.Nuova alba.

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"AVADA KEDAVRA" gridò Lord Voldemort.
"
EXPELLIARMUS" si difese Harry Potter.

Le due voci, quella del bambino che era sopravvissuto e dell'Oscuro Signore, echeggiarono nel silenzio della Sala Grande come fossero amplificate ed Emma digrignò i denti, il corpo inerte di Artemius ancora stretto contro il suo petto, mentre la maledizione mortale di Tom Riddle e l'incantesimo di disarmo di Potter si scontravano con violenza a metà strada e la luce verde che la Corvonero irradiava scattava in avanti ad avvolgere Harry, proteggendolo.

L'emoor vide chiaramente la Maledizione Senza Perdono rimbalzare all' indietro, ma dovette socchiudere gli occhi, per riuscire a scorgere nella luce abbagliante che ferì la notte, il corpo di Voldemort inarcarsi grottescamente, per poi cadere in modo poco solenne al suolo. Come un sacco vuoto. Banale.

Ci fu silenzio. Fu un silenzio di quelli che riempiono il cuore e le orecchie e ti lasciano attonito come se in realtà avessi sentito un gran boato ed Emma avvertì ogni muscolo del corpo vibrare di stanchezza e la vista le si offuscò piena di lacrime, mentre la rete creata dagli emoor si ritirava e lei percepiva la luce che la avvolgeva affievolirsi. Il sangue bollente nelle sue vene placò la sua corsa, smettendo di bruciare sotto la sua pelle. I secondi passarono

Emma si rese conto di aver trattenuto il fiato a lungo e si costrinse ad espandere la sua cassa toracica per poi lasciarsi cadere sul petto di Artemius con un singhiozzo, stremata, senza riuscire a gioire completamente di quella evidente vittoria, troppo svuotata e priva di forze per accorgersi che era tutto finito.

Le Ombre di Hogwarts, i loro loro antenati, con i loro sorrisi appena accennati, osservarono la scena sotto di loro e si dissolsero davanti agli sguardi di tutti i presenti, tranne Alicia. Lei rimase.
Il silenzio e la sua densa immobilità solenne durò solo un istante di più, poi i suoni ritornarono all'improvviso: per prime le grida dei Mangiamorte che tentavano di fuggire, rendendosi conto di essere tra i perdenti e dopo, il caos di coloro che provavano a fermarli.

Emma li ignorò, rifiutandosi di partecipare a quella frenesia e si strinse ancor di più contro il corpo di Artemius, come fosse la cosa più preziosa rimasta al mondo, come se dipendesse da lui la sua stessa vita e Alicia altera e potente, persino in quella sua forma non corporea e sbiadita, la guardò benevola e commossa, gli occhi verdi con ombre che brillavano sul suo volto aggraziato, privi della luce severa con cui avevano fissato Lord Voldemort.

"Non devi rinunciare a tutto, Emma" le sussurrò l'Ombra, con un tono simile a quello di una madre amorevole e la Corvonero la guardò di rimando, con strana sfida, gli occhi identici a quelli della sua antenata colmi di dolore e ferite ancora non sanate.
Perché Emma aveva dato tutto quella notte. Aveva perso amici, energia e speranza, aveva persino scoperto di avere un sangue diverso da quello con cui era nata e aveva accettato il suo destino. Si era battuta, aveva difeso gli emoor e così la scuola. 

Emma O'Shea aveva persino accettato di morire. Era morta per Harry Potter, suo fratello, senza battere ciglio e poi era tornata e aveva combattuto di nuovo, senza esclusione di colpi.
Le era stata risparmiata la morte veloce dell'Anatema che uccide solo per rimanere immobile a osservare il cadavere di Artemius ed ora si sentiva tremendamente stanca e smaniava per avere un poco di pace. Per questo le parole di Alicia la offendevano, quella frase che sembrava quasi accusarla di aver lasciato che le togliessero ogni cosa in cambio di un mondo migliore.
"Non devi rinunciare a tutto".
Non doveva, certo, ma lei lo aveva fatto.

"Nemmeno Artemius doveva rinunciare a tutto, ma è morto" rispose graffiante, un groppo che le stringeva la gola, le labbra serrate in un'espressione simile a quella che di solito sfoggiava Severus: quella di chi ha perso ogni cosa e resiste da troppo tempo.
L'Ombra di Alicia annuì gentilmente, senza farsi sconvolgere dal tono rancoroso della ragazza e con un movimento fluido e veloce, si chinò su di lei: maestosa, dolcissima.

Le Ombre di HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora