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Il lavoro di ieri mi ha sfinita e Stephanie, la padrona di casa, sembrava anche insoddisfatta.
La mia speranza è che parli bene di me a Wanda così da avere il lavoro, la busta paga e poter mandare Alice all'asilo come tutti i bambini della sue età.
Si merita un'infanzia tranquilla è normale e farò di tutto per dargliela.
L'ho promesso appena ho saputo di averla in grembo, nonostante la paura, nonostante la rabbia del momento e le tante incertezze che mi tormentavano che sono sparite non appena ho sentito il suo pianto e l'ho presa tra le braccia.

Ho faticato tanto durante la gravidanza, ho resistito anche quando avevo solamente motivi per mollare, anche quando nessuno stava al mio fianco e Sebastian non faceva che imprecare contro di me pentendosi amaramente di quello che era successo tra noi.
Lui non è mai stato uno disposto ad impegnarsi, uno con la testa sulle spalle, con l'idea di farsi una famiglia con dei figli.
Lui è sempre stato quello che non ama le relazioni, che va con la prima che passa e quanto male mi ha fatto essere io la prima quella volta.

Mi ha sempre fatta sentire sbagliata nel momento sbagliato, un peso. Anche se non lo diceva, me ne accorgevo dai suoi comportamenti. Era scostante, freddo. Non era certo un padre pronto ad accogliere a braccia aperte un figlio. Assolutamente no.

Mi lasciava a casa da sola giornate intere quando avevo la nausea che non mi faceva nemmeno alzare dal letto, quando ho avuto le prime minacce di aborto.
Lui non c'era.
Preferiva starsene al bar a bere con i suoi amici, mentre io stringevo i denti e tiravo avanti.

Poi però, il giorno della nascita di Alice, sembrava un'altra persona.

*** flashback ***
<< signorina, dobbiamo portarla d'urgenza in sala parto. Si sbrighi.>> sudo e mi aggrappo al corrimano del corridoio dell'ospedale.
Mi caricano su una sedia a rotelle per farmi arrivare in sala il più presto possibile e poco prima che si chiudono le porte dietro di noi...
<< aspettate! Voglio assistere al parto. Sono il padre.>> Sebastian mi viene incontro, mi stringe la mano e mi lascia un bacio sulla fronte.
Il cuore è pieno di gioia. Finalmente ha ammesso di essere il padre.

Dopo poco, dopo ansie e paure, dopo sudori e spinte, finalmente nasce Alice.
Così bella e delicata. Così innocente, così pura, così dolce.
Mia figlia.

I medici me la portano al petto dopo aver fatto i controlli dovuti e io la stringo forte a me, come se fosse la cosa più cara che ho.

Sebastian si avvicina e la guarda sorridendo.
<< è bella come te. Sei stata bravissima Martina.>> continua a stringermi la mano e credo davvero che questo sarà un nuovo inizio.
Noi tre. Felici,

***

Mi sono svegliata alle cinque stamattina e aspetto con ansia la telefonata di Wanda.
Non è certo il lavoro dei miei sogni, ma meglio di niente.
Imparerò a sopportare i capricci di Stephanie e ad accontentarla in quello che mi chiede.

- è fatta. Inizi a lavorare a casa Blanco-Caire. Saranno fuori per lavoro per una settimana. Tu andrai comunque lì ogni giorno. Sei ore al giorno.

Un'improvvisa felicità mi esplode nel petto. Ci voleva questa buona notizia.

Scrivo in fretta ad Alba per chiederle notizie sui suoi turni e vedere se sono compatibili con i miei per dover portare la piccola con me, però purtroppo oggi non posso farne a meno. Alba non può. La porterò con me visto che i signori non sono a casa e non si accorgeranno di niente.

Sveglio Alice, le preparo la colazione e dopo un po' ci avviamo verso il mio posto di lavoro.
Seguo tutte le procedure che Stephanie mi ha lasciato come compiti e Alice passa la mattinata tranquilla sul divano con qualche giocattolo.
A ora di pranzo, decido di preparare qualcosa e dopo un po' di tempo passato ad aprire tutte le ante per trovare le pentole, metto a bollire l'acqua per farle della pastina.

Sono con lei sul divano quando qualcuno entra dalla porta e sussulto.
Compare subito nel salone un ragazzo alto, capelli castani e occhi verdi.
<< scusami, non ho avvisato del mio rientro. Mia moglie non mi aveva detto fossi qui.>>
Mi alzo e cerco di darmi una sistemata.
<< ehm salve... io sono...ehm lei è...>> muovo le mani nervosa.
<< tranquilla.>> si avvicina e blocca le mie mani con un gesto rassicurante. << tu devi essere Martina e io sono Jorge, piacere.>>
<< signor Blanco, piacere mio...>>
<< non chiamarmi signore, ti prego. Mi sento vecchio.>> mi strappa un sorriso. << sono semplicemente Jorge, ok?>>
<< d'accordo.>> divento rossa come un peperone.

<< mamma.>> Alice mi chiama dall'altra stanza mentre intanto vedo la pentola fumare sui fornelli.
Merda.

<<oh ma chi è questa bella bambina?>> Jorge si incammina verso Alice facendomi l'occhiolino dopo avermi detto di andare a sistemare in cucina.

Dopo poco li raggiungo e trovo mia figlia seduta sulle gambe di Jorge che intanto la sta coccolando.
Posso dire che questa immagine mi fa sorridere il cuore?

<< mi scusi...>> mi becco un'occhiata.
<< volevo dire, scusami. Non l'ho ancora iscritta all'asilo e l'ho dovuta portare con me oggi. Non succederà più.>>
<< ma che scherzi? Guardala, è adorabile.>> le stringe il nasino tra le dita.
<< non vorrei avere problemi.>>
<< dovresti stare più tranquilla Martina. Sentiti come a casa tua qui e non preoccuparti per la piccola. Mi piace avere un bambino in casa.>> la sua espressione si fa malinconica e mi viene in mente la sua storia, la loro storia. Non deve essere facile.

<< bene, ora le do da mangiare altrimenti si fredda. Dai Ali, andiamo in cucina.>>
<< vai piccola, vai.>> la lascia venire tra le mie braccia. << vado su a fare una doccia e mettermi comodo.>>
Ha dei modi totalmente diversi dalla moglie, così tanto che inizio a chiedermi come facciano ad essere compatibili.

Dopo una quindicina di minuti scende di nuovo.
Ha i capelli gonfi e vaporosi, ha messo la tuta e inizio a notare che è davvero un bel ragazzo. Ma davvero bello.

<< allora? Che si mangia?>>
Oh no, non avevo capito dovessi preparare anche per lui.
Sono un disastro. Un disastro.

<< io opto per un cucchiaio di pastina.>> scoppio a ridere per la cosa che ho appena detto.
<< ti faccio compagnia.>> prepara due piatti e si mette a sedere di fronte a me.

Non smette di sorridermi e di riflesso sorrido anche io, dopo tanto.

Angolo autrice.
Hola holaaaa!
Allora, inizio con il dire che Wattpad sta davvero rischiando che io vada con i forconi alla sede centrale visto che ieri ha deciso di far sparire una mia Oneshot nel nulla.😩🤬
Detto questo, spero di riuscire a riscriverla a breve, nel frattempo vi lascio qualche capitolo...che non guasta mai! 😛
Fatemi sapere che ne pensate con un commento e una stellina.💓

Jortini033 stamattina mi sono svegliata e ho urlato leggendo il tuo nuovo capitolo! Sclerooooo! Non farmi aspettare troppo però per il prossimo.🥺🤍

Alezamp sei fermo da troppo tempo dai, regalaci una gioiaa!

RossellaMallardo0 tu muoviti.🙂❤️

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora