18. Le preoccupazioni di Luigi

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Pov's Carlotta
Dopo le lezioni mattutine tornai in casetta per pranzare. Appena entrai trovai già a tavola Albe, Alex e Luigi.

<<ehy ragazzi!>> esclamai andando a stampare sulla guancia di ognuno un bacio.

<<ciao piccina>> mi rispose Alex.

<<ehy>> sussurrò Albe, ed io gli rivolsi un tenero sorrisetto che venne immediatamente ricambiato dal ragazzo.

<<ciao peste, le lezioni? Come sono andate?>> mi domandò vivacemente Luigi.

<<bene, Veronica mi ha assegnato delle coreografie bellissime>> risposi avvicinandomi ai fornelli, dove al di sopra era situata una pentola cilindrica con dentro della pasta.

<<che cos'è?>> chiesi.

<<pasta>> mi comunicò ridendo il cantante rock.

<<ma va, non l'avevo visto. Intendevo che tipo di pasta>> dissi.

<<orecchiette al sugo>> mi rispose Albe.

<<uhm buone, sono le mie preferite>> mi limitai a dire, prima di andare in camera mia a posare la mia roba e poi tornare in cucina.

Sta volta, però, Albe era in piedi, con un piatto in mano che stava pian piano riempendo.

<<dimmi basta>> mi disse guardandomi con la coda dell'occhio.

Io anche se sorpresa dissi immediatamente basta, ne stava mettendo troppo per me e nonostante mi piacessero tantissimo e non mi faceva male mangiare qualcosa in più, dovevo comunque seguire la dieta.

<<ma è pochissimo>> commentò lui.

<<è vero Carlò. Quel piatto non riuscirebbe a sfamare manco una formica>> si intromise Luigi.

<<Albe mettigliene un altro po'>> aggiunse Alex.

<<no, vi prego, a me basta così>> dissi andando a levare il piatto da mano di Albe, ma prima che potessi fare qualsiasi altro gesto Elisabetta entrò in casetta piangendo e senza degnarci neanche di uno sguardo era corsa in bagno, chiudendosi al suo interno.

Lasciai tutto e mi appostai al di fuori della porta, pregando la cantante di aprirmi.

<<Eli, per favore>> sussurrai terrorizzata. Era entrata come una furia in lacrime e mi stavo preoccupando seriamente.

<<apri>> continuai sempre in un sussurro, ma niente, non ricevetti alcuna risposta dalla bionda.

<<se non lo fai chiamo la redazione e mi faccio dare la chiave di riserva>> dissi dopo attimi di silenzio tombale.

<<ci sei solo tu?>> mi domandò lei tra i singhiozzi. Finalmente avevo ottenuto una risposta.

<<si, ci sono solo io Eli>> risposi. Detto questo si sentì la chiave girare nella serratura e poi scattare, ciò significava che si era aperta.

Entrai immediatamente dentro e poi richiusi la porta alle mie spalle.

Elisabetta era accucciolata in un angolo, con le lacrime che gli rigavano il viso. Mi andai a sedere di fianco a lei e le feci poggiare la testa sulla mia spalla, iniziando ad accarezzarle i capelli per darle supporto.

<<che è successo?>> chiesi dopo che si fu tranquillizzata un pochino.

<<stavo provando, però non mi sentivo bene. Cioè non sentivo di star cantando bene, perciò ho smesso e la mia coach mi ha detto che per oggi poteva bastare così, capendo che ero troppo agitata. Quando sono uscita da la sono andata in sala relax e lì ci ho trovato Alessandra che parlava, rideva e scherzava con alcuni cantanti, come io non ho mai fatto. Sta legando con tutti Carlotta, capisci? La stanno preferendo tutti a me e io mi sento abbandonata, ogni ora sempre di più>> mi spiegò piangendo.

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