XXXVI

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Non avevano dormito, o almeno lui non aveva dormito vagheggiando nel dormiveglia, lei con il respiro pesante, la bocca leggermente aperta e gli occhi chiusi aveva ancora la testa sul cuscino. Lui la testa sul cuscino ce l'aveva anche, solo che era troppo sveglio, era troppo incredulo per sapere che questa notte era successo.

Di tutto era successo, questo era vero, ma sapere che adesso lei era lì, lui era lì, sapere che stavano insieme lo faceva più che felice. Forse l'unico obbiettivo della sua vita, era proprio questo, vedere l'amore della sua vita prima della fine di una giornata e dopo l'inizio di un'altra.

Ed eccola là, mentre dormiva placidamente, mentre viaggiava nel mondo dei sogni tranquilla e senza beccare incubi. Lui, dato che era ancora troppo presto, si concesse del tempo per riposarsi ancora, stando ad ascoltare come la natura si svegliava attorno a lui e come Alpine con le sue zampette arrivava a lui.

"Ehi..." disse lui a bassa voce e dopo il felino salì sul letto mettendosi sulla sua pancia scoperta

"Fa silenzio, qui c'è ancora qualcuno che dorme... okay, okay va bene... hai ragione tu..."

Il gatto si sistemò iniziando ad alzare prima una zampa e poi l'altra ed infine, dopo aver fatto un giro si appollaiò direttamente, James ne approfittò delle sue fusa per potergli accarezzare la testolina e quando lui lo fece anche il gatto ne approfittò per poter prendere le sue dita fra la bocca. Ogni mattina Alpine faceva così, usava le dita di James come se fossero un ciuccio per bambini, questo perché il suo amico quadrupede era stato portato via dalla mamma troppo, troppo presto.

Mentre Alpine torturava le dita delle sua mano sinistra, quella destra di James continuava ad accarezzarlo, sentendo le fusa ed i miagolii, dopo sfiorò la sua testolina pelosa contro il suo mento, segno che apprezzava tutte le sue coccole mattutine.

"Non hai fame?" chiese lui e il gattino continuava ad avere gli occhi chiusi

Non aspettò risposta, anche perché il suo amico non poteva rispondergli no per davvero, quindi si alzò dal letto e scese le scale andando al piano di sotto, Alpine si aggrappò alle sue spalle ancora un po' dormiente ma quando James aprì il pacco dei suoi croccantini, ecco che si svegliò subito e scese di corsa dalle sue spalle, mettendosi subito di fronte alla ciotola. Una volta sistemato anche lui, si diresse in cucina preparando del caffè.

L'odore si espanse per la cucina, regolò la fiamma sotto alla macchinetta e dopo bevve un bicchiere d'acqua... quando si affacciò per vedere se il caffè stava salendo nella moka, un altro odore gli arrivò alle narici. Vide come le mani di Wanda si facevano spazio sul suo addome e si intrecciavano fra di loro, sfioravano la sua pelle come era già successo la notte scorsa ed ancora prima, la sua testa si appoggiò sulla schiena scoperta e lui si spinse un po' indietro per sentire il contatto delle sue labbra sulle spalle.

"Non stavi dormendo?"

"Sì, ma poi te ne sei andato e mi sono svegliata... avevo freddo"

"Credevi davvero che me ne sarei andato?"

"No... non l'avresti fatto"

Fece un sorriso con la faccia verso il basso e dopo, si girò verso di lei che fece scivolare le sue mani prima attorno ai suoi fianchi e dopo attorno al suo collo, James fece invece il contrario stringendola di più e baciandola di nuovo, scese di più con le mani mentre lei lo teneva per le guance, sfiorando il tessuto della sua camicia mise la sua mano sotto di essa sentendo ancora la sua pelle sotto le dita. Prima di staccarsi lui fece un respiro profondo mentre sentiva le dita di Wanda accarezzargli i suoi capelli, era più che ovvio che quella donna lo faceva più che impazzire, che lo rendeva così stupido che neanche sapeva quello che succedeva attorno a lui.

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