«non mi convince» quelle tre parole pronunciate con tranquillità e calma fecero in modo che tutta la classe si girasse verso Alex con chiaro stupore sul volto. «è brava, ma credo che chiunque qui dentro la potrebbe battere con molta facilità» spiega...
32. I will always love you parole: 1051 song: I will always love you, Whitney Houston
«che bello!» serena spalancò la bocca, stringendo la mano intorno al polso di Albe. Corse verso le quattro poltroncine al centro dello studio, immerso nel buio e contornato da luci chiare. Lo schermo era ancora nero, si sedettero sulle poltrone, Alex vicino a Celine, i due biondi l'uno accanto all'altro. «mhh buoni i popcorn» Alex se ne buttò una manciata in bocca per poi masticarli con gusto. «queste bibite gassate sono spettacolari» lo appoggiò lei, sorseggiando il suo bicchiere, Alex si allungò per bere un po' dalla sua cannuccia. «ehi! Bevi la tua» la allontanò offesa, imbronciandosi. «la tua è più buona»
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La sera dopo Celine tornava tranquilla dalla sua ultima lezione, era stanca e voleva solo riposare. Si lavò e si sarebbe infilata il pigiama, se solo serena non l'avesse fermata. «metti questo- le passò un vestito- ti vogliono vedere le costumiste in sala 4» «non è il mio outfit per sabato questo» aggrottò le sopracciglia confusa. «muoviti» la spinse verso la porta del bagno, Celine era confusa e piena di domande, ma scelse di far finta di niente e vestirsi. Indossò l'abito che la bionda le aveva passato, era bellissimo e si sposava perfettamente con le sue curve, quasi cambiava idea e metteva quello durante la puntata. Camminò lentamente verso la sala che le era stata indicata precedentemente, l'avevano costretta anche a mettere i tacchi, cosa che le distruggeva i piedi. Quelli non li avrebbe mai messi in puntata. «c'è nessuno?» bussò un paio di volte per poi aprire lentamente la porta, la sala era immersa nel buio, le luci spente e nessuno sembrava essere dentro. «è uno scherzo?» cercò di tastare il muro per cercare l'interruttore della luce. «maria sappi che se mi state facendo uno scherzo non è divertente» minacciò, stringendo una mano a pugno per la paura, mentre l'altra trovava finalmente il pulsante. Accese la luce e tirò un urlo, misto fra sorpresa e paura, non appena vide cosa la stava aspettando. «cosa cazz-» si portò la mano alla bocca, spalancandola, mentre Alex davanti a lei sorrideva dolce, imbarazzato come al suo solito. Le si avvicinò per prendere la sua mano e guidarla verso il tavolo disposto al centro, imbandito di cibo e bevande. «ale?» aggrottò le sopracciglia, aspettando che lui dicesse qualcosa. Ma così non fu, le spostò la sedia per farla sedere al tavolo, da vero gentiluomo, per poi prendere posto davanti a lei, divisi dalla tavola piena di prelibatezze. «che succede?» provò ancora, mentre le versava da bere nel bicchiere, strinse la mano del suo ragazzo. «una piccola sorpresina, ho cucinato per tutto il pomeriggio, ma non prometto che sia buono» alzò le spalle, cercando di mascherare l'imbarazzo con l'indifferenza. «mancano due settimane alla fine del programma, non sappiamo chi arriverà dove, sono i nostri ultimi giorni in questa casa» sospirò, prendendo un sorso dal suo bicchiere. Lei accarezzò il dorso della sua mano con il pollice, lentamente, con dolcezza. «sei stata la cosa migliore che mi potesse capitare qui dentro, sono entrato per la musica e non credevo che, oltre a realizzare il mio sogno, avrei trovato anche l'amore» le rivolse un piccolo sorriso, le guance colorate di rosso, lo sguardo che alternava dalle loro mani al suo viso, incapace di sostenere per troppo il suo sguardo. «ho paura che non arriverò in finale, credo in te ma in me non così tanto. Se penso che il nostro rapporto è nato perché non volevo che tu entrassi mi viene da ridere» si lasciò andare ad una risatina, lei lo accompagnò. «alla fine l'ho vinta io la sfida, comunque» lo provocò, prendendolo in giro, alzando le sopracciglia eloquente. «e credo di averti fatto cambiare idea su di me, no?» Alex annuì. «ho visto in questi mesi tutto il tuo potenzialità nella musica, sei bravissima, forse la migliore qui dentro. Ho visto la tua bellezza, perché sei la ragazza più bella che abbia mai incontrato. E infine, non per importanza, ho visto il tuo carattere, i tuoi modi di fare, gli atteggiamenti, le reazioni. Ho assaporato ogni più piccola sfumatura di te ed è di quelle cose minuscole che mi sono innamorato.» Celine sentì i suoi occhi inumidirsi mentre saliva sulle sue gambe, sedendosi e accarezzandogli una guancia, ma non poteva baciarlo perché lui aveva ancora tanto da dire. «quel lato di te che solo a me hai mostrato, più che a Luca o a Carola, anche il lato brutto di te, ho finito per innamorarmene.» si bloccò un attimo, torturandosi le unghie di una mano con le punte delle dita. «sai che non mi piace parlare, non sono bravo, io-» lo bloccò posando le sue labbra sulla sua bocca. Lo baciò con una tale intensità da fargli capire che, sì, aveva capito quello che le stava dicendo. Aveva recepito i suoi sentimenti e non serviva una cena per dimostrarlo, perché li vedeva ogni giorno nei suoi occhi quando, anche per sbaglio, incrociavano lo sguardo. A lui aveva dato tutto, e lui lo stesso, e nonostante si conoscessero da pochi mesi, sentivano che una parte di loro era visceralmente collegata e insperabile. Non avevano mai creduto all'amore a prima vita, eppure eccoli, Alex seduto su una sedia della sala della scuola più famosa d'amici, con una bellissima ragazza, Celine, a cavalcioni sulle sue cosce, e mentre si stringono e si baciano, non c'è bisogno di parlare, di pensare, non devono rimuginare su ciò che faranno dopo. Si staccarono, unendo le fronti e guardandosi, sorridendo. «ti considero l'amore della mia vita» confessò, a labbra serrate. «sei stato il primo con cui ho parlato qui dentro, nel bene e nel male, c'eri sempre. Abbiamo superato tante di quelle cose, insieme, in così pochi mesi, che mi ritrovo inevitabilmente a pensare che un amore così non possa spegnersi o finire. Ti amo Ale, e ti ringrazio, per questa cena, per le tue parole, e in generale per esistere e stare al mio fianco» accarezzò il suo collo. «Ci starò ancora per molto, credimi» le stampò un veloce bacio sulle labbra. «ti amo tata» avvicinò ancora la sua bocca a lei. «ti amerò per sempre» soffiò sul suo volto. «per sempre» sussurrò lei, prima di sigillare quella promessa con un dolce bacio.
dilemma esistenziale: finisco la storia o vado avanti?