75. Il favoloso mondo di C&C

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Pov's Carlotta
<<com'è?>> chiese Maria a Vero, mentre io mi riprendevo l'archetto.

<<ehh se l'è cavata, lì per lì percepivo le sue insicurezze perché comunque si percepiscono ma sono anche normali...e volevo chiedere a loro -indicò Raimondo e Alessandra- che ne pensavano>> rispose.

<<se vuoi chiediamo pure a Lorella, che la guardava con gli occhi a cuoricino proprio, anche se non era affatto l'unica>> affermò la conduttrice facendo slittare il suo sguardo da Lorella a me e da me a dietro di me.

Non capì chi guardò in quell'asso minimo di tempo, poiché si rigirò subito a guardare la mia insegnante, cercando la sua approvazione.

<<si, per me va bene>> annuì lei.

<<okay. Allora Lorella, come hai trovato la nostra Lola in questa coreografia?>> chiese Maria.

<<io credo che questo scatto di cui parlava Veronica l'abbia fatto; cioè trovo che in questo numero abbia molta più consapevolezza della sua femminilità. Guarda veramente, io non so cosa sia successo, magari è l'amore forse specialmente quello fraterno -risero tutti, soprattutto io che mi girai poi verso Alex avendo capito la battutina sull'amore fraterno che dicevo ci fosse fra noi- però sei proprio brava, ci stai dentro e non solo>> rispose la donna che un tempo apparteneva ai professori di ballo ma che adesso era passata alla cattedra di canto.

Tutto il pubblico applaudì, interrompendola.

<<eh no, eh ragazzi. Evidentemente la differenza c'è. Comunque sei più consapevole, sei più matura, sei più donna. C'è una piccola incertezza ancora e quello che io ti posso consigliare è di continuare a lavorarci con i tacchi, perché ti donano proprio>> concluse poi l'insegnante del mio migliore amico.

Ringraziai e Maria, dopo che il secondo battito di mani cedette, diede la parola alla Celentano.

<<mah, io penso che noi tutti siamo abituati a vederla come una bambina da proteggere e lei, credo, si senta molto come tale, ma poi quando balla si trasforma e devo dire che hai retto abbastanza bene>> affermò la maestra Celentano.

Le sorrisi mentre il pubblico applaudì nuovamente.

<<certo sei bambina poi eh, sei piccola, però è anche una cosa innata, che deve uscire. Poi sei pure una bella ragazza, voglio dire, no?>> domandò ed io alzai le spalle sorridendo timidamente.

<<in poche parole te la sei cavata bene ma dobbiamo lavorarci ancora tanto. Dai prenditi questa maglia>> asserì Veronica ed io corsi verso di Maria, la quale si era alzata porgendomi la felpa dorata, per poi afferrare la maglia, fare qualche passo indietro e indicare Raimondo.

<<ah giusto, non abbiam sentito Raimondo>> replicò Maria.

L'uomo rise e si sporse un po' più avanti, mentre io facevo qualche altro passettino all'indietro, con la maglia dorata stretta fra le braccia.

<<a me qui sei arrivata tanto insicura e penso che, soprattutto, in un pezzo come questo si debba essere molto più sicuri e consapevoli. Capisco che tu non ti senta tanto femminile, però credo che tu, piuttosto che sentirti brutta, ti vergogni>> si espresse il maestro.

<<ma che stai dicendo?>> gli domandò incredula Alessandra.

<<dico solo che sta facendo passare una vergogna per paura e sta cosa non mi sembra tanto onesta>> replicò lui.

<<no ma qui siamo fuori, ti stai inventando di tutto per sminuire un alunna modello poiché la temi per il serale che è ormai alle porte>> affermò la Cele.

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