•Capitolo Trentadue•

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Louis's pov
Arrivai davanti al palazzo di Daniel,ma non sapevo come entrare,non potevo certo suonare al citofono.
Fortunatamente in quel momento un'anziana donna stava uscendo dal condominio,quindi entrai all'interno prima che si chiudesse la porta.
Per fortuna mi ero fatto inviare da Niall,tramite messaggio,il piano e l'appartamento di Daniel.
Corsi su per le scale come un matto,avevo paura,paura che Harry fosse in pericolo,paura di perderlo,paura di quello che potesse essere accaduto.
Finalmente arrivai alla meta desiderata.
Provai ad aprire la porta,era aperta.
Senza esitazioni entrai e quello che mi trovai davanti fu piuttosto raccapricciante.
Harry's pov
"La principessina succhia cazzi,ma che onore" disse Daniel con un ghigno in viso.
"Stronzo! Perché l'hai fatto?!" Gli urlai contro,entrando nell'appartamento,ora eravamo uno difronte all'altro.
"Sai Harry..non ho nulla di personale contro di te,ma sei gay,e questo mi basta per avere una scusa per poterti distruggere" disse con tono quasi schifato nel pronunciare la parola 'gay'.
"Ma perchè?? Cosa ti hanno fatto i gay di male? Eh??" Ormai ero sull'orlo di una crisi nervosa,ma non volevo cedere davanti a lui,sarebbe stato come dargliela vinta,anche se in realtà,lui aveva già vinto.
"Oh caro Harry,ora ti racconterò una storiella.."disse sempre con quel strameledetto sorrisetto del cazzo.
"Quando avevo 6 anni mio padre scoprì di essere gay,lasciò mia madre e me per stare con un fottuto uomo,per colpa sua ho passato anni e anni a sentirmi dire che ho un padre finocchio e tutt'ora me lo ripetono prendendomi in giro,da quel giorno ripudiai mio padre e odiai tutti gli omossessuali.
Quelli come te mi fanno schifo Harry!" Mi urlò dritto in faccia,ecco che cosa gli aveva causato tutto questo,mi fù tutto più chiaro.
"...Quelli come te Harry sono sbagliati! Fate schifo alla società! Siete uno scherzo della natura! Se entrate in una chiesa prendete fuoco! Dio ha creato Adamo ed Eva,un uomo e una donna,non due uomini o due donne,voi siete sbagliati!!" Daniel, mentre mi urlava contro queste parole, mi spinse contro un muro facendomici scontrare la schiena.
"Tu e Louis dovreste morire" mi sussurrò poi in un orecchio.
Qualcosa scattò in me,rancore,odio,fastidio,impulso si mischiarono insieme fino a formare un sentimento unico: rabbia.
La rabbia di chi non é mai stato accettato dalla società,la rabbia di chi ama anche quando non può amare,la rabbia verso colui che ha osato pronunciare la parola morte vicino al nome di Louis. La rabbia di chi avrebbe voluto urlare al mondo quanto gli faceva schifo,ma si era sempre trattenuto lasciando le urla dentro se.
Era ora di liberarle.
Con tutta la forza che avevo spinsi Daniel verso il muro opposto sbattendolo alla parete,gli diedi un pugno e poi un altro.
Lui ricambiò dandomi un calcio nello stinco facendomi cadere a terra,per poi assestarmi un pugno.
Non mi persi d'animo,mi rialzai e lo sbattei nuovamente al muro,gli diedi un pugno nello stomaco e anche lui lo fece,stavo morendo letteralmente dal dolore. Caddi a terra.
Mi diede un colpo decisivo nelle costole non ce la feci più,rimasi stremato a terra,ma non svenni.
Sentii Daniel trascinarmi dai piedi fino ad appoggiarmi ad un muro.
Poi sussurrò:"cosa speravi di fare, uh? Ora vedrò cosa fare con te".
Non gli risposi non ne avevo le forze.
Dopo qualche secondo sentii il mio cellulare squillare,Daniel lo prese dalla mia tasca, lesse il nome e chiudette la chiamata in faccia a colui che mi aveva telefonato.
"Il tuo Louis ti sta cercando,peccato che non ti troverà tanto presto" Louis. Il suo sorriso era impresso nella mia mente,quel ragazzo era la mia ragione di vita.
Dopo qualche altra chiamata Daniel lanciò il mio cellulare verso una parete distruggendolo completamente.
"Harry io ora vado in bagno,tu non scappare eh,ah giusto sei svenuto come potresti scappare?" Chiese retoricamente,era davvero così stupido?.
Colsi questa occasione per riuscire a raccimolare le forze e ad alzarmi per seguirlo in bagno. Aprii lentamente la porta e lo vidi girato di schiena a fare i suoi bisogni.
Senza pensarci due volte lo spinsi con tutta la forza che avevo,facendogli sbattere la testa nella vasca li affianco.
Lui svenne sul colpo,nella mente mi trapassò anche il pensiero che lo avessi ucciso,ma appena lo sentii mugulare qualcosa capii che era ancora vivo,mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai "Io comunque sono ateo", mi accorsi  che si stava per riprendere così corsi fuori  e chiusi a chiave il bagno lasciandoci Daniel dentro.
Ero stanco e stremato da tutto questo non riuscii neanche a fare un passo in più per uscire dall'appartamento,mi accasciai vicino alla porta,sperando che quel ragazzo dagli occhi azzurri mi venisse a salvare.
Non feci in tempo a chiudere gli occhi che vidi qualcuno varcare la soglia dell'appartamento,non riuscii a capire chi fosse finché non sentii la sua voce.
"Amore mio,ora ci sono io qui con te"
Louis,il mio Louis.

Tommo's Hugs.

Moments || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora