.Pazienza agli sgoccioli.

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"Via le bacchette"
 Nell'aula, insolitamente piena di elementi rosa e particolarmente luminosa rispetto all'anno precedente, ci fu un tramestio confuso mentre la classe metteva via le bacchette come era stato ordinato, pur borbottando visibilmente. Per lunghissimi mesi un falso Alastor Moody li aveva spinti a tenere sempre la vigilanza costante, quasi in modo paranoico, quell'anno invece facevano loro riporre i mezzi con cui potevano difendersi, senza spiegazione e riguardi. Ironico.

A volte Emma dimenticava di aver ricevuto insegnamenti da un Mangiamorte in copertura e quando ci rifletteva trovava incredibile il quantitativo di cose che aveva comunque imparato, nonostante i metodi certamente poco ortodossi. Inutile dire che le aspettative che invece riponeva nella Umbridge, il sorrisetto mellifluo stampato sul volto da rana, fossero piuttosto basse.

"Più veloci, cari. Potete riporle nella vostra borsa, direttamente" cantilenò la donna, civettuola, sbattendo le ciglia.
Il tono squittente che utilizzava aveva il potere di innervosire all'istante la Corvonero, specie dopo l'incontro serale che avevano avuto, dopo il quale Emma si era premurata di andare a parlare con gli altri emoor, chiedendo informazioni su come fosse davvero andata la loro lezione di Difesa Contro le Arti Oscure.

I tre Serpeverde l'avevano aggiornata con dovizia di particolari, oltre che di insulti coloriti rivolti alla donna, specialmente David che in realtà aveva borbottato senza interruzioni, facendo ridere Emily e quasi sorridere Artemius. La ragazza sapeva quindi esattamente che cosa aspettarsi da quella lezione: nulla di buono.

"Vi chiedo di prendere i vostri testi e cominciare a leggere con molta attenzione il primo capitolo" cinguettò la Umbridge.
Emma aprì il libro come era stato ordinato e si mise a leggere ubbidientemente. Lilith, accanto a lei, si guardava invece intorno confusa, come se si aspettasse da un momento all'altro che qualcuno gridasse che era solo uno scherzo e che la lezione doveva ancora iniziare, ma quando la biondina le lanciò un'occhiata, Emma inarcò le sopracciglia in un muto 'Te lo avevo detto.' Dopo circa dieci minuti l'emoor chiuse il libro davanti a lei. Era la prima ad aver finito e alzò la mano, giudiziosa, ricevendo dalla Umbridge un sorriso sornione.

"Si, mia cara?" domandò "C'è qualcosa che non capisci?".
"È tutto chiaro. Mi chiedevo solo quando cominceremo con la parte pratica" rispose Emma con voce educata.
"Non ci sarà una parte pratica, cara"
"Non proveremo gli incantesimi e le fatture che stiamo leggendo?"
"Se lei, signorina O'Shea, si applicherà con il giusto impegno e leggerà con molta attenzione il suo libro sarà come aver interiorizzato gli incantesimi, che è tutto quello che le serve"

Emma non riuscì a trattenere un'espressione perplessa.
"Davvero? Francamente non mi sentirei pronta..."
"Per incontrare un mago oscuro? Ma certo che no!" squittì la donna, che sfoggiava un'aria annoiata, come se avesse già fatto mille volte lo stesso discorso, anche se continuava a mantenere un orribile sorriso civettuolo stampato sul volto.
"Non deve essere pronta ad affrontare niente di male, in effetti, perché voi ragazzi siete al sicuro. Nessun mago Oscuro vi attende dietro l'angolo e nel caso in cui un giorno, speriamo molto lontano, necessitaste di difendervi, la teoria può comunque molto."

"Ma come faremo gli esami?" intervenne Sean ed Emma ringraziò mentalmente l'amico per essersi fatto avanti.
"L'impegno e l'applicazione alla teoria sarà più che sufficiente signor Bale." cantilenò l'altra, sbattendo le ciglia.
"Ma è ridicolo" interruppe allora un ragazzo di Tassorosso che si chiamava Thomas e l'emoor arricciò le labbra soddisfatta.

La classe ora stava borbottando apertamente e ad alta voce.
"Non è mai successa una cosa così"
"Questo non può essere un corso serio"
"Incredibile"

"SILENZIO" gridò stridendo la donnetta alla cattedra, con tono tanto perentorio e acuto che un paio degli studenti seduti nei primi banchi non riuscirono a evitare di portarsi le mani alle orecchie.
"Forse è un banshee" mormorò James e sia Emma che Lilith trattennero a stento una risata.

La Umbridge si alzò e uscì da dietro la cattedra con aria tronfia, ma era tanto bassa che non si notò quasi la variazione. Emma non riusciva a smettere di pensare che assomigliasse a un birillo e desiderò di poter trasfigurare il banco in una palla da Bowling.

"Negli anni scorsi l'insegnamento di questa materia è stato tremendamente discontinuo" esordì la donna con la sua voce acuta, il labbro inferiore che le tremava pericolosamente "so che vi sono state persino mostrate delle maledizioni proibite e che alcuni professori si sono rivelati tutt'altro che adatti a preservare la vostra sicurezza e a seguire i programmi richiesti dal Ministero"
Emma sentì le guance pizzicarle di fastidio e non riuscì a trattenersi:
"Si sta per caso riferendo al seguace di Voldemort che ha preso le vesti di Malocchio Moody per un anno intero?"

Nell'aula cadde uno strano silenzio scomodo, causato ovviamente dal nome del mago oscuro e la donna trasalì.
"Io..." squittì, colta in fallo, il volto che sembrava liquefarsi nel tentativo di trovare una buona risposta.
"Abbiamo avuto il professor Lupin però, che è stato il miglior insegnante di Difesa contro le Arti Oscure mai visto." intervenne Dan con baldanzosa sicurezza e molti altri intorno a lui annuirono.

"Molto bene." lo fermò la professoressa, riprendendosi velocemente e trattenendo a stento la rabbia evidente "Scriverete tutti un tema di due pagine di pergamena sul capitolo che avreste dovuto leggere con attenzione in questa ora e O'Shea ha appena fatto perdere ben venti punti a Corvonero per aver fomentato questa sterile lamentela"

Le Ombre di HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora