Capitolo 1

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-Zia.- sono le uniche parole che riesco a biascicare al mio risveglio. Ho male ovunque. Apro piano gli occhi. Troppa luce. Li richiudo rapidamente.
-Sam, si sta svegliando.- dice una voce maschile. Sento una mano fresca poggiarsi sulla mia fronte, e subito una sorta di calma mi pervade.
Mi decido ad aprire gli occhi e vedo davanti a me un uomo che sembra giovane ed incredibilmente vecchio allo stesso tempo. 
Inizio a girarmi e sento qualcosa di scivoloso sotto di me, dev'essere una specie di telo impermeabile. Sono su un'auto. Con degli sconosciuti. Sola.
Un ragazzo alla guida si gira e mi scruta con due enormi occhi verdi, poi torna subito a guardare la strada, con espressione seria e la mascella contratta. L'altro ragazzo si volta e mi osserva, mi sorride. Ha una corporatura più esile del primo, e ha l'aria piuttosto sveglia. Si assomigliano molto. Sicuramente sono fratelli, o almeno parenti.
Silenzio. L'uomo che mi sta sorreggendo mi aiuta a mettermi seduta. Silenzio imbarazzante.
-I-io.....- non so che dire. Silenzio molto imbarazzante.
Dovrei ringraziarli? E se fossero dei rapitori? Ringraziarli non sarebbe una mossa molto astuta.
-Come ti senti?- dice l'uomo dell'impermeabile interrompendo i miei pensieri.
-Oh! Bene...credo. Ma cos'é successo?- chiedo timidamente, e mentre  parlo mi passo una mano sul viso percependo delle sottili linee in rilievo. Mi guardo nello specchietto retrovisore e vedo graffi ovunque, un occhio nero e sangue incrostato sotto al naso. Sto già per gridare vittoriosa di avere finalmente il naso dritto, quando la consapevolezza di essere su un'auto guidata da sconosciuti mi colpisce come un pugno tanto forte da lasciarmi senza fiato.
-Arya. Sta calma.- il tizio sedutomi a fianco mi fa segno di stare seduta, in maniera gentile ma alquanto esplicativa, e solo allora mi rendo conto di essermi sporta in modo imbarazzante tra i sedili davanti, per potermi guardare nello specchietto. Torno a sedermi, in silenzio.
-Arya, hai dei parenti?- mi chiede quello seduto davanti al posto del passeggero.
-Mia madre...lei, stava andando in città, in ufficio, ha una cabriolet rossa.- dico in tono piatto.
-Gran bella macchina!- esclama il guidatore con un sorriso malizioso che non impiega molto a scomparire. Poi i tre si guardano. Cala il silenzio. Di nuovo.
-Allora direi che l'abbiamo trovata...quel demone ha....anche lei....come quella donna nella casa da dove stavi scappando.- lo sguardo dell'uomo mi fa capire chiaramente che è a disagio, e parla in modo tanto meccanico che impiego qualche secondo a capire cosa stia dicendo.
Inizio a piangere in silenzio. L'uomo mi posa una mano sulla spalla e mi sento subito invadere da una sicurezza indescrivibile. Ma nulla toglie che io sia comunque rimasta sola. Ho perso tutto.

-Come hai fatto a cambiare forma?-l'uomo dell'impermeabile me lo chiede con gentilezza, ma anche come se fosse la cosa più normale del mondo. -I-io non lo so! Ma...ma voi chi siete? E come fate a sapere il mio nome?- voglio delle risposte. Ora. Mi hanno appena detto di avermi visto letteralmente mutare, diventare luce pura, e dato che dubito seriamente di avere le stesse capacità di Flash non saprei proprio dare spiegazioni palusibili.
-Giusto! Io sono Castiel, e lui è Sam- indica il ragazzo dall'aria sveglia e poi l'altro- lui invece è Dean. Noi cacciamo demoni.- mi guarda in attesa di una reazione. Sto immobile. Non ha risposto alla mia ultima domanda ma sono troppo sconvolta per farglielo notare. L'auto accosta. -Pausa!- esclama Dean scendendo dall'auto. I tre posizionano una cartina sul cofano dell'auto e iniziano a bisbigliarsi parole che non sento, e che non voglio sentire. Matti. Fuggiti da un manicomio. Ecco tutto. Mentre sono distratti scendo dall'auto e inizio a correre. I vestiti mi si incollano addosso come se avessi fatto una doccia completamente vestita. Entro in una zona piena d'alberi. Rischio più volte di inciampare ma non mi importa,, continuo a cammiare spedita, o meglio, arrancare. Voglio solo andarmene. Sento Dean imprecare dietro di me e Sam che inizia a correre.

"Arya. Torna indietro. Lo sai che non puoi scappare. Ti vogliamo aiutare. Arya. Per favore." Un dolore lancinante mi attraversa la testa, e mi ritrovo ad urlare più per la sorpresa che per il dolore.
Quella voce. È la voce di Castiel. Non ce la faccio. Mi fermo e mi accascio per terra. Sam e Dean arrivano al mio fianco col fiatone, qualche istante dopo anche Castiel è li con loro.
"Arya.Calmati, non vogliamo farti del male."
-ESCI DALLA MIA TESTA!- mi metto le mani sulle orecchie per proteggermi dal mio stesso grido che mi attraversa come una lama. Vedo i due fratelli guardarsi e poi rivolgere uno sguardo preoccupato a Castiel.
-CAS....Cas basta. Le stai facendo male.- dice Sam e si inginocchia accanto a me accarezzandomi dolcemente la schiena. -Shhhh....Tranquilla.- mi sfugge un gemito. Il ragazzo mi aiuta ad alzarmi. Solo ora mi accorgo che Dean e Castiel si sono allontanati e stanno litigando. Faccio qualche passo e dopo che vedo che posso reggermi in piedi inizio a camminare.
-Sammy! Non fartela scappare okay?-se potessi lo prenderei a pugni. Dean com'è che ti chiami. Per tua informazione non sono un cane. Cammino per parecchi minuti fino a che non arrivo vicino ad un ruscello sempre con Sam alle calcagna. Lì mi siedo su una roccia piatta e lui si siede poco più in là. -Dean è tuo fratello, vero?- lo guardo in attesa di una risposta. -Già. Come l'hai capito?- osserva il cielo. -Da come vi guardate.- vorrei aggiungere altro ma temo che la mia voce si spezzerebbe immediatamente. -Anche tu hai un fratello o una sorella?- mi rivolge uno sguardo incuriosito. -La storia dei demoni è ridicola. Come posso credervi?- sbotto evitando la sua domanda. Lui sembra intuire qualcosa, perché lascia perdere.
-Beh. Lo so, sembra ridicolo. Sai, io e Dean siamo cresciuti con tutta questa roba. Io volevo prendere un strada diversa ma i guai mi son venuti a cercare. La famiglia Winchester caccia demoni da molte generazioni.-
-Non hai risposto alla mia domanda. Come p- la mia frase però viene interrotta.
-SAM ANDIAMO- inizio ad odiare seriamente quel Dean. Io e Sam torniamo dall'auto e Castiel mi si avvicina. -Scusa per...prima. Non lo farò più lo giuro.- sembra imbarazzato. Bene. -Come fai a farlo?- chiedo sconcertata.
-Sono un angelo. Arya. Non hai altri parenti. Resta con noi almeno per un po', d'accordo?-
Io annuisco ammutolita a  causa della prima frase. Sono tutti matti. Saliamo in macchina per andare non so dove, per arrivare non so quando e io mi fido, e non so dire per quale ragione. Eppure è così.  Trovo la mia borsa nell'auto, ai piedi del sedilo su cui mi trovavo prima. Recupero il cellulare, che sembra  aver reagito tutt'altro che bene alla botta di prima. Io sono stata  investita, non tu. Mi ritrovo a guardare fuori dal finestrino il sole cocente che abbrustolisce i campi, il paesaggio che mi scivola tra le mani.  La mia unica famiglia. Tutti morti.
Pensavo di odiare la mia vita, invece no. Ora capisco. Devo andare avanti. Devo...capire. E sopravvivere, in qualche modo, e forse questi ragazzi sono la chiave di tutto.


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