29. Avvicinamento

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Pov's Carlotta
<<ehyy>> salutai Albe, seduto sul divano ad ascoltare qualcosa con le cuffiette.

Avevo appena finito le lezioni del giorno e aveva deciso di non torturarmi, ma bensì tornare a casa e prendermi un momento di pausa.

Essendo le 5 e mezza tutti gli altri erano ancora a lezione, tutti tranne lui.

Appena mi vide scatto in piedi, togliendosi le cuffie dall'orecchio.

<<ehy, già di ritorno?>> mi domandò imbarazzato.

Inarcai le sopracciglia stranita dal suo comportamento, ma mi limitai ad annuire, senza approfondire la questione.

<<tu invece?>> chiesi posando il mio borsone ai piedi del divano e accomodandomi su di esso, facendo poi segno ad Albe di riaccomodarsi.

<<le ho finite mezz'ora fa>> mi rispose cogliendo il mio segnale e facendo ciò che gli avevo richiesto.

<<che musica stai ascoltando?>> domandai curiosa. Lui si limitò a porgermi una cuffia e far ripartire la musica.

Quel pezzo si scoprì essere la mia canzone preferita e per questo iniziai a canticchiarla, seguita poi da lui che posò una mano sul mio ginocchio destro.

Rimanemmo così per un bel po' essendo che ascoltammo anche le canzoni che seguivano, senza poi accorgerci che era giunta l'ora di ritorno generale.

Infatti furono gli altri ad interrompere questo nostro momento, entrando in casetta e cominciare a far casino.

Quando Rea tornò la vidi quasi in lacrime, perciò liquidai velocemente Albe e la raggiunsi in camera sua.

<<Rea>> la richiamai.

Lei si girò subito verso di me e senza darmi modo di realizzare mi ritrovai abbracciata a lei.

Le accarezzai dolcemente i capelli, sentendola singhiozzare.

<<ti sei calmata un pochino?>> le domandai, quando sentì che i singhiozzi iniziarono a cessare.

Lei annuì, con la testa ancora ben poggiata sulla mia spalla.

<<te la senti di dirmi che succede?>> chiesi.

<<sono in sfida>> sussurrò dopo qualche attimo di silenzio.

<<cosa?>> quasi non urlai.

Lei si limitò ad annuire.

<<chi ti ha mandato in sfida, Re?>> domandai ancora.

<<chi secondo te?>> mi chiese di rimando e io immediatamente ci collegai la Pettinelli.

<<io sono sicura che vincerai la sfida. Dopotutto lo vedo il tuo talento e ne hai davvero tanto. Sei una ragazza che ha un sacco da dare e arrivi molto. Devi solo imparare a non buttarti giù e a credere in te, come ci credo io, come ci crede Rudy, perché se non credesse in te non ti avrebbe preso sotto la sua ala da professore, e come ci credono anche tutti gli altri. Fidati, sei una bravissima cantante>> dissi. Lei mi sorrise e mi abbracciò a mo' di ringraziamento.

Io la salutai e la lasciai concentrarsi sui brani assegnati. Avevo paura. Il terrore di perdere qualcun altro era sempre più vivo in me, date le costanti sfide inviate.

Sapevo che Rea ce l'avrebbe fatta, me lo sentivo, ma comunque ero spaventata da tutto questo.

Ero seduta sul divano, con il computer poggiato sulle ginocchia.

Ad un certo punto mi si presenta un Albe con in mano due piccoli contenitori di crema per il viso.

MerakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora