29. Oh, kiss me beneath the milky twilight
Parole: 1079
Song: kiss me, CYN«Andrà tutto bene, non è vero?» Respirò a fondo sul collo del suo ragazzo, la puntata era quasi finita e il suo cuore faceva male nel petto. Mentre loro erano comodamente seduti sui sedili, a guardare i loro due amici sfidarsi sul palco, il sangue le ribolliva nelle vene. Prima la sua migliore amica, ora il suo migliore amico, strinse forte la manio di Alex quando nella sua mente balenò il pericolo di poter perdere anche lui.
«anche se uscisse, vi vedrete fuori, okay?» Provò a rassicurarla lui, accennò un cenno, concentrata sull'esibizione di Luca.Osservando Nunzio piangere e lamentarsi, le briciava la mano, dalla voglia che aveva di usarla per picchiarlo a sangue. Perché dentro di lei, nonostante la stima è il bene che provava per il ballerino, voleva assolutamente che restasse il cantante. Anzi, era sicuro che se lo meritasse almeno dieci volte di più. Nascose la testa nelle mani, avvicinandosi a Luca con le mani nei capelli.
«vNon te ne vai vero?» pianse sulla spalla del biondo, mentre lui le accarezzava la schiena con un sorriso debole sul viso.
«lo spero tanto Cel» confessò pauroso. «dimmi che credi in me» la pregò con la voce spezzata. Si sentì quasi sul punto di morire, le parole mancavano, la voce anche.
«credo in te» sussurrò sul suo viso. «credo in te, cavolo se ci credo» rise amaramente. «ti meriti di restare qui, lo credo davvero e se non dovessi restare, andrai fuori a far vedere quanto cazzo vali» puntò un dito sul suo petto. «promettimelo» minacciò con sguardo serie. Luca accennò una risata, la prima vera in quella serata, così lunga ed estenuante.
«lo prometto, e faremo un pezzo insieme» ricordò quella volta in cui si erano giurati che fuori avrebbero fatto uscire una canzone insieme ad ogni costo. Celine annuì con un sorriso.Poi arrivarono le parole che le squarciarono il petto e le sbatterono in faccia la dura e crudele verità: Luca era fuori dal programma, Nunzio dentro. Ancora una volta, guardarlo mentre si lamentava di aver vinto le faceva sentire voglia di commettere un omicidio. E sapete, Celine non aveva molto autocontrollo. Mentre tutti si abbracciavano e ridevano con Luca, lei era ferma immobile attaccata al muro dove era rimasta mentre Maria parlava. Le lacrime sgorgavano dai suoi occhi, senza che lei potesse fare niente, lo sguardo fisso sullo specchio, per non avere a che fare con lo sguardo distrutto del suo amico.
«non piangere, ti prego» la abbracciò lui.
«non voglio lasciarti» strinse la sua maglia con i pugni chiusi, quasi a trattenerlo dall'andarsene.
«devi, ma dopo aver vinto, mi raggiungi» le baciò la fronte ridendo, sembrava essersi tolto un peso. Perché la verità era che non ne poteva più, l'avevano trattato male, evitato, fatto sentire sbagliato. Non avevano mai valorizzato quello che Luca poteva dare ma, Celine ne era sicura, l'avrebbe fatto vedere una volta fuori da quella casetta. Sarebbe rinato, lontano da quell'aria tossica per lui e, una volta andato avanti, avrebbe trovato la sua strada.«mi mancherai» sputò fuori, rilasciando la stoffa che si era stropicciata per la sua presa dura.
«anche tu tanto» le baciò la guancia. «ci vediamo fra qualche settimana» promise ancora. Una volta che anche lei avesse finito il percorso, si sarebbero rivisti, come con Carola, come con tutti gli amici che avevano dovuto salutare durante il percorso che avevano affrontato.
«spacca tutto» la battè il cinque, attraversando poi la porta d'uscita. Lasciando per sempre quella che per mesi e mesi era stata la sua casa, dove era entrato a settembre e ne usciva a aprile, con tanta voglia di cantare ancora.Non appena la porta si richiuse dietro di lui le ginocchia di Celine cedettero sotto il peso del dolore. Non si sarebbe fatta scoraggiare dalla sua uscita, gliel'aveva promesso, come aveva fatto con la ballerina prima di lui. Ma delle ore la separavano dalle prove della mattina successiva, quindi il tempo di piangersi addosso c'era. Aveva il suo spazio di riversare le lacrime che tratteneva in ogni momento, perché Luca poteva essere la scusa per sfogarsi dopo settimane. Ricordare ogni momento, maledire i giudici, lamentarsi di sfide, pezzi e tutto ciò che le passava per la mente. Poteva sfogarsi finalmente e buttare fuori tutto ciò che teneva dentro da giorni, e giorni. E mentre lo faceva, ci sarebbe stato Alex.
Le avrebbe tenuto la mano e asciugato le lacrime, perché è questo che faceva. Le stava accanto quando serviva, le lasciava i suoi spazi se ne aveva bisogno. La capiva con uno sguardo, ad un respiro associava un'emozione e di conseguenza l'atteggiamento da assumere con lei. Le avevano detto che il ragazzo perfetto, il principe azzurro che stava aspettando, sarebbe stato in grado di capirla. Che sarebbe stato dolce, vero, reale. Promettevano che sarebbe stato sincero, caparbio all'occasione , amorevole, ragionevole quando serve, comprensivo e divertente.
Lui era tutto quello. Alex era tutto e molto di più. Ne era certa, ogni secondo che passava sempre di più, che era l'anima gemella che cercava da anni. Quella di cui le aveva raccontato Filippo prima di sparire, sempre dopo la sua esperienza ad amici. Ricordava di quella ballerina che aveva conosciuto nel programma, e nonostante lui avesse abbandonato lei, come aveva fatto con Celine, sapeva bene i suoi sentimenti per lei. Aveva imparato da Filippo l'amore vero, l'aveva imparato dai suoi genitori, e guardando Carola e Luigi.
Aveva capito che l'amore non è sempre lineare, e che non si manifesta mai allo stesso modo della volta precedente. Come diceva Carola, l'amore non è solo quello fra due persone che stanno insieme. Quello fra lei e Alex, era un rapporto speciale, pensava andasse oltre l'amore, e probabilmente aveva ragione. Lo guardava e vedeva la luce nei suoi occhi. Desiderava non staccarsi mai, perdersi dentro di lui, baciarlo sotto le stelle, con la via lattea che illumina il cielo.
«smettila di tormentarti» la svegliò Alex, notando come fossero almeno quindici minuti che stava in silenzio, con lo sguardo puntato nel vuoto. Piegò il collo per guardarlo, e lui le accarezzò la guancia, stampandole un veloce bacio sulle labbra.
«dormi, tata» soffio sulla sua fronte prima di lasciarci un bacio, abbracciandola e accarezzandola, finché lei non si lasciò andare al sonno.()
Ps: la ballerina amata da Filippo è la protagonista di "il tempo cura le ferite" la mia storia su Irama, se vi va di darci un'occhiata
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Enemy | Alex w.
Fanfic«non mi convince» quelle tre parole pronunciate con tranquillità e calma fecero in modo che tutta la classe si girasse verso Alex con chiaro stupore sul volto. «è brava, ma credo che chiunque qui dentro la potrebbe battere con molta facilità» spiega...