DEATH NOTE II (COMPLETA) ( Cartaceo E Ebook)

𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝟐𝟕 - 𝕽𝖞𝖚𝖐, 𝕷𝖊 𝕺𝖗𝖎𝖌𝖎𝖓𝖎

                       ㄥ|ᘜ卄ㄒ

Dopo aver terminato la mia giornata di lavoro, mi appresto a tornarmene a casa, saluto tutti e salgo in macchina. Mi accendo una sigaretta e metto in moto.
Nel frattempo che sono intento alla guida, dallo specchietto retrovisore non posso fare a meno di notare, lo sguardo perso nel vuoto di Ryuk. Ed è strano, visto che lui non è mai stato così silenzioso, per cui gli chiedo:
« Ryuk, posso sapere perché non dici una parola stasera? » continua a non proferire parola ma poi improvvisamente assume un espressione seria in volto, domanda:
« Light, ti capita di essere assorto nei tuoi pensieri? » non capisco a cosa si stia riferendo, ma voglio capirci di più sono curioso di sapere. Lo invito a continuare il discorso:
« Ryuk, che ti succede? »
« Devi sapere che io, non sono nato shinigami! » lo guardo interdetto, riflettendo su ciò che mi sta dicendo. Lui continua:
« Ero un ragazzo più o meno della tua età, un umano per meglio dire. Un giorno come tanti, stavo partecipando a una partita di baseball, le cheerleaders della scuola tra cui la più popolare Rem... » lo interrompo chiedendo dubbioso:
« Rem?! Anche lei dunque era un umana. Capisco! Scusami Ryuk, non ti interrompo più»
« Oggi ho voglia di parlarti delle mie origini.
Rem, mi si avvicinò chiedendomi se mi sarebbe piaciuto conversare con lei e pranzare insieme, accettai di buon grado. Perché ovviamente provavo dei sentimenti» quelle parole mi lasciano sconvolto, ma decido di non interromperlo più.
« In quel momento le rivelai ciò che provavo, ma lei mi spezzò il cuore dicendomi che era innamorata di un altro»

Il giorno di San Valentino, 1970

                   尺ㄚㄩҜ

Quelle parole mi spezzarono il cuore. Le presi le mani inginocchiandomi davanti a lei disperato:
« Rem, io ti amo! Prometto di renderti felice! Lui non ti merita!» mi guardò con i suoi occhi color oro, e poi fuggì via urlandomi:
« Ryuk, mi dispiace talmente tanto, ma io sono innamorata di Greg! »
« Aspetta Rem, ti prego non andartene! » la rincorsi per tutto il cortile della scuola, fino a quando mi fermai di colpo, appena vidi ai miei piedi... Il Death Note. Mi chinai per raccoglierlo, leggendo le regole, chiedendomi come potesse essere possibile che un quaderno del genere fosse lì in quel luogo. All'inizio non volevo crederci, ma poi nel momento di rabbia scrissi il suo nome sul Death Note. Ovviamente credendo che fosse una sciocchezza, scoppiai in una risata isterica. Ma appena sentìi delle urla, subito mi presi di panico, ma volli avvicinarmi ugualmente. La scena che mi si presentò davanti, fu' terribile. Il suo corpo esanime, giaceva ai piedi di un grande albero. Non riuscivo a credere con i miei occhi, ma quella era la triste e amara realtà. Scuotevo ripetutamente il suo corpo, tentando di svegliarla, ma il tentativo fu' vano. Rem, non dava segni di vita. Continuavo a provare, di rianimarla, ma purtroppo il suo corpo era freddo e non si muoveva più. Piansi disperato, stringendo il suo corpo tra le mie braccia. Volsi lo sguardo verso quel dannato quaderno e vi scrissi il mio nome sopra, provocandomi la fine. Poi mi ritrovai nel Nulla, e shinigami, tra cui ritrovai anche lei. Quello fu' il giorno più triste di tutta la mia esistenza.

Fine Flashback
                  
                   ㄥ|ᘜ卄ㄒ

Il suo racconto mi lascia davvero esterrefatto, i miei occhi sono lucidi, d'altronde è una storia triste. Non immaginavo che Ryuk, potesse avere una storia così commovente dietro. Gli chiedo curioso:
« Per quale motivo, hai scritto il suo nome sul quaderno? » sospira, divorando una mela.
« Ero un ragazzino, non potevo immaginare che così gli avrei procurato la morte. Non mi resi neanche conto dell'azione che stavo compiendo, credevo fossero cazzate! Per questo Light, ti consiglio di smetterla. Lascia perdere la vendetta, non usare più il Death Note, chiedi a Misa di sposarti e passa una vita normale»
« Ryuk, a vendetta compiuta e quando il mondo sarà ripulito da tutti questi criminali. Lo farò! Devo solo rendere il mondo un posto migliore!»