Capitolo 14 - Un passo avanti

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Pov Gulf

Mai giocare con me ... soprattutto quando sono eccitato e lui mi stava deliberatamente uccidendo dal piacere, facendomi venire un'altra volta senza essere penetrato. Eh no, cazzo!

"Oh Dio ..." stringo le lenzuola tra le mani talmente forte che sento di poterle stracciare, non scherzavo con quando ho pensato che il suo pene era davvero grande ... perchè è davvero GRANDE. Lo sento in me che entra lentamente, boccheggio in cerca d'aria mentre i talloni premono sulla sua schiena, mi sento aperto e vulnerabile ... ma STI CAZZI. Non mi sento così bene da una vita ... Mew mi piace, sin dal primo giorno che l'ho visto.

"Dio Gulf ... sei così stretto e caldo ... " lo sento ansimare vicino al mio orecchio, il suo respiro caldo me lo solletica, poi inizia a baciarmi e a leccarmi, le sue mani mi accarezzano le gambe andando su e giù poi si fermano alla vita e premono forte, le mie lasciano le lenzuola per spostarle sul suo sedere e palparlo, è sodo è ... non ho parole per descriverlo. Non faccio in tempo ad abituarmi che lui subito si ritrae per poi affondare nuovamente, in un ritmo prima lento poi veloce.
"Baciami Mew ..." sibilo cercando la sua bocca che non tarda ad arrivare, in un mix di perfetta combinazione i nostri corpi si muovono insieme, danno e ricevono in egual misura ... "Sto ... così bene ..."
"Sono io ... a star bene ... qui ... dentro di te." E continua a spingere, sempre più veloce, ogni stoccata che ricevo il mio bacino si alza di risposta e quando mi tocca la prostata, il suo nome esce urlando dalla mia bocca ... è magnifico. Morirò di piacere me lo sento.

Pov Mew

"Ed ora?" domando mentre gli accarezzo i capelli e lo guardo in quei magnifici occhi scuri, sono le 20 passate e ci stiamo godendo il momento, siamo esausti ma felici e appagati, Gulf ha ancora le gote arrossate e i succhiotti sul suo corpo sono aumentati, è girato di pancia e mi guarda mentre con la mano fa dei cerchi sul mio petto, io sono girato verso di lui mezzo alzato con la testa appoggiata sulla mano.
"Ora cosa?"
"Cosa siamo?"
"Cosa vuoi che ... siamo?"
"Gulf ..." gli intimo tirandolo verso di me, il suo viso ora è a pochi millimetri dal mio " ... io non ho avventure di una notte e tu non lo sei" la mia voce è seria, così come le mie intenzioni.
"E quindi? ... dici che non ti piacciono i giochetti ... cosa siamo ora?" mi risponde a tono ma è imbarazzato, il suo sguardo non si è mosso dal mio.
"Stiamo insieme Gulf, volevo aspettare ad andare a letto con te, non perchè non volessi, ma perchè ... mi piaci veramente ed era da tanto che un ragazzo non mi colpiva."

Sto iniziando ad aprirgli il mio cuore, magari sbaglio, magari è troppo presto ... ma voglio che sappia che avrò cura di lui, anche se la nostra storia non dovesse continuare.

"Non si riesce proprio a giocare con te eh?" dice abbassando lo sguardo per poi spostarsi e abbracciarmi, il suo calore mi pervade insieme a quello del sesso che abbiamo fatto e che ancora non ha lasciato la stanza.
"Te l'ho detto fin dall'inizio, se vuoi qualcosa devi dirlo o meglio ancora puoi prenderlo direttamente" inspiro sul suo collo per poi lasciargli un caldo bacio " ... ora però, vorrei sentire il tuo parere" gli sussurro all'orecchio.
"Mi tocca quindi ..." e si rannicchia ancora di più contro il mio corpo " ... voglio stare con te." lo dice quasi sussurrando, ma a me va bene così.

Restiamo ancora abbracciati coccolandoci e ridendo, la stanza anche se è calda, il letto lo è ancora di più soprattutto se hai un corpo da abbracciare ed io fortunatamente lo tengo.

***

"Domani hai le lezioni?"
"Si ... ma devi per forza andare via?"
"Devo chiudere il cafè, Mild mi sta aspettando"
"Ok ..." ed ecco che mette il broncio ... e per la miseria io non resisto.

Mild mi ha chiamato dicendo che deve tornare a casa, sua sorella ha avuto dei problemi e non può chiudere il negozio, quindi mi trovo ad uscire dalla mia confort zone con Gulf per tornare alla vita reale, non prima però di aver preparato una bella cena al mio cioccolatino.

"Cosa devo fare per togliere quel broncio?" gli dico prendendo le sue guance tra le dita e pizzicandole.
"Dormi da me."
Alla sua affermazione rimango interdetto ... vuole che torni qui dopo aver chiuso la pasticceria?
"Tu hai detto che se voglio qualcosa devo dirlo e voglio che dormi qui con me.!" più che una richiesta, mi sembra un comando di un bambino e anche se il cuore mi scoppia di gioia alla richiesta, devo però rifiutare.

"Cioccolatino ... è meglio di no. Abbiamo fatto già degli enormi passi avanti ... il giorno in cui resterò a dormire qui o resterò a dormire con te, sarà perchè vivremo insieme."
Ciò che ho detto è vero, non è una scusa ... io ho i miei orari ... i miei spazi e condividerli con qualcuno è un enorme passo che ancora non ho fatto.
"Va bene ..." è un sorriso triste quello che mi fa, però sembrerebbe accettare la cosa. Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio dolcemente.
"Buonanotte cioccolatino" lo saluto prima di aprire la porta e andare via.

Dolce Natale 🍬 {MewGulf}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora