𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝟐𝟐 - 𝕴𝖑 𝕽𝖎𝖙𝖔𝖗𝖓𝖔 𝕯𝖎 𝕸𝖆𝖙𝖙

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                      MATT

Avverto un calpestìo, ad ogni mio movimento, riesco a percepire la terra sotto le dita. Mi ritrovo riverso sul terreno umido e freddo.
Prima di poter capire cosa mi sta accadendo, odo delle voci provenire da lontano, prima di uomini e poi anche di una donna. Avvicinarsi nella mia direzione.

Lesto e con fatica mi sollevo per cercare un rifugio affinché possa nascondermi, ma la voce della ragazza di prima asserisce:
« Ehi, dove scappi?! Chi sei?! » richiama l'attenzione degli uomini che stanno con lei e purtroppo vengo inseguito dagli stessi.
Ad un certo punto si fermano, quando scoprono che io sono nascosto dietro un albero, comunicandomi:
« Ehi, amico! Non vogliamo farti del male! Vogliamo solo aiutarti, perché è evidente che hai bisogno di aiuto»
Diffidente rimango nel mio nascondiglio, senza rispondere e osservandoli da lontano.

Improvvisamente arriva anche la ragazza, dai capelli fucsia, occhi castano chiaro, abbigliata in pelle nera, che afferma:
« Ma che avete fatto!? L'avrete sicuramente spaventato correndogli dietro. Andate ci penso io! »
« Non abbiamo nessuna intenzione di lasciarti sola, con quell'individuo! »
« Tranquilli, sapete perfettamente che me la so cavare. Fatemi il piacere di allontanarvi! »
« Va bene, ma non ci allontaneremo tanto! »
La ragazza inizia a parlarmi per farmi uscire allo scoperto, e io non so perché, sento di potermi fidare ed esco fuori avanzando verso di lei.
« Oh, bene ti sei deciso! Ti puoi fidare di noi, non abbiamo nessuna intenzione di farti del male. Io e miei fratelli, vogliamo solo aiutarti!»
Avanzo diffidente, lei mi chiede:
« Come ti chiami? »
« M-mi spiace, non ricordo»
« Hai avuto qualche incidente? »
« Mi dispiace, ma purtroppo non ricordo nulla! »
« Va bè, non fa' niente. Vieni puoi fidarti! » tentenno prima di fare una mossa e di assecondarla, lei mi comunica:
«Tranquillo, puoi fidarti! Io sono Gill!»
A quelle parole mi tranquillizzo e la seguo.

Giungiamo ad un casolare poco più lontano dalla radura.
Prima di entrare, mi balza agli occhi la figura di quattro moto Harley Davidson, sicuramente di proprietà degli stessi.

Quando la ragazza apre la porta, la visione che ho è di un ambiente non molto grande e poco arredato. Comprende un divano rivestito in pelle nero, alcune sedie, un piccolo tavolo, un cucinino dove poter cucinare e una tenda beige con piccoli fiorellini azzurri, l'angolo cottura da quella specie di salottino.

Sul divano noto che stravaccati vi sono due uomini, uno biondo dagli occhi verde muschio, l'altro moro dagli occhi blu.
(Entrambi pieni di tatuaggi)
Dalla parte della stanza, un'altro uomo con i capelli rasati scuri, occhi scuri, barba corta e incolta seduto sul davanzale interno di una finestra fuma una sigaretta. (Tutti e tre indossano abbigliamento da motociclisti)

Quando facciamo il nostro ingresso, si alzano dal divano e ci vengono incontro, presentandosi:
« Ciao, io sono Deacon, Whyatt e lui è Toby »
Gill, gli comunica:
« Ragazzi, questo ragazzo non sa, ne come si chiama, ne chi è, ne che ci faceva qui»
« Tranquillo, ti aiuteremo noi a ricordare. Intanto beviti una birra!» accetto e mi accomodo.

Passano i minuti, le ore, chiacchieriamo come se ci conoscessimo da tempo, mi accorgo che questi ragazzi sono veramente simpatici, e che le mie paure erano infondate.

                 LIGHT

La rabbia cresce ogni giorno in me, soprattutto per la questione irrisolvibile di Ryuzaki, come se mi nascondessero qualcosa.
Devo spronare Matsuda, a rivelarmi ogni cosa, al momento giusto lo farò. Ho un idea, lo inviterò per un caffè insieme.

Lo chiamo, e dopo due squilli risponde:
« Ehi, Light! »
« Ciao, Matsuda! Mi chiedevo se ti andasse di prendere un caffè insieme?»
« Certo, perché no! D'accordo allora ci vediamo al bar fra poco! »
« Bene, ok a dopo! »

DEATH NOTE II (COMPLETA) ( Cartaceo E Ebook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora