XII

64 1 5
                                    

New York

La confessione che James le fece la destabilizzò più di quando lo vide una settimana fa dopo sei anni, più di quando iniziò a parlare nella stessa occasione in quel bagno dove erano stati per quarantacinque minuti.

Era vero, l'effetto di James su di lei non sarebbe mai cambiato, avrebbe avuto sempre delle conseguenze... adesso non sapeva perfettamente quali, adesso non sapeva neanche se riusciva ad affrontarle, non sapeva niente sotto il suo sguardo ipnotico.

Aveva così tante domande da fargli, aveva così tante risposte che voleva ricevere che forse era meglio restare così, forse era meglio restare così.
Su quel marciapiede, mentre ol resto della vita e del giorno andava avanti e loro due restavano a fissarsi, o meglio era James a fissare Wanda.

Si era dimenticata di come era, di cosa si provava quando si era nei pensieri di una persona, di quando quella pensava solo a te, pronunciava solo il tuo nome, era così quando si era innamorati e non sapevi che succedeva attorno a te.
Wanda è stata innamorata, Wanda era davvero presa dall'uomo che ora la guardava con speranza, Wanda poteva donare la sua stessa vita per James ma peccato che quello ancora non era fattibile.

Chissà forse potevano cambiare le cose, forse tra di loro poteva succedere dell'altro che avrebbero permesso loro di ritrovarsi, ma chissà se quello sarebbe stato davvero così efficace per far in modo che tutto, fosse come prima.

Che fosse meglio di prima.

Nella sua testa, le venne in mente quando, presa dalla follia, stava per cercarlo, stava per girare il mondo intero, ogni singolo angolo di strada, ogni vicolo, ogni città ed ogni nazione ma si fermò... quando ebbe quell'idea, Ethan aveva solo sei mesi ed era protetto dal suo grembo e sembrò quasi che si era fatto sentire, aveva scalciato nella sua pancia.

E da quel momento seppe che doveva occuparsi solo di lui, dimenticando il passato, dimenticando James.

"Non ti perdonerai mai?" chiese lei

"No mai..."

"Quindi neanche sei anni fa ti sei perdonato?"

"No..."

"Io non..."

"Non mi credi, lo so..."

"Non è questo"

"Si che è questo, Wanda dobbiamo saperlo perfettamente entrambi di quanto non possa andare bene, di quanto non possa funzionare fra di noi e di quanto altro male ti riservo a mia insaputa"

"E se lo sai, perché sei qui?"

"Perché quello che voglio non è qualcosa con te..."

"Che cosa vuoi allora?"

"Quello che ho perso con Ethan, il tempo"

"No, ti ho già detto che non posso pensare a te"

"Infatti non è a me che devi pensare, devi pensare ad Ethan, ma non puoi negare che ti abbia chiesto di me, almeno una sola volta"

"No, non posso negarlo... non posso neanche negare che tu in sei anni non ci sei stato però"

"Wanda, quante altre volte devo ripeterti questo" disse lui

"Non devi ripetermelo infatti, io l'ho capito da sola... e sai quando? Vuoi sapere quando l'ho capito?"

"Quando?" chiese lui, anche se aveva paura della risposta

"Quando stavo per cercarti... erano passati sei mesi da quando avevo scoperto di essere incinta e l'unica cosa che c'era nella mia testa era solo la tua immagine, credevo che non ci fosse ragione per vivere dopo averti incontrato, credevo che non ci fosse vita dopo di te, credevo che nessuna ragione mi avrebbe fatto ritornare su questa strada. Ero così accecata da te, dalla tua presenza che non riusciva a badare ad un'altra che stava per arrivare, non volevo Ethan... non l'ho mai voluto da quando ho scoperto che era maschio e di sicuro sarebbe stato uguale a te... è uguale a te, quello è il problema"

Protect UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora