12.

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<< scappata?>> chiede Jorge stranito mentre rovisto nelle tasche in cerca della chiave.
<< ci sono tante cose che non sai di me.>> apro la porta e dentro fa parecchio freddo.
Non so nemmeno come si accendono i riscaldamenti.

<< sei scappata?>> mi allontano e vado verso il termostato per capire cosa fare per rendere questo posto migliore di una cella frigorifera.
<< si? Ti fa tanta impressione? Sono fuggita dalla casa in cui stavo con mia figlia e con quello che doveva essere suo padre, che è un alcolizzato e ha cercato di picchiarmi più e più volte. Cosa c'è di tanto strano? Ti sembra strana la mia voglia di fuggire? Di voler prendermi cura di mia figlia? Di voler andare via e dimenticare il passato che mi tortura ogni notte?>>

Ho alzato il tono e Alice mi guarda spaventata.
Mentre provo a premere vari bottoni, Jorge interviene e riesce con un tocco a far partire la caldaia.

<< non volevo dire... io poi, non avevo idea di tutto questo...>>dice con tono calmo e pacato.
<< ecco ora sai che sono una mamma pazza che porta via sua figlia.>> sono nervosa, molto nervosa e nonostante i nervi, lo guardo e penso alla voglia che ho di baciarlo.
Ma che mi succede?

<< non sei pazza. Se lo avessi saputo prima...>>
<< ti avrei fatto pietà. Più di quanta già te ne facevo prima.>> lo interrompo bruscamente.
<< ma la smetti di aggredirmi?>> si toglie il cappotto.
<< che fai? Devi andartene o quel mastino di tua moglie verrà a sfrattarmi anche da qui.>> tolgo anche io il giubbotto e accendo la tv ad Alice per distrarla dalla discussione.

<< ma se nemmeno ci volevi stare da me.>>
<< ecco, appunto. Ora sono qui e va meglio. E tu puoi andartene.>>
<< si, ma per me non va meglio proprio un cazzo.>> questa volta ad agitarsi è lui e si intristisce anche.

<< scusa.>> sussurro sedendomi ad una sedia intorno al tavolo.
<< lascia stare.>> si siede anche lui accanto a me e poggia i gomiti sul tavolo per poi mettersi la testa tra le mani.
<< non lascio stare. Ti ho aggredito, hai ragione.>>
Alza la testa e finiamo per guardarci negli occhi.

Lui mi prende per mano, mi fa alzare e mi fa segno di sedermi sulle sue ginocchia. Avvolge il suo braccio intorno ai miei fianchi e siamo ancora una volta vicini, come calamite che inevitabilmente si attraggono.
<< avrei passato volentieri il Natale con voi. Non so perché è tornata lei è questa cosa mi destabilizza.>>
<< dovresti dirle quello che hai detto a me l'altra sera.>>
<< non è così semplice. Vorrei che lo fosse però. Che farete voi a Natale?>>
<< forse andremo da mia madre, se è lucida.>>
<< domani ti porto il regalo che ha chiesto Alice. Ok?>>
<< Jorge non devi...>>
<< voglio.>>

Mette una mano sul mio viso e lo avvicina molto lentamente al suo.
Mi guarda, mi sorride e poco dopo sento le nostre labbra che si sfiorano. Un tocco leggero, come se avessimo entrambi la paura di perderci in quel bacio.
Ma se c'è una cosa che ho imparato, è che le paure si superano perché solo così si può scoprire il bello che c'è dall'altra parte.

E allora chiudo gli occhi e mi riavvicino premendo la mia bocca contro la sua che ricambia il bacio e lo fa diventare intenso e passionale.

Angolo autrice.
So che aspettavate tutto questo bacio daiiiii😍
Ecco un nuovo piccolo capitolo da aggiungere a questa storia, spero vi piaccia.

Jortini033 sono troppo felice che la sorpresa ieri sia riuscita. Come è scritto lì, ovunque sia saremo insieme. 😍 Sappi che non vedo l'ora di riabbracciarti fortissimo.

RossellaMallardo0 jortini_esxiste ma da uno a dieci quanto ci ha fatto incazzare Claro ieri sera?

Portami via. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora