XXXI

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C'erano dei momenti dove non sapevi cosa fare, cosa dire, cosa pensare... tutto quello che ti succede o ti circonda, ti condiziona per il resto della tua vita, bloccandoti, fermandoti in un solo punto della tua strada senza mai andare avanti. E James si era bloccato tante volte, durante il suo percorso... ritrovare la via gli sembrava anche difficile.

Fino a quando di fronte ai suoi occhi non ebbe Wanda... e da lì, la sua vita riprese ad andare avanti, nonostante i problemi e nonostante l'enorme errore che aveva fatto.
Nonostante il dolore che le aveva procurato.

Adesso non sapeva esattamente che cosa sarebbe successo dopo, in fondo non lo voleva neanche sapere, in fondo se avrebbero parlato adesso, avrebbero avuto in comune la stessa paura.

In fondo, se avrebbero parlato adesso, non ci sarebbe stato spazio per le parole... James non aveva spazio per le parole, per i pensieri che gli ingarbugliavano la mente, per gli errori del passato, per i suoi incubi. Non aveva spazio per tutto quello che lo rendeva infelice.

Si accorse che Wanda lo stava baciando, nell'esatto momento in cui gli cinse il collo con le braccia, solo per avvicinarlo, solo per farlo suo e dopo, anche lui le cinse I fianchi con le braccia, per farla sua. Una volta che lei aprì di poco le labbra, lui ne approfittò per accarezzarle il palato con la lingua e lei, capendo il suo gioco, lo lasciò entrare e si fece trasportare dalle sensazioni che, se prima erano solo accennate, adesso erano diventate realtà.

La piegò di più al suo corpo e lei si afferrò del tutto a lui che le accarezzò I fianchi da sopra la maglia, alzandola di poco e sfiorando la pelle scoperta insieme al bendaggio della ferita, sempre sotto le sue dita si accorse come la sua pelle fosse diventata d'oca, come aveva dei brividi per causa sua. E questo lo rese felice, il solo pensiero di poter essere l'unico per lei, lo rendeva più che felice...

Si scompose un po' anche lui quando, oltre ad avere le due braccia attorno al collo, lei gli accarezzò le ciocche di capelli alla base del collo. Il suo respiro diventò affannoso e si sarebbero dovuti staccare entrambi per cercare di riprendere aria, ma si erano appena ricontrati, non c'era verso per loro, per far sì che si separassero di nuovo.

Spinto dall'impeto James, approfittò che lei stesse sulle punte e la prese in braccio, in modo che lei potesse allacciare le sue gambe dietro la schiena. Una volta che lei si aggrappò, lui si girò andando nella direzione inversa, dopo nella cucina si sentì solo un frastuono e lei, neanche troppo riluttante nelle sue azioni, si staccò un secondo da lui notando come, non solo era messa sulla penisola e la maggior parte delle cose che c'era su di essa, era stata spazzata via sul pavimento.

"Sei impazzito?"

"Si, ed è colpa tua..." disse lui con il respiro pesante facendola sorridere

Avrebbe potuto anche fermarlo, data la troppa frenesia che scorreva dentro di lui, ma non ne aveva voglia, non ne aveva ragione, non quando lei voleva la stessa ed identica cosa. Riprese a baciarla, stavolta con più veemenza, più passione e non si limitò solo alle sue labbra, scese sul mento mentre lei piegava la sua testa un po' di lato, andando verso il collo dove ci passò la sua bocca sopra.

Prese ad assaggiare il sapore delle sua pelle, lasciando segni violacei con i denti, passando su quelli di nuovo le sue labbra e poi la sua lingua, era passato troppo tempo prima ancora che potesse riaverla così, in questo modo... e sembrava quasi che stesse approfittando di lei, ma dopotutto anche Wanda non poteva fare a meno di tutto questo.

Spostò le mani da dietro al collo e lo avvicinò di più mettendole attorno al schiena, sentendo come i muscoli delle sue spalle erano ben più che definiti e dopo, le infilò sotto la maglia toccando, con la punta delle dita ogni muscolo scolpito. I pettorali, i suoi addominali ed infine quello spaccato che portava al bordo dei suoi pantaloni.

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