Capitolo 5

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Eva

Un fastidio al braccio mi obbliga ad aprire gli occhi anche se non vorrei, la penombra della stanza mi accoglie insieme ai capelli ricci di Vanessa. Capisco ora il dolore, la sua testa è poggiata sul mio avambraccio destro e la sua massa riccia mi soffoca il respiro. Lentamente scivolo via cercando di non svegliarla, ci siamo praticamente addormentate all'alba sul suo divano. Troppo felici di rivederci per pensare di andare a letto, in poco tempo ci siamo aggiornate su tutto, sopratutto lei che ha ormai accettato la mia reticenza nel parlare, senza farsene un problema. Dal canto suo è propensa a farmi sapere tutto fino all'inverosimile.

La copro con la coperta ripiegata sulla poltrona accanto al divano. La adoro per questo, perché a differenza mia, riesce a darsi completamente e spero sempre che possa un giorno contaggiarmi, ne avrei davvero bisogno.

Sorrido alla sua immagine disordinata mentre dorme beata e mi guardo finalmente intorno, la sua casa è piccola ma accogliente, un trilocale pieno di luce e colore come la sua padrona. La persiana aperta mi permette di vedere un bel terrazzo fiorito, la primavera è la stagione dell'anno che preferisco. Adoro l'allungarsi delle giornate che ti permette di state fuori ogni giorno un po' di più e per me questo significa nuove sfumature e colori per le mie foto. Il sole sta per sorgere e allora mi avvicino per chiudere i battenti, questa mattina Vanessa non è di turno in ospedale e quindi le farà bene dormire dopo la nottata.

Evito di sbattere ai vari mobili e oggetti sparsi per casa facendomi luce con il mio telefono e finalmente raggiungo il mio trolley davanti l'ingresso. In attesa che si svegli farò una doccia e disferò la valigia, ieri sera la mia nuova coinquilina mi diceva di aver liberato per me il secondo cassetto del comò e qualche gruccia nell'armadio.

Mi dirigo verso il piccolo corridoi dove due porte si specchiano nell'angusto spazio, a sinistra il bagno mentre a destra la nostra futura stanza condivisa. Allungo il braccio per aprire completamente la porta, anche qui la vetrata mi mostra l'esterno della casa, in basso noto un piccolo cortile con diversi giochi per bimbi, penso sia un nido.

La poca luce del nuovo giorno mi permette di abbandonare il mio telefono sul comò subito all'entrata. La stanza è color crema sia nei tessuti che nei mobili, il letto basso è di un rovere chiaro, ed è molto comodo costato subito sedendomi sfinita su quello che sarà il mio lato. Tappeti di lana colorata interrompono la monotonia dei colori mostrando un'accogliente stanza. Ferma fisso i miei bikers neri in contrasto con quell'ambiente solare... sono quasi certa che ho fatto una pazzia nell'abbandonare la mia carriera di fotografa, per buttarmi in questa nuova avventura solo per un ricordo. Certo è un dolce periodo quello che vorrei ritrovare ma pur sempre qualcosa del passato che potrebbe non esistere mai più.

Sospiro togliendo i lunghi capelli biondi dal mio viso. «Cosa combini, Eva?» Scuoto la testa perché la risposta non la so ancora. Il mio lavoro è stato fino a oggi la mia unica ragione di vita, adoro fotografare nuovi luoghi, nuove prospettive e sono molto brava in questo, lo sarò anche nel fare la reporter? La paura si insinua nei miei pensieri ma non ha più potere su di me. Ho agito per troppo tempo da codarda ora voglio provare a vivere, basta questa apatia senza emozioni.

Stanca di rimuginare sul mio ritorno stendo il trolley ai miei piedi e lo apro per tirare fuori le mie cose. Con i primi indumenti in mano inizio il via vai tra l'armadio e il mobile con i cassetti, non ho molte cose con me, non è mai stato pratico avere troppi vestiti e in realtà non ci ho mai neanche tenuto molto a differenza di Vanessa. Non posso che ammirare il suo armadio a quattro ante è davvero stracolmo di vestiti, mi sento nella cabina armadio di Carrie Bradshaw. Per non parlare delle splendide scarpe, io oltre a quelle che indosso ho solo un paio di converse, diciamo che non ho mai frequentato posti eleganti e ora, guardando quel variopinto guardaroba, mi rendo conto che forse e ora di crescere, di cambiare il mio atteggiamento da adolescente.
L'essere più femminile non mi è mai interessato, anzi, coprire il mio corpo è sempre stata la mia priorità per passare inosservata, anche se neanche i vestiti informi sono riusciti a difendermi dagli sguardi viscidi degli uomini, come quello del mio primo ragazzo, Fabio. Il suo unico scopo è stato quello di togliermi la verginità per poi buttarmi via, troppo complicata mi ha definita.

Forse aveva ragione.

Ricordo più dolce è quello di Massimo. Ovviamente so che non è stato per il mio aspetto che mi ha desiderata e questa volta non mi pento di quello che è stato se non del modo in cui è finita. Osservo l'unico ricordo che ho conservato: una foto di lui seduto in riva al mare che mi guarda con gli occhi semi chiusi per il forte sole, un sorriso pigro incurva le sue labbra. Il suo sentimento è li racchiuso in quella carta ormai logora e sbiadita, che accarezzo con nostalgia.

Chiudo il cassetto sull'ultimo capo da conservare e mi dedico a svuotare anche lo zaino, riempiendo questa volta la scrivania di cianfrusaglie da fotografo. Metto le batterie della fotocamera a caricare come anche il telefono, ripongo lo zaino nell'armadio e chiudo anche quest'ultimo prima di avviarmi in bagno per una veloce doccia.

Apro lentamente la porta e capisco che Vanessa dorme ancora e allora mi chiudo in bagno pronta a rilassarmi un po'. Strucco il mio viso del poco mascara che indossavo ieri e mi spoglio mettendo tutto nel cesto dei panni sporchi, accendo l'acqua della doccia e quando questa arriva a temperatura entro felice sotto il getto caldo del soffione, adoro la sensazione dell'acqua calda pizzicarmi la pelle.

Rubo lo shampoo e il resto a Vanessa, devo uscire a fare la spesa al più presto non ho neanche lo spazzolino.

«Scusa Eva ma non resisto.» Sento la porta spalancarsi fino a sbattere al muro.

«Ehi!» istintivamente porto le mani a coprirmi il mio corpo nudo.

«Devo fare pipì, ho aspettato ma tu non uscivi quindi...» Si appresta a fare i suoi comodi mentre io, velocemente e piena di vergogna, finisco di sciacquarmi e mi avvolgo nel primo telo che trovo uscendo dal box, goccilando sul tappeto.

«Non fare così tesoro, conosco il corpo femminile e non mi attrae.» Avvolgo i miei capelli nell'asciugamano mentre Vanessa tranquillamente mi osserva come se fosse normale stare insieme in bagno.

«Sai che non sono abituata a queste cose...» Mi vergogno ancora.

«Okay, parliamo di altro così ti rilassi, che intenzione hai oggi? Che farai?» Ha finito e si sta sciaquando le mani infilandosi tra me e il lavandino.

«Penso di andare al supermercato ho praticamente bisogni di tutto.» Strizzo la mia chioma mentre Vanessa si accomoda sul mobiletto alle mie spalle. «Ti serve qualcosa?»

«No, ho fatto la spesa ieri. Ascolta Eva, voglio che tu ti senta a casa tua, prendi tutto ciò che vuoi senza chiedermi niente, non mi dispiace affatto se a farlo sei tu, okay?»

Incrocio i suoi occhi nello specchio.« Grazie, io...» vorrei ringraziarla ancora ma non me lo permette.

«Basta!» cancella il mio discorso con un gesto della mano. «Aprofitto della tua riconoscenza per dirti che ho organizzato una festa per il tuo bentornata.» Le parole escono velocemente dalla bocca della mia amica come a confondermi.

«Tu cosa?» non può essere, sa che io non lo sopporto.

«Avrei voluto farlo oggi ma come sai lavoro e allora ho deciso per domani sera, in fondo è sabato.» Riflette fra sé e se non badando alla mia espressione spaventata e arrabbiata. «Verranno solo alcuni amici, tra cui Maria, suo fratello e quel suo amico dell'altra sera che tra parentesi è un vero figo!» Fischia per l'apprezzamento.

«Nessa no! Ti prego.»

«Già fatto tesoro. Ho deciso che è arrivato il momento per te di smetterla con la castità. È passata una vita tesoro, non so proprio come tu abbia potuto vivere senza.» Cosi dicendo esce dal bagno lasciandomi nella mia confusione e disperazione.

«Odio essere al centro dell'attenzione!» urlo sperando di impietosirla ma il silenzio e l'unica risposta alle mie parole.

Bugia o MagiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora