piace.>>
Sorride e sorrido anche io.Nel frattempo dall'altro lato del giardino arrivano urla e musica di guattivo gusto.
Io d'istinto sospiro, sbuffo e vado a passo deciso lì.<< ok bene! La festa è finita potete andare via.>>
<< no daii che noia.>> dice Marta con il bicchiere ondeggiante in mano.
<< dai, andiamo!>> Sebastian la abbraccia da dietro e le sussurra qualcosa all'orecchio che la convince a richiamare gli amici per andare verso il cancello.
Lo stesso fa mia mamma visto che il suo compagno è arrivato a prenderla dopo le mie chiamate.Ho un sollievo quando tutti vanno via e restiamo solo noi.
Noi tre.<< Ali dai, è ora di andare a dormire. Domani si va all'asilo.>> cerco di schiodarla da quell'altalena che sembra non voler mollare.
<< no mamma no!>>
<< solo cinque minuti.>> prova a persuadermi Jorge dopo averle fatto l'occhiolino e io acconsento.Ne approfitto per sistemare il giardino e tutte le cose che sono fuori posto.
Dopo cinque minuti, mi avvicino di nuovo a loro.<< tempo scaduto!>> provo a porgere la mano ad Alice che però continua a dondolarsi.
<< non voglio!>> piagnucola.
<< ma Ali guarda, domani potrai dondolarti ancora. Questa ormai è tua e resta qui.>> Jorge ferma le corde e la convince a scendere prendendola per mano.Noi ci avviamo verso l'ingresso della casa, mentre lui va verso il cancello.
<< nooo!>> Alice inizia a piangere e gridare mentre apro la porta di casa.
Vuole che Jorge resti, continua ad indicarlo.Lui sentendola viene e la prende in braccio.
<< ehi non voglio sentire le lagne, sei grande ormai eh! Basta lacrime.>>
<< papà.>> dice la piccola nascondendosi con la testa tra il collo di Jorge e il mio cuore per un attimo si ferma.Angolo autrice.
Come avevo promesso, doppietta!
Grazie a chi legge, vota e commenta la storia.
A presto ❤️

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Portami via. [Jortini]
FanfictionLa nostra voglia di scappare, di cambiare città, da dove nasce? Cos'è che ci fa pensare di poter trovare luoghi migliori oltre i confini delle nostre case? Sappiamo bene che non cambierà niente; non si scappa da un posto, si scappa dal passato! Si...