.Il girotondo immobile.

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Emma era squassata dai brividi e dal bruciore al braccio sinistro, provocato dal marchio nero, ma continuò a muoversi veloce verso il settimo piano. La connessione sembrava ormai senza controllo e ogni volta che sbatteva le ciglia vedeva attraverso gli occhi di Potter, dandole modo di sapere che, mentre lei correva con tutte le sue forze, il trio aveva appena attraversato il passaggio di Abeforth.

Nonostante i brividi, il dolore diffuso, il marchio bruciante e le tempie oppresse, l'emoor si sentì percorsa più da speranza che terrore e superò la porta d'ingresso della Stanza delle Necessità con slancio, piena di bruciante curiosità di sapere cosa sarebbe successo.
Rimase disorientata per qualche secondo sulla soglia, a causa del numero elevato e imprevisto di persone che si trovò di fronte: i suoi amici avevano evidentemente avuto successo nel chiamare i rinforzi.

Emma batté le ciglia cercando di schiarirsi la vista, ma un brivido la percorse inaspettato e si ritrovò a guardare sé stessa con gli occhi di Potter. Si vide arruffata e stanca, seppur piena di una feroce determinazione, ma prima che potesse soffermarsi sui dettagli del suo stesso viso, il momento passò e l'emoor si rese conto di aver recuperato la sua vista e di essere effettivamente di fronte al ragazzo.
La sala sembrò ammutolire, mentre i suoi occupanti si facevano da parte, permettendo a lei e Potter di osservarsi in silenzio ed Emma sentì il cuore attaccarle lo sterno, riportandola a concentrarsi.

Fissava il ragazzo: i capelli neri disordinati, lo sguardo verde come sempre distratto, come se pensasse a qualcosa di importante, gli occhiali tondi e la cicatrice. Harry Potter. Il bambino che era sopravvissuto. Il prescelto. Il Grifondoro.
Il corpo dell'emoor agì da solo, più veloce e istintivo della sua mente, che annaspava ancora incredula per essere finalmente, dopo quasi un anno, nella stessa stanza con Harry senza il rischio di morire. Il busto si sporse, il sorriso le si aprì insensato sul volto, mentre ogni singolo muscolo era percorso da un piacevole tepore e senza controllo alcuno si ritrovò a scattare in avanti, allungando le mani verso di lui.

"HARRY" gridò e improvvisamente fu come se la sala avesse ripreso vita e tutti esultarono e ci fu entusiasmo e calore a circondarli da ogni lato quando Emma buttò le braccia al collo del ragazzo, azzerando le distanze tra loro.
Ogni muscolo del suo corpo si rilassò, fu come tornare a respirare, il bruciore al marchio diminuì istantaneamente e il mal di testa venne spazzato via, anche il Grifondoro sorrise felice contro la sua spalla e ricambiò la stretta sulla sua vita.

Non erano mai stati da contatti fisici loro due. Si erano sempre abbracciati solo in momenti tragici, come il funerale di Silente o la morte di Sirius e sempre più aggrappandosi all'altro, piuttosto che stringersi a vicenda. Ad esclusione, in effetti, della mano che il ragazzo le aveva offerto, dopo l'uccisione di Silente, Emma non ricordava mai un contatto che fosse di affetto tra loro.

Eppure, l'aver condiviso la connessione, sembrava in qualche modo aver abbassato le barriere, come se l'unione delle loro menti avesse irrimediabilmente avvicinato ogni singola parte di loro. Il ragazzo cercò lo sguardo dell'amica e l'emoor sorrise in risposta, affondando in quel verde famigliare, mentre si faceva a sua volta stringere da una strana sensazione di completezza che le scioglieva il cuore.

Venne distratta da un movimento alla sua sinistra e quasi sussultò quando Hermione entrò nel suo campo visivo, affiancata da Ron.
Harry per un momento aveva attratto tutta la sua attenzione, ma vista l'amica, mentre la commozione le stringeva lo stomaco, la Corvonero sgranò gli occhi e si divincolò in fretta dall'abbraccio con Potter, che rise della sua frenesia. 

Hermione Granger ed Emma O'Shea si strinsero come fossero l'ancora di salvezza l'un dell'altra e l'emoor rise piena di sollievo, quasi soffocando nei capelli folti della ragazza e le prese entrambe le mani, osservandole il volto, cercando di capire se fosse ferita. La grifona ricambiò il suo sguardo con tranquillità e determinazione.
"Stai bene" disse l'emoor.
"Sto bene" confermò Hermione "Stiamo tutti bene"

Le Ombre di HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora