Scendo nel bar del motel. -Buongiorno.- mi saluta svogliato il proprietario. -Salve!- gli sorrido tentando di coprire la cicatrice. -Potrebbe farmi un cappuccino, e tre caffè?- domando fingendo di grattarmi la guancia. -Certo.- esclama con finta cortesia mentre prepara ciò che ho ordinato. Da quanto mi ha detto Dean abbiamo ucciso il demone. Cioè, loro hanno ucciso il demone. Quindi oggi si parte e tra qualche giorno, forse qualche settimana, tutti i presenti nel bar al momento dell'attacco avranno pensato di essere stati drogati o roba simile. Il barista mette tutto su un vassoio usa e getta e me lo porge. Pago e lo saluto con un cenno del capo. Poi vado verso le camere, ed entro in quella di Dean e Castiel. -Caffè!- esclamo sorridendo. Abbasso il vassoio e lascio che tutti prendano, poi prendo il mio cappuccino e mi siedo per terra, ai piedi del letto di Castiel. Mentre loro discutono sulla prossima tappa io chiudo gli occhi, inspirando l'odore del caffè e ascoltando a malapena.
-...un piccolo sobborgo nel Massachusetts.- colgo solo l'ultima parte del discorso di Sam. -Okay.- Castiel annuisce. -Potremmo fermarci in due hotel per una notte. Oppure dormire all'aperto. Non sarebbe male. Ora che fa caldo.- afferma Dean. Poi tutti gli sguardi si rivolgono verso di me. -A te va bene?- chiede gentile Sam. Io annuisco, per non mettermi nei pasticci, dato che ho ascoltato quattro parole in croce di tutto il discorso.
-Bene! Allora facciamo i bagagli e andiamo!- Cas si sfrega le mani e si alza. Allora mi alzo anche io, butto nel cestino il contenitore del cappuccino dopo averlo bevuto tutto d'un fiato e vado verso la mia camera. Entro seguita da Sam, mi dirigo verso il mio letto dove sono sparsi i miei vestiti e inizio a piegarli e metterli nella borsa, in silenzio. Sam ritira il suo laptop e altre cose. -Tutto okay?- è lui a rompere il silenzio. Io lo guardo interrogativa. -Mi sembri...preoccupata.- chiude la sua borsa e se la carica in spalla. -No, io...sto bene. Davvero.- sospiro e gli sorrido. Chiudo a mia volta la borsa. -Se hai bisogno di parlare io ci sono, okay?- mi dice sorridendomi. Il mio sorriso si allarga, e mentre usciamo mi mette un braccio intorno alle spalle. Qualcuno definisce stupidi questi gesti d'affetto, io no. Dopo aver perso tutti i miei famigliari mi accorgo di quanto siano importanti le piccole cose: sono passate appena due settimane e mezzo dall'inizio di tutto, eppure mi sembra di conoscere Sam da sempre.
Andiamo al piano di sotto, all'entrata, dove Dean sta pagando mentre io e Sam chiacchieriamo allegri -Davvero!? Non si trovano più ragazze che amano la lettura, sai?- mi dice ridendo. -E di fanboy ancora di meno- ribatto ridendo e dandogli un pugno affettuoso sulla spalla. -E quali sono i tuoi libri preferiti?- mi sorride.-Jane Eyre detiene il primato, e poi i libri della Clare, anche se sono due generi decisamente diversi! Jane Eyre credo di averlo riletto almeno cento volte!- ci penso su e sento una morsa allo stomaco. Quanto mi manca la mi libreria: tutti quei libri, molti dei quali ancora da leggere, tra l'altro.
-Non sono molto informato sulla Clare, ma Jane Eyre non potrei non conoscerlo!- rivela mentre Dean ci lancia sguardi di fuoco. Io ricambio con uno sguardo indifferente e torno a parlare con suo fratello. -È un libro fantastico! Tutta quella avventura! Quella passione! Quell'amore! Dio quanto vorrei essere al posto di Jane!- dico facendo una giravolta e sorridendo tra me e me. Sento Sam ridere e Castiel tossire come per farci notare la sua presenza e quella di Dean. -Andiamo!- dice freddo quest'ultimo. Allora salutiamo l'uomo del motel, e dopo essere usciti carichiamo tutto in macchina. Sam si siede dietro con me e sembra che questo dia fastidio a Dean ma non mi importa, almeno posso chiacchierare in pace. Partiamo e con noi anche tanti discorsi. -Quindi? Il tuo film preferito?- mi domanda il mio vicino. -Dai! Così mi metti in difficoltà! Comunque credo Neverland. Ma anche l'ultimo de Lo Hobbit. Ho pianto un sacco.- dico a bassa voce anche se la cosa non mi mette per niente in imbarazzo. -Wow. Io ho visto solo il Signore degli anelli, però l'ho letto Lo Hobbit. Non dovevano uccidere Thorin.- conclude deluso.
-Esatto! Voglio dire...pensa al povero Bilbo! E poi Kili, poveretto, nel film aveva trovato l'amore.- dico malinconica. -Davvero?- alza le sopracciglia. -Si! E poi Fili, poverino nessuno lo considera....e la sua morte non è stata così epica. Però tutto sommato è una bella storia. Arya approva!- al che lui scoppia a ridere e di conseguenza anche io. Dean alza pericolosamente il volume della radio e quindi noi due riceviamo il messaggio. Dobbiamo stare zitti. Alla radio inizia a suonare I lived degli One republic. -Adoro questa canzone!- esclamo noncurante del fatto che Dean ha già i nervi a fior di pelle. Poi nessuno proferisce parola per tutto il viaggio. Gli unici rumori sono le gomme che sfrecciano sull'asfalto, il motore e la musica.Viaggiamo praticamente tutto il giorno, e decidiamo di fermarci in un motel-bar. Che sembra cadere a pezzi e ha l'aria poco affidabile, in pratica il fratello adottivo di quello prima. Sospiro. Tanto ci staremo solo per una notte o due. Entriamo nel caos e nel fumo di sigaretta, e chiediamo due stanze. Con due letti singoli ciascuna ovviamente, poi dopo che ci hanno indicato la posizione delle stanze ci andiamo. Castiel entra in una delle due. I due fratelli si guardano e poi automaticamente iniziano a discutere. -Ehi, prima ci sono stato io in stanza! Tocca a te!- piagnucola alla fine Dean. Al che Sam sospira e senza aggiungere nient'altro entra nella camera scelta da Castiel. Io entro nell'altra e mi metto a cercare qualcosa di pulito, devo farmi una doccia. Sono sudata. Dean entra, getta il suo borsone a terra e si butta su un letto.
-Vado a farmi una doccia.- taglio corto e entro nel bagno. Mi svesto e entro nella doccia. Apro l'acqua e lascio che mi lavi via tutto. Tutti i pensieri, negativi e positivi, che siano. Mi lavo i capelli e, intanto, come mia abitudine canto. Andiamo, chi non canta sotto la doccia? Chiudo l'acqua ed esco, non ho un accappatoio ma solo un asciugamano abbastanza lungo da arrivarmi poco sopra le ginocchia. Mi avvolgo nel mio asciugamano-non-scabroso e me ne passo un altro sui capelli. Non ho un phon, queindi questo vuol dire che asciugheranno così. Esco dal bagno lasciando aperta la porta per far si che il calore se ne vada. Preno gli abiti e vado dietro ad una specie di paravento, mi cambio e poi mi lascio cadere sul letto. Non so che fare. Guardo verso il letto dove sta Dean e vedo che sta ascoltando la musica, con gli occhi chiusi. Prendo il mio cellulare dalla borsa. "35 messaggi". Lo metto in modalità aereo e lo ributto nella borsa. Poi mi viene un'idea. Cerco nella borsa il blocco da disegno e le matite che porto sempre con me. La metà dei pastelli sono stati letteralmente spappolati dall'incontro con l'Impala di Dean, ma le due matite semplici sono salve. Mi sistemo sul letto e inizio a disegnare. Poi mi metto anche le cuffie. Ora ci siamo solo io, il foglio e la musica. Disegno una scena di Jane Eyre. Un uomo seduto su una poltrona vicino ad un camino acceso, dall'aspetto burbero, intento ad osservare un album da disegno, vicino a lui una giovane, esile donna, seduta su uno sgabello impegnata ad osservare l'uomo. Appena l'ho finito, ci impiego circa mezz'ora, inizio a colorare sfumando i colori meticolosamente con le poche matite colorate che mi sono rimaste. Spengo la musica e ritiro fogli e pastelli. Mi alzo dal letto e mi stiro come un gatto prima di addormentarsi acciambellato davanti al fuoco di un camino. Ad un tratto sento il mio telefono vibrare. Mi chino e lo tiro fuori dalla borsa. 1 nuovo messaggio. Lo apro e leggo 'Aiutami' . Non capisco. Leggo il numero e tutta la stanza intorno a me inizia a ruotare. Mi porto una mano alla testa. Sento due braccia calde sostenermi.
-Arya. Ehi! Che succede!?- mi domanda davvero preoccupato. Io mi lascio sfuggire un singhiozzo. -I-il messaggio!- indico il telefono e mi asciugo gli occhi con la manica della maglia. Lui prende il telefono e legge il messaggio. Non capisce. -Quel numero...-sussurro-era il numero di mia sorella.- sussurro. Lui mi osserva corrucciato. -Si tratterà sicuramente di uno scherzo, forse qualcuno aveva trovato il cellulare e si diverte con questi scherzi stupidi, tranquilla...- dice, abbracciandomi all'improvviso. Io nascondo il viso nella sua maglia. -Come può piacervi questa vita?- mormoro. -Voglio dire, motel, viaggi, motel,viaggi...ancora motel e ancora viaggi.E tutto questo rischiare la vita, come fate a vivere così?- lui mi stringe di più -Abitudine. È questa vita ad aver scelto noi, non il contrario purtroppo.- silenzio.
-Perchè oggi mi hai trattata con freddezza?- chiedo facendomi coraggio. -Io...non lo so. Forse perché sono sempre stato abituato ad avere Sam "per me" nell'ultimo periodo. E voi due state legando così tanto.- ipotizza poco convinto. Io annuisco -Scusa.-
-Non è colpa tua. Ti vuole già bene. E ora ha bisogno di te.-
-E io ho bisogno di voi. Di tutti voi.- confesso guardandolo negli occhi.
#votate:)
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•Supernatural•
FanfictionSemplicemente una strana FF mal riuscita di Supernatural, che sto cercando di correggere e rendere vagamente leggibile.