22. To be loved and love at the highest count
Parole: 1093
Song: to be loved, Adele«finiscila!» rise Celine, scalciando. La sua amica non si fermò, però, ma invece aumentò la velocità delle sue dita, che saettavano svelte sulla sua pancia.
«dai, ti prego» balbettò tra le risa, ma Carola continuava a solleticarle la pelle.
«dimmelo» le ordinò dura, ma un sorriso divertito la tradì.
«ma non devo dirti niente» si lamentò con il fiatone. Fortunatamente la ballerina di fermò, lasciandole la possibilità di tornare a respirare.
«non mentirmi, ti conosco meglio di tua madre- assottigliò gli occhi in due fessure, fulminandola- sei più allegra, quindi o è successo qualcosa fra te e Luca o hai parlato con Alex» Celine aggrottò le sopracciglia.
«Luca?»
«cosa diavolo ne so, siete sempre insieme ultimamente, potreste avere una qualche relazione segreta» alzò gli occhi al cielo, facendo scoppiare in una risata fragorosa la sua amica cantante.
«ma tu ti fumi cose pesanti- le colpì una spalla- siamo solo amici» assicurò, ed era sincera. Da parte sua non c'era niente, ne tantomeno da quella del cantante. Parlavano di musica, di come stavano, di Alex, di una certa ragazza con cui Luca parlava prima dell'inizio del serale.Erano due ragazzi simili, che riuscivano a comprendersi con uno sguardo. Erano l'animo della festa, sempre con la battuta pronta, il sorriso sghembo sul volto. Però, quando erano soli, tutto cambiava, finalmente potevano lasciarsi andare. La risata lasciava spazio ad un'espressione neutra, il silenzio prendeva possesso di loro e si lasciavano andare ai pensieri.
E per dire la verità, quando erano l'uno con l'altro, potevano lasciarsi andare. Era come stare da soli, perché si capivano e comprendevano. Perché era più facile lasciarsi andare con qualcuno che capiva le tue sensazioni, che poteva comprendere quanto stanco di fingere fossi.
Così si erano ritrovati improvvisamente, dopo mesi che convivevano e avevano a malapena spiccicato mezza parola. Ma no, non c'era niente da nessuna delle due parti, e questo era un fatto.
«quindi è la seconda opzione?» invogliò ancora, risvegliandola dai suoi pensieri. Effettivamente, dopo quella chiacchierata, le cose tra lei e il ragazzo con le fossette erano cambiate.
In meglio, suppongo.
Erano tornati a guardarsi negli occhi, lui cercava sempre un qualche contatto. Che fosse una mano sul fianco mentre passava, un sorriso dall'altra parte della stanza, una battutina a prese in giro. Che fosse chiedere un fazzoletto a tavola, prepararle il pranzo, camminare insieme nel silenzio più totale verso lo studio.
La mattina prima, inoltre, Lorella aveva affidato loro un nuovo duetto. Celine era contenta, stufa di vedere il ragazzo di cui era innamorata, duettare solo con Sissi. E questo la faceva sentire inferiore, e la sua professoressa l'aveva capito questo.
«cel? Ti puoi fermare un attimo? Alex tu va pure» la fermò mentre stava per uscire dalla stanza, il castano salutò prima di andarsene e aspettarla fuori dalla stanza.
«so che ci sei rimasta male perché non hai mai fatto un duetto»
«no, io-» non voleva pensasse che criticava le sue scelte, l'insegnante era lei.
«aspetta, tranquilla- rise- hai ragione, la sintonia che avete tu e Alex è di gran lunga superiore a quella che lui ha con Sissi. Sei bravissima, prendi sempre punto perché sei davvero talentuosa, quindi non vorrei pensassi che non ti ho scelta perché non ti reputo forte- prese un respiro profondo da dietro il plexiglas- vedo le registrazioni, so che avete avuto problemi, non volevo infierire. Ho scelto di aspettare, so che negli ultimi giorni vi siete un po' sghiacciati e ho deciso di darvi una piccola spinta- ridacchio furba- avete un bellissimo rapporto, non fartelo scappare»«non so, forse potrei dargli una possibilità» si grattò la fronte.
«di cosa parli?» Carola si sedette sul letto al suo fianco, invogliandola a parlare e spiegarsi meglio.
«Alex mi ha detto che mi aspetterà, e quando sarò pronta parleremo e mi spiegherà come sono andate davvero le cose» sospirò sconsolata.
«e pensi di esserlo?»
«forse» sbuffò.
«va da lui, se va male almeno ci avrai provato» consigliò, la conosceva bene.
«grazie Carolina- la prese in giro- ti voglio bene» le scoccò un bacio sui capelli, prima di correre alle prove.«questa la fai con il piano?» le domandò la vocal coach, riferendosi al pezzo che stavano per provare. Lorella le aveva assegnato un bellissimo pezzo di Adele, un altro considerando che anche il duetto con Alex era della stessa cantante. Era una canzone che richiedeva una grande potenza vocale e un'interpretazione impeccabile.
Un pezzo struggente, potente, strappacuore. Il racconto dolce, ma amaro, della fine di un amore. L'insegnamento che amare fa male ma ti forma, che il dolore provocato da questo ti fa crescere e ti rende più forte.
To be loved le ricordava se stessa in quel momento, la lotta per uscire da una delusione d'amore, per questo le veniva così bene.
I was so young that it was hard to know
(Ero così giovane che era difficile saperlo)
I'm as lost now as I was back then
(Sono persa ora come lo ero allora )
Always make a mess of everything
(Faccio sempre un pasticcio di tutto)
It's about time that I face myself
(È giunto il momento di affrontare me stessa)Ecco, affrontare se stessa era ciò che le veniva peggio, non era capace di fare i conti con ciò che voleva. Non riusciva ad ammettere ciò che provava, che fosse positivo o meno. Non esprimeva la felicità tanto quanto la tristezza, era fatta così.
To be loved and love at the highest count
Means to lose all the things I can't live without
Let it be known that I will choose to lose
It's a sacrifice but I can't live a lie
Let it be known
Let it be known that I cried for you
Even started lying to you
All because I wanted
To be loved and love at the highest count(Essere amato e amare al massimo, significa perdere tutte le cose senza le quali non posso vivere. Si sappia che sceglierò di perdere, è un sacrificio ma non posso vivere in una bugia. Che si sappia. Che si sappia che ho pianto per te, ho anche iniziato a mentirti, tutto perché volevo, essere amato e amare al massimo) *
Aveva perso, pianto, mentito. Si era fatta del male, l'aveva fatto a lui e a chi stava loro intorno, indipendentemente da se c'entrasse con la situazione. E tutto quello, solo per un motivo. Perché desiderava che lui la amasse, e amarlo con tutta se stessa.
*ho tradotto io quindi se è sbagliata perdonatemi
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Enemy | Alex w.
Fanfic«non mi convince» quelle tre parole pronunciate con tranquillità e calma fecero in modo che tutta la classe si girasse verso Alex con chiaro stupore sul volto. «è brava, ma credo che chiunque qui dentro la potrebbe battere con molta facilità» spiega...