Capitolo 21 - Famiglia

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Pov Mew

È mezzanotte passata ed è Natale, la fatina sta già dormendo da un bel po' e noi stiamo giocando a Monopoli ... inutile dire che Gulf e Mild ci stanno letteralmente stracciando, io ho già ipotecato i miei hotel e Min sta quasi per dichiarare bancarotta.

"Sicuro che è la prima volta che giochi?" Chiedo a Gulf, perché non è possibile.
"Sicurissimo... e non pensavo che fosse un così bel gioco" e ancora una volta lo vedo felice ... il sorriso perenne sul viso, le gote arrossate da alcuni bicchieri di vino che ha bevuto fanno pendant con la camicia bordeaux che indossa ... e che da quando siamo usciti che vorrei strapparla di dosso.
"Io passo ... dichiaro bancarotta" dico vedendo Gulf che costruisce altri hotel, Mild che fa anche la banca prende quei pochi spicci che mi rimangono e le mie proprietà.
"E dai ..." mi dice e fa un espressione da cane bastonato.
"Da quanto hai imparato a guardarmi così?"
"Praew" dice ridendo, ed è vero, quando la fatina vuole qualcosa sa come far convincere le persone.
"Ma io non sono Min ... quindi non mi freghi" ribatto. E invece di farmi un occhiataccia come mi aspettavo, mi fa solo un occhiolino. Incredibile.

Alla fine come volevasi dimostrare ha vinto Gulf e la cosa più divertente e che è la prima volta che Mild perde.

"La prossima volta sarai tu a dichiarare bancarotta!!"
"Vedremo vedremo"
"Ehi basta voi due" a volte Mild è proprio infantile. "... cioccolatino andiamo a casa" dico prendendo per le spalle Gulf. Lui mi guarda facendo un cenno con la testa, salutiamo tutti per poi entrare in macchina.

Pov Gulf

"Hai ragione"
"Eh? ... su cosa?"
"Le feste ... lo stare insieme ... se è veramente così che dovrebbero essere queste giornate, allora hai ragione"
"Non è una questione di avere ragione o torto, qui nessuno vince o perde (almeno che non si tratti del monopoli ) ... fin dall'inizio ho voluto che passassi questo periodo dell'anno con me perché è uno dei miei preferiti , perché in questo periodo io mi dimentico di tutti i problemi che ho, per ridere e divertirmi ogni singolo momento con le persone che amo e che voglio bene. Ho notato una tristezza nei tuoi occhi che fin da subito ho voluto togliere ... e stasera brillavi in una maniera assurda, che se fosse stato buio, avresti illuminato tutto tu. Ed io ho intenzione di farti brillare sempre ... come stasera"

Le parole di Mew ... non mi sono arrivate dentro, di più. Si sono incise nelle profondità del mio cuore, ogni singola lettera ha frantumato tutto ciò che ho creduto in questi anni ... ogni singola parola mi ha fatto capire quante cose ho perso e che non ho vissuto ... e di quanto la mia vita era vuota prima del suo arrivo.
Non mi rendo conto che sto piangendo fino a quando Mew non raccoglie le lacrime bloccate tra le mie ciglia, asciugandomi le guance con le sue carezze ... le labbra mi tremano e sto tirando su con il naso come un bambino.

"Ho detto che voglio vederti brillare e tu piangi?" mi sorride teneramente poggiando le labbra sul mio naso dandomi un bacio sulla punta.
Mio malgrado mi scappa un sorriso.
"La colpa è tua ... e delle tue parole"
"Allora non dico più nulla"
"Odio quando fai così"
"Io invece ti amo" mi risponde per poi fare uno di quei dannati sorrisi che amo.
In tutto ciò siamo fermi in macchina ... in un luogo che non conosco.
"Dove siamo?" Dico guardandomi intorno.
"A casa mia ... voglio che resti a dormire da me"
EH?
"A ... casa tua?" Domando quasi sottovoce, perché questa è la prima volta che mi porta da sé, siamo sempre stati nel mio appartamento ... e sapere che ora vedrò la casa di Mew, mi rende felice.
"Si .. andiamo" dice per poi scendere dall'auto. Ed io non posso fare altro che seguirlo.

***
"Accomodati" dice accendendo le luci ed io sono rimasto senza parole dalla bellezza del posto dove mi trovo.
Sa proprio di Mew in tutto e per tutto.

Entro guardandomi intorno e vedo le pareti piene di foto di Mew con la sua famiglia, immagino, con Mild e Min, con la tunica di laurea, con l'insegna dello Sweet hour... poi in alcune un bambino... che sia lui?

"Questa è la casa dei miei, dopo la loro morte non me la sono sentita di venderla ... in un certo senso me li fa sentire più vicini. Ho cambiato alcune cose come il divano, la tv, l'arredamento della camera matrimoniale, ho tinteggiato le pareti ... ma per il resto è uguale."

Il mio sguardo torna al Mew bambino che in ogni singola foto sorride facendo oscurare tutto il resto. Sto di nuovo per scoppiare a piangere.
"Vieni con me" e mi prende la mano per portarmi al piano di sopra. "Questa è la mia vecchia camera" entro in una stanza con un lettino singolo e delle coperte azzurre con le nuvole, c'è la scrivania con ancora i libri sopra, l'armadio decorato con vari stickers e poster di locandine dei film, ai muri alcune foto di un Mew adolescente.

"So che non è all'altezza del tuo appartamento e che sei abituato a un tenore di vita diverso ... ma vorrei averti qui con me ... in questa casa." Ora è lui a parlare con un tono basso, quasi come se mi stesse chiedendo chissà quale sacrificio.
Sei proprio uno stupido amore mio.

Gli getto le braccia al collo abbracciandolo e respirando il suo profumo, quello di cannella.
"Anche se io vivessi in una villa di lusso ... questa ai miei occhi risulterebbe centomila volte più bella. Perché ci vivi tu ... e ci vivrò io, con te."

Dolce Natale 🍬 {MewGulf}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora