22.

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Provo a rintracciare Jorge senza riuscirci.
Io non volevo allontanarlo, non volevo dire quelle cose...io sono un casino, come al solito.

Ho così tanta voglia di risolvere che provo a chiamare Lodovica e addirittura Stephanie che nemmeno mi risponde al telefono.
Devo andare a cercarlo.
Io non voglio perderlo.

Preparo Alice per uscire quando aprendo la porta mi trovo davanti mia madre.
L'ultima volta che ci siamo viste le ho sbraitato in faccia e mi ritorna in mente quella paura che mi faceva tremare le gambe.

<< tesoro io...>>
<< mamma ti prego, parliamo dopo.>> cerco di evitarla.
<< Martina lasciami restare qui con la bambina, giuro che questa volta ho preso le medicine e starò attenta...tu vai a fare quello che devi. Ti aspettiamo per la cena>>

Non ho mai creduto che le persone possano cambiare, ma mi piace sempre dare almeno il beneficio del dubbio, soprattutto se si tratta di mia mamma.
Sono sempre stata molto dura con lei dopo l'infanzia che ho vissuto, dopo l'abbandono di mio padre.
Ho sempre dato solo la colpa a lei e ogni tanto mi rendo conto che non è giusto.

Che mia mamma si è ammalata perché nessuno si è presa cura di lei e di questo, mi piange il cuore.

<<va bene, va bene. Ali, resti con la nonna!>>
Come se mia figlia conoscesse bene mia mamma, va a prendere di corsa i pennelli e i colori che le ha regalato Cecilia e gli occhi di mia madre si illuminano.
Forse oggi andrà bene, mi ripeto mentre vado in cerca di Jorge.

Il primo posto dove vado è ovviamente casa loro.

Trovo il cancello aperto e la porta socchiusa e perciò entro chiedendo permesso.
Giro per le stanze e la casa sembra deserta.
Nessuno.

Controllo infine in cucina e lì incrocio Stephanie poggiata al bancone che si gira a guardarmi appena sente la mia presenza.

<< io...stavo per andarmene.>> dico appena incontro il suo sguardo decisamente sconvolto.
<< eri qui per il turno giusto?>>
<< io beh...devo andare adesso.>>
<< dove vai, beviamo qualcosa.>> si muove a rallentatore e ha davvero una pessima cera.

<< grazie ma non mi va...>>
<< ti va della torta? >> tira fuori il dolce dal frigorifero e io rifiuto di nuovo mentre lei si mette a sedere al tavolo.

<< come è andata la tua giornata?>> chiede interessata e inizio quasi a preoccuparmi.
<< bene, sono stata con...>>
<< mangiamo su questo tavolo quanto? Una volta l'anno?>> inizio a non capire il suo ragionamento.

<< ho comprato io quasi ogni cosa presente in questa casa. Tutti quei soldi, tutto il mio lavoro per sedermi qui una volta all'anno. Ero già una donna in carriera quando ho conosciuto Jorge e le mie amiche mi dicevano, lascialo, concentrati sulla carriera, la famiglia non fa per te. Ma io dicevo no, che lo amavo, che lo conoscevo bene e che avrebbe accettato i miei ritmi e tutto...>>
La guardo confusa mentre si alza per versarsi da bere.

<< Martina io pensavo di conoscerlo. È delle persone che conosci che non devi fidarti. Non le conosci affatto.>> ritorna a sedersi e fa segno anche a me di accomodarmi.

<< negli ultimi anni la sera, quando torno a casa, vedo mio marito seduto lì. Penso a quanto è bello, so che in fondo lo amo ma...mi sembra di non riconoscerlo più. Vorrei soltanto ora che quel coglione andasse a fare in culo fuori da casa mia e che ritornasse Jorge quello di cui mi sono innamorata.>>

Cambia improvvisamente tono e la cosa mi spiazza e non poco.
Non riesco a capire dove voglia arrivare con il suo ragionamento.

<< quello che non sapeva di sposarsi con una donna che non le avrebbe dato figli...ma tu, tu che ne vuoi sapere. Sarai rimasta incinta senza nemmeno provarci, non è così?>>
<< io...beh si subito.>> rispondo a bassa voce.
Sono davvero confusa.

<< però per tutto il resto devo farmi il culo.>> aggiungo.

<< beh io la gravidanza più lunga che ho avuto è stata di dieci settimane. Abbiamo addirittura sentito il battito e Jorge era così emozionato ma è andata a finire male nonostante tutti i soldi spesi a trattamenti.>>
Respira e poi ridacchia nervosamente.

<< e adesso vuoi saperlo? C'è una donna incinta di nostro figlio che mi ha appena chiamato. Utero in affitto. Jorge voleva provare anche questa da tempo e guarda che stronzo il destino. La chiamata mi arriva proprio la sera che lui mi ha presentato i documenti del divorzio.>>

Io deglutisco rendendomi conto di quello che ho appena sentito.

Lei dopo poco sbatte il bicchiere sul tavolo frantumandolo.
Poi tira fuori il telefono e mi mostra la foto di un'ecografia del presunto bambino/a.
Queste cose a prescindere da tutto mi commuovono.

<< vedi tu ti emozioni con l'ecografia, io non provo assolutamente niente. E Jorge il divorzio...me l'aspettavo. A ogni aborto che abbiamo avuto si allontanava sempre di più e poi l'ho visto prendersi cura di tua figlia e...ho capito tutto. Io non potrò mai dargli quella luce negli occhi.>>

Inizia a piangere e io mi sento in imbarazzo totale.
Il suo racconto mi ha toccata profondamente e in più penso a Jorge che forse avrebbe voluto dirmi del divorzio.
Sono una stupida.

Poi Stephie tira fuori i soldi per pagarmi il turno e vorrei tanto dirle che oggi non ho lavorato.
<< io...non ce n'è bisogno, sicura di star bene?>>
<< prendi i soldi e vai. Chiudi il cancello quando esci.>>

Si alza e mi lascia lì immobile per qualche secondo.
Riprovo a chiamare Jorge, ma nulla, ha il telefono spento.

Angolo autrice.
Ehiii sono tornata dopo non troppa assenza.
Ho approfittato del fatto che stavo un po' meglio per approfittarne e studiare visti i prossimi esami, ma ecco per voi un nuovo capitolo.
Spero vi piaccia, fatemelo sapere con un commento e una stellina.

Jortini033 questo è quello che è uscito fuori con il repertorio struggente di ieri...mi sa che ci sono andata giù pesante.😂❤️

Alezamp non sono pronta a dire addio a QUELLA storia, preparo i fazzoletti 😩😩

RossellaMallardo0 aspettiamo i tuoi capitoli eh!

jortini_esxiste Giupina del mio cuorrrr 💓💓💓

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora