1. Everybody wants to be my enemy
Parole: 2822
Song: enemy, imagine dragonsLunedì ore 18:30
CasettaSullo schermo era ferma l'immagine di Celine, la cantante proposta dalla produzione per la sfida diretta che dovrà fare l'ultimo classificato della puntata di domenica.
«quindi, cosa ne pensate?» La voce di Maria giunse dall'alto dell'altoparlante e risvegliò tutti gli allievi della scuola, ballerini e cantanti, seduti sulle gradinate.
«non mi convince» quelle tre parole pronunciate con tranquillità e calma fecero in modo che tutta la classe si girasse verso Alex con chiaro stupore sul volto.
«è brava, ma credo che chiunque qui dentro la potrebbe battere con molta facilità» spiega, ma la confusione continua ad alleggiare nella stanza, portando anche gli altri ad intervenire.
«a me piace moltissimo, sinceramente a me spaventa e non poco» Luigi parlò con sincerità, ammettendo quello che anche gli altri suoi compagni pensavano in quel momento.
«sarò io strano, ma per me è no» scosse le spalle l'altro, con indifferenza.
«voi altri? Soprattutto quelli che domenica erano nelle ultime posizioni della classifica complessiva» interrogò di nuovo la conduttrice per cercare il confronto con tutti i diretti interessati, e non solo i due che avevano già preso la parola.
«secondo me è forte, essendo stata l'ultima in puntata e anche nelle ultime settimane so che con molta probabilità si sfiderà con me, e la temo parecchio» sospirò la bionda, posando la fronte sullo scalino sopra di lei, con disperazione. Il silenziò calò nella sala, colma di tensione, mentre il suo viso veniva rigata da numerose lacrime e, con scarsi tentativi, provava invano a trattenere i singhiozzi. Dopo aver provveduto a risolvere la situazione, una volta che rea si fu calmata e ebbe smesso di tremare, Maria interruppe la trasmissione, lasciando che i ragazzi tornassero alla loro normale giornata in casetta.
«ma davvero non ti piace?» Luigi si lanciò sul divano vicino al suo amico e gli rivolse quella domanda, nuovamente, con estrema curiosità.
«no bro non hai capito, lei mi piace e anche molto. Sappiamo che sicuramente andrà in sfida con rea, albe o Luca perché sono gli ultimi in classifica. Confrontando loro tre con lei, penso che vincerebbero tutti con facilità, ma semplicemente per il fatto che tutto questo tempo nella scuola li ha portati ad essere più preparati rispetto a una che dovrebbe entrare ad un mese dal serale» sbuffò stufo di sentir parlare di quella ragazza. Non ne poteva più, sembrava essere sulla bocca di tutti, ognuno dei suoi compagni l'adorava e pensava fosse fortissima. Non l'avrebbe mai ammesso ma lei aveva una voce pazzesca, ma doveva mantenersi saldo per la sua amica, i suoi amici, che rischiavano il posto lì dentro.
«secondo me hai battuto la testa» lo prese in giro con una risata, e gli lasciò uno schiaffo delicato sul retro del capo, per rimproverarlo.
«finiscila, staremo a vedere in puntata poi» lo liquidò per poi dileguarsi nella proprio stanza, ormai stanco di tutto quel parlare. Si accasciò sul materasso, schiacciando il volto sul cuscino e chiudendo gli occhi lentamente, deciso a prendere sonno. «disturbo?» una mano leggera bussò tre volte sul legno della porta, restando però ferma sul ciglio in attesa del permesso che, seppur involuto, arrivò. Alex alzò gli occhi impercettibilmente quando riconobbe la voce di Cosmary.
«no, tranquilla» sorrise gentilmente, per cordialità, mentre spostava i piedi fuori dal letto per lasciarle un po' di spazio sulla coperta. Era entrata da poco più di un mese e da quel momento avevano legato molto, ma Alex non era il tipo che si apriva facilmente con gli altri. La ballerina era bella, dolce e simpatica, gli aveva confessato di provare qualcosa per lui già da una settimana, ma lui le aveva chiesto del tempo. Ma non glielo stava dando, decisamente, se la ritrovava intorno ogni secondo e questo invece di aiutarlo a chiarire i suoi dubbi, lo irritava solamente.
«è successo qualcosa?» si interessò, prendendo posto vicino a lui, 'fin troppo' pensò subito il cantante.
«niente di che» sbuffò e rimise la testa al suo posto sulla stoffa del cuscino, mentre sperava che lei cogliesse il messaggio e se ne andasse. Invece, continuò a guardarlo con il sopracciglio alzato, attendendo dal castano un'ulteriore spiegazione. «quella ragazza, quella della sfida. Mi disturba» confessò.
«cioè? Ti interessa?» trattenne la voglia di sbuffare e sbraitarle contro, parlava con gelosia accendendo la rabbia dentro di Alex, come se lui fosse di sua proprietà. Non era successo niente tra di loro, ne tantomeno stavano insieme e, soprattutto, lui voleva sfogarsi per ciò che stava accadendo e lei invece riusciva a pensare solo a se stessa.
«ho detto questo? No, ho detto che c'è qualcosa in lei di strano, che non mi torna» scontrosamente si girò a guardarla per risponderle con astio.
«non serve che ti arrabbi, era soltanto una domanda» si difese.
«stupida, era una domanda stupida» la riprese ancora, come a rimproverarla, e lei si alzò in piedi, pronta a rispondergli a tono.
«finiscila di comportarti in questo modo, sono venuta qui per consolarti e tu mi tratti una merda. Io proprio non ti capisco!» urlò, alzando il volume al massimo, la sua voce si incrinò per il tono acuto, e innaturale, che aveva assunto nel parlare.
«non ti ho chiesto di farlo, ti ho chiesto tempo e tu non me lo stai dando!» le puntò un dito contro per accusarla e lei, sentendosi colpevole, indietreggiò di qualche passo per allontanarsi da lui, verso la porta.
«scusami se ci tengo a te!»
«non c'entra un cazzo, mi hai detto che ti piaccio e io ti ho chiesto del fottuto tempo per poterci pensare perché io NON HO IDEA di cosa ci sia nella mia mente riguardo a questa situazione e in risposta tu sei diventata ancora più assillante» sbattè violentemente il palmo della mano sul comodino vicino a lui. Si stava inalberando, alternando sempre di più, questa situazione stava causando in lui una rabbia che poche volte aveva provato. Non era uno che scattava facilmente, dentro la scuola gli era successo solo una volta, con serena. Adesso gli sembrava che Cosmary si stesse impegnando eccessivamente per scatenare in lui una reazione, e ciò che aveva ottenuto non era ciò che lei sperava.
«sei ingiusto, ale» abbassò la voce ferita, lo sguardo puntato vergognosamente sul pavimento.
«tu lo sei, ti ho chiesto solamente una cosa, e ancora non sei stata capace di darmela» continuò ad accusarla, fece una pausa per poi riprendere subito dopo a sparare sentenze a raffica. «non mi conosci, ma dovresti aver capito che non sono il tipo che si apre facilmente. Ti ho chiesto spazio, avresti dovuto darmelo se davvero tieni a me» sputò fuori gelido.
«stai chiudendo con me?» la voce si incrinò a causa dal pianto imminente, gli occhi ormai si erano fatti lucidi e si toccava nervosamente i capelli, ci passava le dita all'interno e ne districava i nodi per sciogliere l'ansia.
«Noi non stiamo insieme!» scattò, furibondo. «questo forse non hai capito, ti ho chiesto tempo per capire cosa fare ma noi non siamo niente, non ancora almeno» abbassò la voce, in un improvviso lampo di lucidità.
«io non ti capisco, davvero» Quella fu l'ultima frase che pronunciò prima di scapparsene in un'altra stanza, lontana da lui e da quella complicata situazione.
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Enemy | Alex w.
Fanfiction«non mi convince» quelle tre parole pronunciate con tranquillità e calma fecero in modo che tutta la classe si girasse verso Alex con chiaro stupore sul volto. «è brava, ma credo che chiunque qui dentro la potrebbe battere con molta facilità» spiega...