Pov's Carlotta
Dopo le lezioni mattutine tornai in casetta per pranzare. Appena entrai trovai già a tavola Albe, Alex e Luigi.<<ehy ragazzi!>> esclamai andando a stampare sulla guancia di ognuno un bacio.
<<ciao piccina>> mi rispose Alex.
<<ehy>> sussurrò Albe, ed io gli rivolsi un tenero sorrisetto che venne immediatamente ricambiato dal ragazzo.
<<ciao peste, le lezioni? Come sono andate?>> mi domandò vivacemente Luigi.
<<bene, Veronica mi ha assegnato delle coreografie bellissime>> risposi avvicinandomi ai fornelli, dove al di sopra era situata una pentola cilindrica con dentro della pasta.
<<che cos'è?>> chiesi.
<<pasta>> mi comunicò ridendo il cantante rock.
<<ma va, non l'avevo visto. Intendevo che tipo di pasta>> dissi.
<<orecchiette al sugo>> mi rispose Albe.
<<uhm buone, sono le mie preferite>> mi limitai a dire, prima di andare in camera mia a posare la mia roba e poi tornare in cucina.
Sta volta, però, Albe era in piedi, con un piatto in mano che stava pian piano riempendo.
<<dimmi basta>> mi disse guardandomi con la coda dell'occhio.
Io anche se sorpresa dissi immediatamente basta, ne stava mettendo troppo per me e nonostante mi piacessero tantissimo e non mi faceva male mangiare qualcosa in più, dovevo comunque seguire la dieta.
<<ma è pochissimo>> commentò lui.
<<è vero Carlò. Quel piatto non riuscirebbe a sfamare manco una formica>> si intromise Luigi.
<<Albe mettigliene un altro po'>> aggiunse Alex.
<<no, vi prego, a me basta così>> dissi andando a levare il piatto da mano di Albe, ma prima che potessi fare qualsiasi altro gesto Elisabetta entrò in casetta piangendo e senza degnarci neanche di uno sguardo era corsa in bagno, chiudendosi al suo interno.
Lasciai tutto e mi appostai al di fuori della porta, pregando la cantante di aprirmi.
<<Eli, per favore>> sussurrai terrorizzata. Era entrata come una furia in lacrime e mi stavo preoccupando seriamente.
<<apri>> continuai sempre in un sussurro, ma niente, non ricevetti alcuna risposta dalla bionda.
<<se non lo fai chiamo la redazione e mi faccio dare la chiave di riserva>> dissi dopo attimi di silenzio tombale.
<<ci sei solo tu?>> mi domandò lei tra i singhiozzi. Finalmente avevo ottenuto una risposta.
<<si, ci sono solo io Eli>> risposi. Detto questo si sentì la chiave girare nella serratura e poi scattare, ciò significava che si era aperta.
Entrai immediatamente dentro e poi richiusi la porta alle mie spalle.
Elisabetta era accucciolata in un angolo, con le lacrime che gli rigavano il viso. Mi andai a sedere di fianco a lei e le feci poggiare la testa sulla mia spalla, iniziando ad accarezzarle i capelli per darle supporto.
<<che è successo?>> chiesi dopo che si fu tranquillizzata un pochino.
<<stavo provando, però non mi sentivo bene. Cioè non sentivo di star cantando bene, perciò ho smesso e la mia coach mi ha detto che per oggi poteva bastare così, capendo che ero troppo agitata. Quando sono uscita da la sono andata in sala relax e lì ci ho trovato Alessandra che parlava, rideva e scherzava con alcuni cantanti, come io non ho mai fatto. Sta legando con tutti Carlotta, capisci? La stanno preferendo tutti a me e io mi sento abbandonata, ogni ora sempre di più>> mi spiegò piangendo.
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Meraki
Hayran KurguUno spettacolo che va alla ricerca di talenti e si struttura come una scuola, alla quale partecipa una classe di alunni che aspirano a realizzare i loro sogni, dove qualcuno riesce a spiccare il volo e a fare della propria passione il proprio lavoro...