.Marchi senza futuro.

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Draco Malfoy, pallido e stravolto, era debolmente illuminato dalla luce della luna che entrava dalle grandi finestre e la guardava.
Le braccia lungo il corpo e l'aria arresa, non cercò di coprire il Marchio, anzi, con occhi sgranati, stava semplicemente rivolto verso Emma, piegando appena le labbra in una smorfia triste. Mirtilla Malcontenta, galleggiando a un paio di metri da terra, li osservava sfacciata, tubando sorniona.

"Ohi ohi, Draco, ora che cosa le dirai?"
"Vattene Mirtilla" sussurrò lui, senza distogliere lo sguardo dall'emoor, il volto spezzato dal dispiacere ed Emma lanciò solo una breve occhiata alla figura perlacea della ragazza che, offesa, si inabissò nel gabinetto, poi tornò a concentrarsi sul Serpeverde.

Gli occhi grigi di lui ricambiavano ancora il suo sguardo, ma erano velati di una strana arrendevolezza, come se si aspettasse di essere abbandonato al suo destino da un momento all'altro e l'emoor fatto un sospiro rassegnato, a passo deciso, avanzò verso di lui.
Il silenzio era assoluto e il non detto tra loro pesava come un macigno, ma tutto si fece confuso e leggero quando la ragazza gli gettò le braccia al collo, stringendolo a sé con forza, riempiendosi le narici del suo profumo. Pioggia in arrivo. Menta. Caffé.

Draco irrigidì i muscoli, preso in contropiede da quella reazione. Aveva ipotizzato molti scenari possibili, ma non quello.
Le risposte che credeva di dover dare crollarono in piccoli pezzi a causa dello stupore, la mente si annebbiò e il cuore cominciò a tremare contro lo sterno. Rispose subito all'abbraccio, per puro istinto, stringendo la vita di Emma titubante, inalando il profumo di pane, cioccolato e pergamena che lei emanava e cercando disperatamente il suo sguardo. Era incredulo.

L'emoor si scostò solo leggermente e lo guardò negli occhi, accontentandolo, prima di mettersi sulle punta dei piedi e baciarlo, senza smettere di aggrapparsi con forza a lui. Si appropriò delle labbra di Draco con dolcezza e determinazione, rubando il sapore salato delle lacrime che il ragazzo doveva aver versato prima del suo arrivo e il Serpeverde si beò di quell'attimo di incomprensibile dolcezza.

Draco Malfoy era piacevolmente confuso.
Si era aspettato di dover affrontare la rabbia e la delusione della Corvonero e forse di vederla allontanarsi da lui per sempre. Si era preparato al peggio con paziente rassegnazione, in tutte le notti insonni nel suo dormitorio, dove gli sembrava di attendere come una tortura il momento in cui sarebbe rimasto solo al mondo.

Credeva di essere pronto, se ne era convinto. Era pronto alla sofferenza, alla solitudine, al rimpianto, ma non si era certamente aspettato di affrontare un abbraccio pieno di dolcezza, né un bacio appassionato.
Eppure Emma era tra le sue braccia ed era calda e reale e gli stava mordicchiando il labbro inferiore e giocava con i suoi capelli biondi, attorcigliandoseli sulla punta delle dita e Draco Malfoy era semplicemente esterrefatto.

Nascose il volto nell'incavo del collo di lei, come in cerca di protezione dalla realtà che presto, ne era certo, gli sarebbe crollata addosso e strofinò la punta del naso sul suo profilo, dolcemente. Per un lungo momento, rimasero immobili e in silenzio. I respiri stranamente sincronizzati, i corpi intrecciati, come mai prima di allora. Erano soli nella calma della notte, tutti gli altri studenti chiusi nei loro dormitori e questo dava loro la strana sensazione di essere sospesi in un limbo.

Continuarono a stringersi, fino a quando Draco non emise un singhiozzo strozzato e l'emoor sciolse l'abbraccio per guardarlo di nuovo negli occhi, carezzandogli le guance con la punta delle dita.
"Dimmi cosa sta succedendo, Draco" gli disse e il suo tono era fermo, ma pieno di tenerezza e il Serpeverde sembrò incrinarsi davanti a quella domanda e rimase muto e colpevole, fino a quando Emma non sospirò, piena di stanchezza.
"Non l'hai capito, Malfoy?" sputò, mortalmente seria "Non c'è nulla da nascondere. Non con me. Io non ti abbandono, l'ho visto il Marchio e sono ancora qui con te."

Il ragazzo sussultò tanto forte a quelle parole da perdere un battito del cuore e cominciò a tremare. Sapeva benissimo che lei lo aveva visto, semplicemente perché era impossibile non notarlo sul suo braccio candido, ma sentirglielo dire dopo la frase 'non ti abbandono' era meglio di quello che avesse mai osato sperare. Emma, a riprova delle sue parole, afferrò il suo polso sinistro, con delicatezza, accarezzando con il pollice l'incavo bianco. Abbassò lo sguardo sull'avambraccio e fece solo una piccola espressione di disappunto, tramutandola subito in un ghigno leggero.
"È orribile" disse semplicemente "Ammettilo."
Draco annuì imbarazzato, lanciando uno sguardo veloce al marchio. Il serpente che strisciava fuori dal teschio.
"Lo so" rispose mesto e lei sorrise.

"Ma non è il primo che vedo sai? Fa un po' meno paura"
Lui la scrutò confuso, sbattendo più volte le ciglia.
"Severus" spiegò lei "Ho visto il marchio di Severus."
"Giusto" annuì in fretta il biondo, cercando di immettere aria nel corpo, di non cedere al panico.
"Sai che ho avuto la possibilità di cambiare tutore quando l'ho scoperto?" disse l'emoor, le braccia ancora strette intorno alla vita di lui "Silente mi ha detto che avrebbero capito"
Il Serpeverde la osservò con interesse, incerto "Davvero?"

Le Ombre di HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora