.Le scelte dopo il primo attacco.

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Emma nell'ultimo mese non aveva avuto un solo momento di tranquillità, tra lezioni e compiti in classe, oltre che gli incontri con l'ES che le toglievano ogni minuto libero rimasto.
Fortunatamente, anche gli altri emoor sembravano troppo presi dallo studio pre-vacanze natalizie e si erano quindi visti sporadicamente, alleviando il senso di colpa della ragazza nei loro confronti per aver continuato a mantenere il segreto sull'ES.

Per il resto però, il malcontento generale a scuola era sempre più alto in tutte le Case, a eccezione di Serpeverde, a causa delle regole dettate dalla Umbridge sempre più invasiva e petulante, tanto che Emma si era detta che gli altri emoor avevano avuto ragione a preoccuparsi per l'eccessiva simpatia che la donna aveva dimostrato verso la Casa verde argento e che lei stessa aveva minimizzato.

Non erano pochi infatti i Serpeverde che avevano cambiato atteggiamento e che, probabilmente sentendosi al sicuro da qualunque possibile lamentela, non temevano di camminare per i corridoi spesso con il solo intento di dar rogna a qualcuno, per poi minacciare di andare a fare rapporto alla Umbridge stessa.

L'emoor, per quanto li trovasse sgradevoli, cercava però di non far caso a loro, mantenendo un basso profilo, come le aveva consigliato la McGranitt. In generale essere il più neutra e distaccata possibile in ogni situazione sembrava essere la sua nuova missione.
Si faceva scivolare addosso gli atteggiamenti della professoressa, ignorava ogni frecciatina e frase acida rivolta a lei o ad altri, usando l'Occlumanzia per placare la rabbia e nascondendosi dietro falsi sorrisi tesi, che sembravano assecondare le stupide lezioni della donna, mentre lei in realtà fantasticava sul prossimo incontro dell'ES.

Clamorosamente, fino a quel momento, ci era riuscita. Aveva mantenuto il suo atteggiamento pacato ed evitato di affatturare la Ubridge in mezzo ai corridoi, ma questo aveva l'ovvia conseguenza di renderla perennemente nervosa.

La donnetta con la faccia da rana infatti sembrava compiaciuta del suo atteggiamento calmo e remissivo, dato che dopo la prima fiammeggiante lezione Emma non aveva più dato segni di insofferenza e si era quindi convinta di averla educata secondo i dettami del Ministero, cosa che la innervosiva terribilmente e che la donna continuava fastidiosamente a sottolineare.

"Quanto la odio" sbottò Lilith in un leggero sfogo.

Lei, James ed Emma stavano camminando verso la torre di Corvonero dopo l'ultima lezione dell'ES prima delle vacanze e la Umbridge era, decisamente, da almeno dieci minuti, l'argomento principale della biondina. L'emoor annuì distrattamente.
"Gli incontri dell'ES sono un successo però e non sarebbero mai esistiti se non fosse stato per l'incompetenza della Umbridge" disse con un sorriso quieto e lo pensava davvero: gli incontri erano un successo sotto più punti di vista.

Emma aveva notato come tutti fossero notevolmente migliorati, tanto che persino Neville Paciock, generalmente timido e goffo, sembrava ora in grado di affrontare un duello senza troppi problemi e il gruppo si era anche allargato dall'inizio, con l'aggiunta di alcuni Tassorosso e di Sean, Carmen e Sarah.

L'emoor era ancora di gran lunga la migliore senza far fatica, ma aveva imparato nuovi incantesimi e migliorato la sua tecnica. Lei ed Hermione erano ormai coppia fissa ai duelli. L'emoor andava molto d'accordo con la grifona e il fatto che la ragazza fosse estremamente preparata e affatto facile da battere era un continuo stimolo .

"Odio comunque la Umbridge" ribatté Lilith, con tono secco e i due amici accanto a lei ridacchiarono sommessi.
"In effetti non so come tu faccia a sopportare tutto quello che insinua su di te, Ems" disse James, ma lei scrollò le spalle.

"Non sono Potter, quindi so controllarmi" rispose melliflua, sfoggiando un'espressione che Piton avrebbe sicuramente definito da Serpeverde, ma sapendo di dire la verità: era ormai noto che Harry, a differenza di lei, avesse un autocontrollo minimo.
"Oh guardate nevica" disse Lilith, distraendosi ed Emma alzò lo sguardo verso le grandi finestre gotiche, osservando incantata i fiocchi di neve che cadevano lenti al di fuori, pieni di malinconia.

Di lì a pochi giorni ci sarebbe stato il Natale e la ragazza si accorse di non sapere dove lo avrebbe passato.
L'anno precedente essendoci stato 'il Ballo del Ceppo' aveva scritto ai genitori per avere il permesso di stare ad Hogwarts, ma quell'anno non c'erano genitori a cui scrivere, i suoi amici sarebbero tornati alle loro case e Severus non aveva fatto alcun cenno a un possibile Natale a Spinner's End. Un nodo di tristezza le strinse i polmoni.

"Voi passerete qui le vacanze?" chiese ai due, vaga.
"Uhm no" mormorò Lilith arrossendo e sembrava in imbarazzo, come se si sentisse in colpa di avere dei genitori con cui festeggiare "Torno dai miei e credo che andremo in montagna per la sera di Capodanno, mia zia ha una piccola baita."

"Che bello" commentò Emma con un sorriso, nel tentativo di non fare pesare all'amica la sua assenza "Anche tu Jam torni a casa?"
"Sì. Anche io" annuì brevemente il ragazzo "mio fratello torna dall'Italia e mio zio Rufus vuole fare una cena di famiglia. E tu? Sai già se dovrai rimanere qui? O forse... Severus?" aggiunse gentile.

Lilith arricciò il naso in un'espressione di sdegno appena trattenuto.
"Oddio un Natale con il pipistrello! Meglio stare a Hogwarts, Ems"
L'emoor ridacchiò, sorvolando sui soliti insulti velati della biondina e si rivolse all'amico, che la guardava in attesa di risposta.
"Non ne ho idea" gli disse mite e sospirò di sollievo quando, davanti al corvo per accedere alla Sala Comune, trovarono Sarah, Sean e Carmen che, in fibrillazione, li aspettavano per parlare insieme dell'ES, liberando Emma dall'incombenza di chiudere quella discussione.

Si costrinse a sorridere, mentre ascoltava distrattamente la conversazione con i compagni di Casa, ma il suo cuore si incrinò leggermente e il suo sguardo si fece più cupo perché, anche se non lo avrebbe mai ammesso di fronte agli altri due, per evitare che avessero degli inutili sensi di colpa, si sentiva piuttosto sola all'idea di non sapere come avrebbe passato il Natale.

Le Ombre di HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora