la mia migliore amica, la mia certezza

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28. la mia migliore amica, la mia certezza
parole: 1262
song: vuoi sposarmi?, Irama

«ho saputo che sei un po' giù» sorrise leggermente, Luca era seduto scomposto sul suo letto, nel lato della stanza arancione, proprio dopo Nunzio aveva detto.
«sto bene» accennò con il capo, ricambiando con una smorfia. Non avrebbe mai convinto Celine con così poco impegno, aveva la capacità di leggere dentro agli altri con un solo sguardo.
«sì, ed io sono stupida» ridacchiò, lanciandosi sul letto al suo fianco, con non molta leggiadria. «che ti succede?» lo fissò negli occhi, e Luca sospirò, non riuscendo a sostenere il suo sguardo indagatore. Si gettò indietro sconsolato, posando la testa sul cuscino.
«so che uscirò sabato» sbuffò stanco. Si sedette meglio accanto a lui, posando la testa sul suo petto, nel tentativo di confortarlo.
«perché lo dici con così tanta convinzione?»
«sono il più debole qui dentro, non vinco mai un pubblico, ultimando canto malissimo» sospirò, infilandole la testa con il mento, Celine si lamentò un attimo per quel contatto fastidioso, ma poi lo lasciò fare.
«non sei il più debole sicuramente, sei un vero talento, e qualche puntata sfortunata non cambieranno di certo questa cosa- gli accarezzò una mano- Lù sei il mio migliore amico, non ti mentirei mai, tu sei fortissimo e ti meriti di andare avanti e se non dovesse succedere, avranno perso uno straordinario cantante e credimi- si girò per guardarlo negli occhi- credimi davvero che tu fuori di qui farai una lunga lunghissima strada, forse più di chiunque altro» gli posò una mano sulla guancia costringendolo a guardarla negli occhi.
«non so Cel» si lamentò ancora.
«se non mi credi, guarda i numeri Lù. Sei il primo ad aver fatto disco di platino, i tuoi inediti sono sempre fra i più ascoltati, tutti ti amano e amano le tue canzoni.» cercò di rassicurarlo, ottenendo un piccolo sorriso accennato.
«Cel non hai idea del bene che ti-»
«Lu-» provò a bloccarlo, non voleva che le facesse il discorsetto ancora prima del momento, lei non credeva che sarebbe stato eliminato, ma lui non glielo permise.
«fammi parlare- le accennò un sorriso- sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto, sia qui dentro che fuori, non hai idea di quanto io ti sia grato per tutto ciò che hai fatto ogni giorno qui per me» la abbracciò, Celine sentì i suoi occhi inumidirsi pericolosamente, mentre affondava la faccia nel suo petto e le unghie nella stoffa della sua maglietta, desiderando che quel momento non finisse mai.
«grazie di tutto Lù, ti voglio davvero un bene dell'anima» una lacrima scese dalla sua guancia.
«anch'io Cel, anch'io»

«stai bene?» Alex le sorrise dolcemente, erano appena usciti dalla sala per le prove del nuovo duetto che Lorella aveva assegnato loro, mancava poco alla fine.
«mh mh» annuì, posando la testa sulla sua spalla mentre lui la abbracciava lateralmente dal collo.
«Luca crede che uscita» confessò.
«E?» la invogliò.
«io non credo che succederà, ma ho comunque paura che se ne vada» spiegò ottenendo un cenno di comprensione dal suo ragazzo.
«mostragli che tu lo appoggi e che ci sei, non siamo noi a decidere chi se ne va»

Erano tutti in salone dopo aver cenato, tranne i pochi che erano scappati in camera e quelli che ancora non erano tornati dalla sala. Erano le sette e mezzo, ed era frequente che i ballerini si trovassero ancora in palestra a quell'ora.
«buonissima la pasta» Luca le appoggiò la testa sulla spalla, Celine era seduta su una sedia, le gambe stese appoggiate sulle ginocchia di Alex, mentre conversava amichevolmente con Michele.
«ehi mi hai spaventata!» ridacchiò schiaffeggiando gli lievemente la testa. «grazie comunque» gli lasciò un bacio sulla guancia.
«che si fa stasera?» si sedette sulla sedia accanto alla sua, mentre lei prese ad accarezzare le nocche di Alex. Era stanco, lei lo stesso, erano sommersi di assegnazioni, stavano preparando mille pezzi, e tre duetti solo loro due, quelli con Sissi e i guanti di sfida, il carico di lavoro era enorme. Non si lamentavano, si ritenevano fortunati, ma alla sera erano tutti troppo affaticati per fare qualsiasi cosa. Così, quando Serena fece quella domanda, appena rientrata dalla palestra e con una ciotola di pasta in mano, tutti la guardarono come se avesse un terzo occhio in mezzo alla fronte.
«si dorme sere» la prese in giro la riccia, con un sorrisetto divertito in volto. Tutti acconsentirono con una risata.
«che noia siete!» sbuffò la bionda, sedendosi al tavolo dopo aver buttato le scarpe sul pavimento. «potremmo fare un gioco oppure guardare un film...» lasciò la frase in sospeso aspettando che qualcuno la sostenesse. Albe, attirato dalle forti ridato, si affacciò dalle stanze verso il salone, guardando la sua ragazza, unica seria, con un sopracciglio alzato.
«che succede?» raggiunse il gruppetto dei pochi sopravvissuti, appoggiandosi sulle spalle della ballerina.
«nessuno vuole fare nulla» mise il broncio, Albe le tirò una guancia.
«ci guardiamo un film, ti va?» l'avrebbe accontentata sempre, e Celine non poté fare a meno di sorridere guardandoli, pensando che erano davvero fatti l'uno per l'altra. Era difficile a dirsi, perché serena non era brava a mostrare i suoi sentimenti, ma Celine la conosceva e sapeva quanto lo amasse.
«tata, tu che vuoi fare?» Alex le sussurrò in un orecchio divertito, un sorriso sghembo appoggiato sul suo viso, le labbra spaventosamente vicine al suo orecchio infuocato.
«mh?» si risvegliò, assopita dalla scena dolce dei suoi amici. Il cantante ridacchiò pizzicandole un fianco. «scusami, che dicevi?»
«sei sempre la solita» la rimproverò scherzosamente. «chiedevo se ti va di fare qualcosa con me, stasera, da soli magari» un sorriso spontaneo le spuntò sul volto, annuì vigorosamente.
«sì, assolutamente di» stampò un veloce, ma dolce, bacio sulle sue labbra. «vai pure in camera, dico una cosa a Luca e ti raggiungo»

Picchiettò il dito sulla spalla del napoletano un paio di volte, sorridente.
«ehi» si girò lui, sorpreso di vederla.
«come stai ora?» gli riservò un sorriso dolce, quasi fraterno.
"Meglio, grazie a te» le spettinò giocosamente i capelli, ottenendo un occhiataccia.
«ti va se domani stiamo un po' insieme, solo io e te, come ai vecchi tempi?» azzardò, da quando i casini con Alex erano iniziati si erano allontanati, e le occasioni di stare insieme erano venute a mancare.
«' molto volentieri» le baciò la fronte. «ora corri dal tuo principe che ti sta aspettando» la prese in giro, facendola arrossire di colpo.
«Lù» il suo sguardo si addolcì di colpo. «ti voglio un bene che non hai nemmeno idea»
«anch'io Cel» la abbracciò, e lei lo strinse ancor più forte. «sei la mia migliore amica, la mia certezza» confessò dolcemente. «va, ci vediamo domani» la spinse poi verso la porta, ottenendo una risatina ed un saluto accennato.

«eccomi qua!» entrò nella stanza a braccia aperte e con un sorriso a trenta due denti, Alex era steso sul suo letto con un quadernino in mano. Non appena la vide, lo poggiò sul comodino al suo fianco.
«ehi finalmente» accennò un sorriso, accogliendola poi tra le sue braccia quando lei ci si gettò.
«va tutto bene?» sbucò dal suo petto per guardalo.
«sì, tranquilla» le accarezzò i capelli con dolcezza.
«non sei arrabbiato per Luca, giusto?» gli fece gli occhioni dolci.
«di cosa parli?»
«beh che oggi sono stata con Luca e ti ho detto che domani voglio stare con lui e magari-»
«tata» la interruppe con dolcezza. «non sarò mai il tipo di ragazzo che ti vieta le cose» Celine tirò un sospiro di sollievo.
«grazie» lo baciò. «ti amo»
«ti amo anch'io»

Enemy | Alex w. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora