XXXVIII

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[Breaking Character, Henry Jackman]

Quando si svegliò il giorno dopo, era tranquillo, ma scendendo le scale che portavano al piano di sotto ed aprendo le tende che coprivano le finestre, una sensazione strana gli attraversò il corpo... anche se non sapeva esattamente che cos'era. Si diresse verso la cucina che aveva di fronte e, come ogni mattina, iniziò a preparare il caffè ed una volta pronto, volle portarlo da Wanda, ma la stessa arrivò poco dopo, nella sua tenuta da pigiama della sera prima.

"Certo che tu hai una perspicacità ad alzarti dal letto prima che io ti porti la colazione che..."

"Che cosa?"

"Che delle volte penso hai quasi dei superpoteri"

"Hai ragione, io sono una strega... una strega che fa tanti, tanti incantesimi"

"Ed uno di quelli è riuscito proprio su di me"

Gli si avvicinò col sorriso e dopo lei gli cinse il collo con le braccia dandogli un bacio, mentre lui posava le due tazzine di caffè sul tavolo messo al suo fianco, per un'attimo quella sensazione un po' strana, che gli aveva attraversato la mente appena sveglio, svanì. E magari Wanda aveva anche i poteri, ma no, non era stata corrotta da un libro di magia nera e del caos... anche lei quando vedeva James era ipnotizzata, quindi in conclusione era solo la forza e la magia dell'amore che portava entrambi ad essere così felici.

"Buongiorno anche te"

"Ciao... stai bene? Dopo stanotte?"

"Si, sto meglio... molto meglio"

"Okay... lo so che è ancora troppo difficile per te ma lo sai che io ci sono..."

"Lo so che ci sei... come ci sono anche io... però adesso bisogna fare colazione, dobbiamo..."

"Dobbiamo tornare e dopo partire, credo di aver perso il conto delle tante volte che me l'hai detto in un solo giorno"

"Credo di aver perso il conto delle tante volte che me l'hai detto in un solo giorno" ridisse lui in una vocina che imitava quella di Wanda e lei si offese

"Ah è così che la metti guastafeste?"

"Non chiamarmi guastafeste..."

"Non chiamarmi guastafeste se ti ho fatto festeggiare..." disse anche lei imitandolo

"Ti ho fatto festeggiare troppo, si... lo so, se non l'avessi saputo non l'avrei fatto, non trovi?"

"Non hai tutti i torti"

"Lo so, io ho sempre ragione"

"Adesso non esagerare"

"Va bene, va bene... ho esagerato, d'accordo? Ti aspetto di sopra..."

"Okay"

Quando lui salì le scale, lei lo seguì con lo sguardo continuando a bere il suo caffè, ammirò le sue spalle e pensò per un momento ad altro, non pensò al fatto che sarebbe dovuta partire da un momento all'altro, che avrebbe dovuto combattere ancora un po' prima di riottenere quella vita che era stata interrotta. Pensò, piuttosto, ad un'altra vita, ad un'altra che era diversa, che era nuova ma che aveva sia qualcosa del passato che qualcosa del futuro, immaginò a come sarebbe stata quella situazione diversamente... di sicuro tornare al lago sarebbe stato fantastico, specie in estate, passare le serate di fronte ad un fuoco raccontando delle storie.

Poi entrare in casa, preparare la cena tutti insieme, guardare un film oppure ballare sulle canzoni che si riproducevano dal suo giradischi leggendario, contare le stelle che cadevano dal cielo blu scuro e sperare ad ognuna che scendeva, che quella vita non sarebbe mai finita.

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