.Voldemort.

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"Emma non trovo Luna" l'emoor scostò il volto dal finestrino dell'espresso di Hogwarts e guardò Ginny, che la ricambiava con una ruga a segnarla sulla fronte, gli occhi colmi di molta stanchezza.
"L'hanno chiamata in testa al treno, no? Sarà con i Caposcuola."
"Non c'è" ribatté l'altra, serrando le labbra e Artemius, seduto di fianco all'emoor, si agitò leggermente sul posto, a disagio.
"Non l'avranno prelevata?" chiese in un soffio, rivolto alle due ragazze ed Emma si sentì sbiancare e vide anche il volto di Ginny perdere colore.

Non erano pochi gli studenti che erano stati prelevati da Hogwarts in quei mesi, sempre per i motivi più vari, che fosse un'uccisione in famiglia, o una richiesta di qualche genere. Nessuno di loro era tornato.
Emma sospettava che alcuni fossero fuggiti, altri invece imprigionati per ricattare i loro famigliari e il solo pensiero le metteva i brividi. Hogwarts stava diventando giorno dopo giorno un luogo sempre più vuoto e silenzioso, minaccioso in parte, ben distante dalla scuola che conoscevano.
"Non allarmiamoci, mettiamoci a cercarla" disse pratica, alzandosi con finta sicurezza e guidando svelta sia Ginny che Artemius lungo il corridoio del treno.

Erano un strano trio: Serpeverde, Grifondoro e Corvonero, gli unici tra gli amici di Emma, insieme anche a Luna, a decidere di tornare a casa per le vacanze di Natale. Hogwarts in fondo, rispetto al mondo esterno, era un posto abbastanza sicuro finché erano tutti insieme e non si erano ovviamente mai verificati omicidi, al contrario di quello che accadeva giornalmente fuori. Stare ad Hogwarts sembrava, almeno per ora, un'ottima idea. Ma non per loro, ovviamente, per loro era diverso: Ginny voleva tornare a casa a tutti i costi, Luna aveva un padre che senza di lei avrebbe altrimenti passato il Natale da solo, Emma non era riuscita a convincere Severus a evitarle il Manor e Artemius era stato convocato urgentemente dalla famiglia adottiva.

"Credo che abbia preso il marchio" disse il ragazzo a bassa voce, mentre avanzavano nel corridoio, sbirciando negli scompartimenti alla ricerca di Luna e sia Emma che Ginny si fermarono a scrutarlo in volto.
"Chi?" chiese l'emoor, trattenendo il fiato.
"Il signor Geller, il mio padre adottivo"
Le due amiche strinsero le labbra in un'espressione preoccupata.
"Mius" sussurrò Emma "Merlino, sei spaventato?"
L'altro scosse la testa "La mia nuova madre è una brava persona"
"La signora Nott?"
"La signora Nott" confermò lui ed Emma annuì, guardando con affetto l'amico che aveva abbassato lo sguardo ai piedi.

Ricordava che Remus aveva accennato alla donna come un'amica di Silente, questo però non impediva loro di preoccuparsi se il marito di lei aveva deciso di prendere il marchio. Le cose si stavano muovendo troppo velocemente e senza che potessero controllarle. I due emoor non si guardavano nemmeno, eppure sembravano comunicare, comprendendo, senza parole, i sottointesi dell'altro.

Ginny al loro fianco, in silenzio, osservava il Serpeverde con curiosità, evidentemente chiedendosi perché il ragazzo si fosse sentito di parlare del possibile marchio del tutore in quel momento, senza nessun motivo apparente. La Grifondoro, per quanto si sforzasse, non riusciva ancora bene a inquadrare Artemius, dato che l'emoor non spiccicava mai parola se non con Emma e gli altri Serpeverde e stava per lo più in disparte, ma Ginny si fidava del giudizio della sua migliore amica e poi aveva trovato nel ragazzo un ottimo alleato per la resistenza, quindi non si era mai lamentata della sua presenza.

"Hai fatto bene a dirmelo, sai che puoi sempre parlare con me" sorrise Emma all'amico e lui alzò subito il capo, scambiando con lei uno sguardo che sembrava denso di mille parole.
"Lo so" rispose in un soffio, mentre Emma gli afferrava la mano, in un gesto automatico e sicuro, che lasciò la rossa stupita, soprattutto nel vedere come il ragazzo non si sottraesse affatto al contatto.

Ginny Weasley, osservando quel silenzioso scambio, si rispose da sola alla sua domanda: Artemius si era confidato apertamente perché Emma era sua amica, forse l'amica più cara che aveva.
Era semplice. Era ovvio. La Grifondororo rifletté silenziosamente, per la prima volta, sul fatto che il legame tra gli emoor sembrava farsi giorno dopo giorno molto più forte, indissolubile.
"E poi non sarai solo" aggiunse Emma "sicuramente ci vedremo al Manor e se hai bisogno puoi scrivermi"

Il Serpeverde annuì in risposta, poco convinto, ma con l'aria sollevata di chi si è tolto un peso.
"Luna" disse Ginny a bassa voce, ricordando loro l'urgenza, senza voler rompere quel momento tra loro.
Emma si riscosse e riprese a camminare, guidandoli. Cercarono in tutto il treno, in tutti gli scompartimenti e in tutti gli angoli chiedendo anche agli studenti se avessero visto la ragazza e ricevendo in risposta solo degli sguardi spaventati e 'no' appena sussurrati, ma non la trovarono e quando tornarono allo scompartimento, arresi, Emma era terribilmente agitata.
Aveva semplicemente il terrore di perdere i suoi amici.

Le Ombre di HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora