Eva
Con lo sguardo di chi la sa lunga, Vanessa, mi fa sentire piccola piccola. A breve rimarrà delusa da me, non le ho raccontato tutto dall'inizio ma era un rischio che dovevo correre. Non ero pronta, ma ora lo sono, e non perché tra poco meno di quarantotto ore tutti sapranno la verità, ma perché lei è una delle poche persone di cui mi fido veramente e ho bisogno dei suoi consigli, sono stanca di affrontare tutto da sola.
La mia famiglia non c'è mai stata per me, troppo doloroso il solo pensarci. Massimo e Stefania li ho allontanati... Vanessa è l'unico affetto che sento ricambiato e che ho imparato a non calpestare per le mie insicurezze.
Il viaggio di ritorno era l'ultima prova che mi ero assegnata prima di darmi la possibilità di riportare un po' di calore e affetto nella mia vita. Sono qui con la speranza di trovare un po' di spazio nella vita dei miei vecchi amori. Ecco, mi potrei accontentare anche solo di questo, pur di non essere ancora da sola al mondo.
«Sono tutta orecchie.» La sua lingua si è arrotolata sul quel "tutta" facendomi capire come si sentisse fiera di avermi presentato il ragazzo che, secondo lei, aveva finalmente sciolto il ghiaccio intorno al mio cuore e invece era così lontana dalla realtà.
«Il suo collega Massimo... è il mio Massimo.» Non le do neanche il tempo di togliersi il cappotto e posarlo sulla sedia del tavolo che le ho già raccontato tutto. Non sono brava a parlare, ma sopratutto a parlare a vanvera. Ritengo che se si è in vena di confessioni è bene farle senza tergiversare.
La sua mano le raggiunge il petto come se le mie parole l'avessero colpita.
«Come?» la sua bocca resta aperta. Mi guarda come a cercare una traccia di scherzo nel mio volto che, invece, resta serio a sostenere i suoi occhi che vedo vagare nei ricordi. «E io che ti ho detto che me lo sarei fatta... ma come è possibile?» sfiancata dalla mia rivelazione crolla sulla sedia dove avevo posato il soprabito. Mi volto completamente dalla sua parte e porto i miei capelli dietro le orecchie in cerca delle parole per me più pesanti: il motivo per cui io mi trovo qui.
Respiro sconfitta. «Perché mi manca. Io ho resistito finché ho potuto ma ora non posso più. Non ce la faccio più.» I miei occhi diventano lucidi ma le mie guance restano ancora una volta asciutte, non riesco a piangere, non è giusto che io lo faccia per un dolore che mi sono creata da sola.
«Oh, Eva.» Vanessa si alza e in un attimo è seduta al mio fianco sul divano che mi stringe le mani.
«Ti ricordi quando ci siamo conosciute, ti avevo raccontato di lui. Ti dissi di aver fatto un gesto orribile perché avevo la necessità di essere libera ma che non avevo il coraggio di lasciarlo.» Chiedo un suo assenso per continuare e lei lo fa abbassando il suo capo di poco ma sufficientemente per farmi capire. «Beh non era quello il motivo, io avevo paura.» Libero una mano per passarla nervosamente nei miei capelli sciolti. «Io avevo paura, perché avevo capito di amarlo più di qualunque altra cosa al mondo, e avevo la certezza che non sarei sopravvissuta al momento in cui lui si sarebbe accorto che non ne volevo la pena.»
«Ma è impossibile Eva tu...»
«Tutti mi hanno sempre lasciata Vanessa, io non funziono.» I miei occhi non vacillano alla mia confessione, ne sono troppo convinta per dubitare o vergognarmi delle mie parole.
«Hai l'evidenza che ti sbagli davanti a te, io sono ancora qua.» La mia dolce amica cerca di consolarmi e so che è sincera, i miei occhi non piangono, ma i suoi sì.
«Tutto è questione di tempo, è sempre stato così.» Alzo e riabbasso le spalle arresa a quella consapevolezza. Sento strattonare la mia mano fino a essere avvolta dalle sue braccia. «Non succederà mai.»
«Lo so, Vanessa.» Si merita la mia fiducia e io voglio dargliela.
«Non dubitarne mai.» Si allontana per controllare che io la stia realmente ascoltando.
«Io voglio crederti, ecco perché sono qui con te ed ecco perché sono qui per lui e la mia vecchia amica, Stefania.» Mi tiro fuori dalle sue braccia, ho comunque la necessità di riconquistare il mio spazio, non sono abituata ai gesti affettuosi.
«Stefania, Stefania? Oh si l'ho vista sempre quella sera. Una brunetta con i capelli a caschetto... sembrava gentile.» Si illumina al ricordo.
«Bruna sì, per il resto non so come sia adesso non la vedo da tre anni.» Mi pesa ricordare tutto quel tempo. «Io voglio avere una seconda possibilità con loro... in uno dei miei viaggi in America ho incontrato uno sciamano.» Mi accarezzo il ciondolo istintivamente. «Abbiamo parlato molto e nonostante ci fosse la guida a tradurre il nostro dialogo, mi è sembrato come se mi avesse aperto l'anima, il consiglio che alla fine mi ha dato è stato quello di vincere le mie paure imparando a sentirmi degna, perché io degna lo sono.» Una lacrima solitaria scende sulle cicatrici che porto dentro. «Ho riflettuto molto su me stessa e alla fine mi sono resa conto dei miei errori e del miei grossi limiti con chi si dimostra affettuoso con me.» Stavolta prendo io le sue mani. «Grazie Vanessa per non esserti fermata alla mia freddezza e per sopportare il mio distacco.» Spero che capisca quanto sia importante per me.
«Non ti rendi conto di quanto tu sia una buona amica, vero?» scuoto la testa in segno di dissenso. Io una buona amica? Non descriverei così una persona che è sempre riservata e sulle sue.
«Quando ho avuto bisogno di te ci sei sempre stata, una volta hai anche fatto un viaggio di otto ore per essere da me. Questi gesti valgono più di mille abbracci o confessioni.» Le sorrido grata. «Sei speciale Eva, nel tuo modo di dare tutto a chi tieni e non pretendere niente.»
Abbasso il viso imbarazzata sulle nostre mani unite, io non ritengo granché quello che faccio.
«Questo significa che tu e Massimo... lo hai già incontrato? No, aspetta, è in ferie. Cavolo, quando rientra?» il panico fa capolino nel nostro momento di smancerie.
«Lunedì...» sospiro affranta, per il poco tempo rimasto a mia disposizione prima del fatidico incontro.
«E come ti senti?» mi guarda in attesa delle mie parole.
«Come mi sento?» Rifletto sul mio stato d'animo in subbuglio. «Come una che sta per affrontare il suo aguzzino e che spera con tutto il cuore che alla fine ne sia valsa la pena.» Lei mi guarda sbattendo le palpebre. «Uno schifo, Vanessa. Sudo freddo e vorrei riprendere quell'aereo per tornare da dove sono venuta.» Forse così è più chiaro.
«Cavolo e io ti ho detto che volevo scoparmelo.» Si porta la mano alla tempia.
«Questo la hai già detto, ma tranquilla lo capisco, lui è sempre stato molto...»
«È un figo da paura. Capisco perché aveva abbattuto le tue difese.»
«Non è stato quello lui è così, così...» come spiegare la sua perfezione.
«Così...»
«Lui ha dentro tutte le mie parole.» Non credo di essere stata chiara dal modo in cui mi guarda la mia amica.
«Tu lo sai che lunedì prenderai una botta tremenda, vero?» Ecco il suo modo di aiutarmi facendomi vedere il peggio. «Ma alla fine non so come ma ce la farai.» Mi batte la mano sulla spalla.
«Dici? Io sono più per la botta e basta.» Sconsolata la guardo, leggendo in lei la stessa pazzia che mi ha portata qui.
«Oh certo che sì. Lui bellissimo e impossibile, lei bellissima e complicata non ti rendi conto che è la trama di una splendida storia d'amore.» I suoi occhi brillano della certezza che non ci sia altra fine per noi, come è giusto per un'inguaribile ottimista.
Mentre io credo che tutto si risolverà con una mia crescita personale che analizzero nella solitudine della mia sconfitta.
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Bugia o Magia
RomanceEva e Massimo. Amore e risentimento. Odio e nostalgia. Bisogno e orgoglio. Emozioni contrastanti per chi si è amato in passato e ora vive nell'illusione di poterne fare a meno. "Come un mago provetto ho imbastito uno spettacolo che ha cancellato la...