. La Stamberga Strillante.

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Emma si lasciò trascinare da Artemius lontano dalla battaglia, inerme. Aveva visto con la coda dell'occhio Sean e Dan avvicinarsi al corpo di Lilith e portarlo via dalla linea del fuoco, mentre Harry e Percy facevano lo stesso con quello di Fred, ma lei non aveva reagito. Immobile si era lasciata attraversare dal dolore, insensibile alle grida, alla guerra, agli ideali.

Era qualcosa di diverso dalla morte dei suoi genitori e Steph a cui non aveva nemmeno assistito, diverso dalla morte di Diggory, così veloce e irreale, era diverso dalla morte di Sirius che conosceva appena. Diverso dalla morte di Tiger, causata dalla sua incoscienza, diverso persino dalla morte di Silente.

Lilith e Fred non sarebbero dovuti morire. Dovevano sposarsi. Essere felici. Fred stava tenendo da parte i soldi e in due anni avrebbero festeggiato insieme alla Tana. Sarebbe stato bellissimo.

"Portatela al sicuro!" gridò qualcuno e l'emoor torse il capo e vide che era stato Gabriel, che non sembrava rendersi conto di perdere sangue da una ferita sul petto, lo sguardo puntato verso di lei.
"Via!" gridò di nuovo il francese, buttandosi nella battaglia insieme a Micheal Corner ed Ernie McMillan, entrambi coperti di polvere e con l'aria stremata, ma pronti ad offrire un diversivo sufficiente per far sì che Artemius portasse l'emoor lontano dal pericolo. 

Emma sbatté le ciglia, intontita da tutta quella preoccupazione nei suoi confronti, mentre si accorgeva della stretta salda di Artemius che la trascinava al sicuro. Improvvisamente, tornò lucida e si rese conto del sangue che le scorreva dalle ferite, dei muscoli doloranti, del senso di vuoto lasciato dalla mancanza di Lilith.

"Mius" sussurrò, ma il ragazzo non si fermò e continuò a correre, portandola con sé ed Emma notò che nessun altro era intorno a loro e la sua mente si affannò al pensiero di George e di quel che stava provando. Si irrigidì appena, frenando la corsa dell'altro emoor per cercare James con lo sguardo e si rilassò solo quando vide che il ragazzo li stava seguendo come un automa, esortato a mezza voce da Artemius. Era distratto però, la bacchetta puntata a terra e gli occhi sgranati, tanto pallido da sembrare inconsistente. 

La Corvonero sentì le lacrime agli occhi nel vederlo così e si strinse debolmente al Serpeverde, in cerca di muto supporto.
"Ginny?" gli chiese, mentre l'angoscia le serrava la gola.
Artemius parve sospirare di sollievo vedendola più lucida, gli occhi grandi spaventati, ma continuò a camminare per altri interminabili secondi prima di fermarsi in un corridoio stranamente tranquillo, nonostante i rumori dei combattimenti giungessero chiarissimi.
"Ginny?" ripeté Emma con affanno.
"Sta combattendo" rispose Artemius, sopra il fragore della battaglia "Tutti stanno combattendo."

L'emoor Serpeverde si mise a curarle alcune ferite, sommariamente, per rimetterla sufficientemente in sesto per continuare a combattere. L'emoor respirò a fondo, scacciando le lacrime che già scorrevano sulle sue guance e si girò verso James, fermo alle loro spalle. 
"È morta vero?" chiese e lui la guardò in silenzio senza rispondere e forse senza capire se l'amica si riferisse a Lilith, o la Weasley.
Uno scoppio vicino a loro fece saltare in aria Lavanda Brown e Romilda Vane. Le due ragazze atterrarono malamente a terra, ma si tirarono subito in piedi, le bacchette spiegate.
Emma le guardò ammirata per un istante, prima di girarsi di nuovo verso James, ignorando lo sguardo ora insistente di Artemius.

"È morta Jam" ripeté e questa volta non era una domanda, ma era come se quelle parole potessero aiutarla ad accettare la realtà.
Il ragazzo si schiarì la voce, inghiottendo un singhiozzo e annuì mesto, lasciando che le lacrime scorressero anche sulle sue guance.
"È morta" ammise ad alta voce, chinandosi ad abbracciare l'emoor.

La battaglia continuava. Hogwarts intera stava combattendo. Stretta contro il petto dell'amico di sempre Emma fece un profondo respiro.
Il sangue di Alicia Serpeverde le ribollì nelle vene e la chiara consapevolezza di non poter stare nascosta in un corridoio le diede energia inattesa. Prese il dolore, lo sguardo scuro di Lilith, i ricordi con l'amica, le risate e i momenti passati tra quelle mura e li chiuse in un libro che ripose in un angolo lontano della sua mente.
Sentì la voce di Gabriel Tullier esortare gli altri a combattere e si riscosse, alzò il capo, incontrando gli occhi chiari di James, nel mare di latte e lentiggini che sembrava il suo volto.

Le Ombre di HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora