Jorge lascia un attimo Alice e ci raggiunge.
Sebastian parcheggia davanti al cancello e ne approfitta per venire a salutare nostra figlia.Fuori il sole sta calando e non mi sono davvero resa conto di come questa giornata si è trasformata da un momento all'altro.
<< tu sei?>> chiede Sebas provocatorio a Jorge che sta sulla soglia non lasciandolo passare.
<< non fare finta di niente, simpaticone. Ci siamo visti più e più volte.>> risponde a tono occhi verdi.Continuano a fissarsi con espressione non proprio amichevole.
<< sono il padre di Alice, lasciami passare.>> Jorge riceve uno spintone, sospira e poi lo lascia passare dopo che io gli faccio segno di non controbattere.
Non voglio altri drammi.
Non oggi.
Ne ho vissuti già abbastanza.Sebastian dopo poco va via e restiamo da soli.
<< grazie per essere rimasto con Alice.>> vado da Jorge che mi sta preparando un the.
<< figurati...>> ha un tono strano, una faccia strana.<<sicuro di star bene?>> mi siedo al bancone in cucina e aspetto che mi raggiunga.
<< sembrate complici tu e...Sebas coso.>> è irritato, palesemente.<< mi è solo stato accanto in questa giornata difficile. Non c'è nulla, io non ho intenzione di tornare da lui dopo tutto...>>
<< Martina, mi dispiace dirlo, ma mi sembri poco convinta. Un giorno fai sembrare che senza di me sei persa, l'altro magari finisci per stare con il tuo ex...>>Mi lascia la tazza e se ne va di spalle.
<< non è così.>> corro per finire davanti a lui.
<< secondo me prima dovresti capire bene cosa vuoi.>> sguardo freddo, gelido.
<< voglio te Jorge, non...non sparire di nuovo.>>Mi faccio piccola e mi sento vulnerabile e mi fiondo tra le sue braccia anche se lui mi sembra impassibile.
Si stacca da quell'abbraccio.
<< ci sentiamo domani, ora devo andare a sbrigare alcune cose...scusami.>>
Va via lasciandomi con l'amaro in bocca.
Ancora una volta è indecifrabile.
Ancora una volta sono una stupida.Mi sento così in colpa per quel bacio.
Vorrei fare qualcosa, ma non so cosa.
Sento di averlo ferito e non faccio che pensare a quel bacio sbagliatissimo con Sebastian.
Devo imparare a controllarmi.
Ma ero così vulnerabile che...non ho pensato a nulla in quel momento.Il giorno dopo vado a fare visita a mia madre che non sembra migliorare.
Vederla in quel letto, incosciente, fuori di sè, mi fa sentire impotente.
Oggi sono stata da lei e non mi ha nemmeno riconosciuta.
Penso non ci sia cosa peggiore.In più mi arrivano alcune lettere dall'assistente sociale per dirmi che i finanziamenti del governo stanno per finire e perciò cercherò anche di intensificare il mio lavoro.
Doppi turni e straordinari sperando di non mettere Alice troppo da parte.È sera e sono intenta a preparare la cena per me e mia figlia per poi metterla a letto e rivedere Jorge.
Stasera parleremo e spero di fare chiarezza una volta per tutte.Mi squilla il telefono ed è un numero sconosciuto.
Rifiuto la telefonata e riprendo a tenere d'occhio gli hamburger sul fuoco.Ancora lo stesso numero.
Faccio squillare ancora un po' e vedo che non attaccano.
Rispondo.
<< pronto, con chi parlo?>>
<< oddio Martina finalmente!>> è la voce di Lodovica. Cosa vorrà da me a quest'ora?
<< Lodo? Scusa non avevo il tuo numero e...>>
<< tranquilla, l'importante è che ora hai risposto.>>
<< dimmi.>>
<< avrei bisogno del tuo aiuto per una cosa che riguarda J. È importante, molto.>>
<< di cosa si tratta?>>
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Portami via. [Jortini]
FanficLa nostra voglia di scappare, di cambiare città, da dove nasce? Cos'è che ci fa pensare di poter trovare luoghi migliori oltre i confini delle nostre case? Sappiamo bene che non cambierà niente; non si scappa da un posto, si scappa dal passato! Si...