DUE MESI DOPO
Schivo la coda del demone con agilità e poi arretro attirandolo verso la stanza. Appena entrata schivo di nuovo i suoi barbigli e mi faccio da parte, ora tocca a Sam e Dean. Lo colpiscono fino ad ucciderlo. Tre giorni fa abbiamo scacciato uno spettro e la settimana scorsa abbiamo esorcizzato una persona. Conclusione: come direbbe uno shadowhunters "Raziel, che lavoro!", e credo che in questo caso la citazione ci calzi a pennello. Ah, e quattro giorni fa Castiel è sparito. Ci ha lasciato solo un biglietto. Dice che tornerà presto. Lo spero, a quanto pare è l'unica persona in grado di difendere Sam e Dean uno dall'altro.
Abbiamo tutti il fiatone. Mi lascio scivolare per terra, contro il muro. I due fratelli si guardano. Quando si fissano in questo modo sembra che stiano comunicando telepaticamente.
Dopo un po' si abbracciano. Lo fanno spesso da quando Cas è partito. Sono preoccupata per loro, insomma, sono una famiglia. Quindi sarà meglio che Castiel torni, come ha detto, oppure sarò io ad andarlo a cercare. Lo giuro. Li osservo abbracciati e subito sento un nodo alla gola. Elizabeth. Mi alzo ed esco... Li voglio lasciare soli, mi sento già d'intralcio così, fiiguriamoci stando lì impalata mentre si scambiano effusioni romantiche.
Faccio piano i vecchi gradini di legno dell'abitazione abbandonata e vado verso l'auto. Mi ci appoggio facendo attenzione a non sporcarla e guardo il cielo, scruto attentamente le nuvole. Sfrego le mani, improvvisamente le sento bruciare.Mi accade di continuo ultimamente, non ne conosco il motivo, e per di più l'unica persona alla quale potrei chiedere spiegazioni si è letteralmente data alla macchia. Una nuvola, che passa rapida, mi fa subito pensare ad un cavallo. Un nobile destriero dal manto bianco come il marmo, che attravera prepotentemente il cielo. Mi lascio cadere di peso a terra e inizio a massaggiarmi prima una mano, e poi l'altra. Quando le guardo noto che stanno uscendo scintille arancioni. Le scuoto come per far far estinguere quelle fiamme che sono sulle mie storie mani. Lancio un gridolino. Poi mi fermo. Aspetta, ma... Non mi sta bruciando. - Non brucia! Non brucia!- fisso i palmi rivolti all'insù sconvolta. Qualcosa esce fuoriesce dalla pelle: un piccolo fuoco, azzurro. Lo guardo come i bambini guardano i regali sotto l'albero di Natale la sera della vigilia. -Arya! Tutto okay? Ti abbiamo sentito gridare!- chiede Sam alle mie spalle. Io batto le mani facendo sfrigolare e sparire quella specie di fuoco fatuo. Mi giro con l'espressione più naturale che io riesca ad improvvisare.
-Uh! Io...sì, sto alla grande. Già, alla grande!- sento di nuovo un intenso bruciore alle mani. Ora, inizia a farmi male. Mi mordo il labbro e vedendo la faccia di Dean, che è appena arrivato, dietro a Sam faccio finta di niente e sorrido. -Andiamo?- chiede Dean rivolto a me e al fratello. Io annuisco. Saliamo in macchina. Quando mi passo le mani sudate sui jeans lascio una striscia di quella che sembra cenere. Che delusione. -Il mio fuocherello!- piagnucolo ad alta voce senza accorgermene. -Come?- chiede Dean mentre accelera. -Cosa?- domando io in risposta alla sua domanda, fingendo di non capire.-Eh?- fa lui. -Cosa come?- esclamo. -Dovrei essere io a dire cosa cosa! Comunque lasciamo stare, pensavo avessi detto qualcosa.- sbotta irritato. Non rispondo e guardo verso Sam che si è addormentato. Sembra un bambino troppo cresciuto, e che ne ha passate troppe. Appoggio il gomito al bordo del finestrino e il mento su una mano. Guardo il paesaggio scorrere davanti a me. -Credi che tornerà?- dico triste. -Certo.- risponde secco. -Come fai ad esserne cosi sicuro?- vedo la sua mascella contrarsi. -Perchè mi fido di lui.- afferma dopo una leggera esitazione.Accostiamo su uno spiazzo di fronte ad un fast food. Dean scende e va verso i bagni mentre Sam entra nel locale e ordina da mangiare.
Quanto tornano mangiamo in silenzio, mentre leggo un libro comprato una settimana fa, Moonacre, I segreti dell'ultima luna. Quando ripartiamo Sam si siede dietro e dopo nemmeno cinque minuti di viaggio si addormenta sulla mia spalla. Io faccio passare il braccio sulle sue spalle, cingendolo, per non dargli fastidio, fino a che non sono stanca di leggere. Allora appoggio la mia testa a quella di Sam e mi addormento cullata dalla musica della radio, che sembra disperdersi ovunque.Mi sveglio a causa di un forte rumore e faccio appena in tempo a vederlo. Un camion dritto davanti a noi. -DEAN!?- lui si sveglia di colpo e sterza come se fosse automatico sterzare dopo una bella dormita al volante. Evitiamo l'incidente ma finiamo fuori strada. La macchina fa dei rumori strani e poi va a schiantarsi contro un albero. Grandioso. Scendiamo dall'auto, anche Sam che a quanto pare si è svegliato solo al momento dello scontro con l'albero. Sento Dean imprecare. Sam si gratta la testa confuso. -Ma che è successo?- mi chiede con innocenza. -Per evitare un frontale ha svoltato bruscamente e sai com'è... Gli alberi non si spostano.- mi metto le mani sui fianchi e guardo Dean che sta controllando i danni e continua ad imprecare. Lui si volta e vede che lo sto guardando.
-E ora cosa c'è?!- mi aggredisce. -Se eri stanco potevamo fermarci! Invece guarda!- alzo la voce e indico la macchina. -Sono abbastanza maturo da sapere come gestire le cose!- ringhia. -E si vedono i risultati!- sbotto più acida del previsto. Lui alza l'indice come per dire qualcosa poi chiude la bocca e sparisce nel bosco a cui siamo davanti. Sam sospira. -Vado a...- lo interrompo -No. Devo andare io. Non dovevo aggredirlo.- e prima che lui possa replicare io sto già correndo dietro al fratello. Lo vedo poco lontano da me, seduto su un tronco coricato. Mi avvicino piano e mi siedo accanto a lui. Il suo sguardo, quelle due stelle verdi sono persi nel vuoto. No...sono vuoti. -Non potrai stare così finché non torna. Lo hai detto anche tu, tornerà presto. Se ti fidi perché soffrì così tanto?- lo guardo con dolcezza e gli metto, incerta, una mano sulla spalla. -Non sei così duro come vuoi far credere. Credimi, l'ho capito da un pezzo ormai. Devi...andare avanti.-sospiro. -Sai una cosa? L'ho fatto per tutta la vita. Andare avanti.- sbotta con disprezzo -Come se si potesse fare davvero.- incrocia le mani sulle ginocchia e mi guarda mordendosi il labbro inferiore. Mi sento nuda quando mi guarda in quel modo, e non in senso fisico. -Che c'è? Perché mi guardi così?- lui sembra risvegliarsi da un sogno e si alza di scatto. Borbotta qualcosa simile ad un "Niente, lasciami pescare" anche se credo di non aver sentito bene. Si incammina verso l'auto e io lo seguo mantenendo una certa distanza. Quando arriviamo alla macchina troviamo Sam con un sensore per rilevare la presenza di zolfo in mano. Ticchetta in modo preoccupante. -Tombola! O meglio, zolfo!- ci sorride -Ho fatto delle ricerche, e ho scoperto che a quanto pare la zona in cui ci troviamo è infestata.- Dean lo ascolta serio in viso, come se stesse soppesando la possibilità che sia stato uno spettro a farlo addormentare.
-Che tipo di spettri?- domanda appoggiando le mani al cofano dell'auto e osservando ciò che ha trovato il fratello col suo laptop. Mi chiedo come faccia ad avere connessione ovunque, sul serio.
-C'è una leggenda che dice, che gli uomini, che si trovano in questo bosco la notte, vengono attaccati dal fantasma di una donna dall'aspetto bellissimo. E dopo averli attirati a sé, fonde la loro anima con la sua.- conclude scosso da un brivido. E Dean -In poche parole fa una collezione di anime. E i corpi delle vittime?- si passa la lingua sulle labbra. -Dilaniati da solo Dio sa cosa.- risponde in tono cupo, il fratello.
-Raziel- mormoro stupefatta. Loro si guardano. -Okay, per stanotte rimarremo qui. E cacceremo quel fantasma. Domani, riparerai l'auto, Dean. Ormai è il tramonto. Prendiamo del cibo, le armi, andiamo nel bosco e accendiamo un fuoco. Faremo campeggio alla vecchia maniera.- dice in tono pratico il più giovane dei due. Al che io e l'altro fratello ubbidiamo senza opporci. Ormai siamo alla fine di agosto e non fa più così caldo. Prendo la giacca e delle armi che mi danno loro ed entro nel folto della boscaglia. Loro mi seguono.
Ci fermiamo dove gli alberi lasciano il posto ad alcuni ciuffi d'erba spelacchiati. Dean dopo qualche tentativo riesce ad accendere un fuoco. Molto piccolo, che viene subito spento da folata di vento. Al che, getta per terra l'accendino e se ne va. Io mi avvicino alla legna e metto le mani coi palmi rivolti in giù. Sento di nuovo quella sensazione, mi pizzicano le mani, no ora mi bruciano. Prima di mettermi ad urlare a causa del panico, la piromane che a quanto pare c'è in me, dice di aspettare. Una scintilla si accende sulla legna, poi divampa diventando un fuoco delle giuste dimensioni. Arriva Sam con del sale e crea un cerchio attorno a noi. -Dean muoviti!- grida, e il fratello arriva dopo qualche minuto. Non appena arriva guarda il fuoco poi me. Rimane in silenzio e si siede.
Ormai è quasi completamente buio. Sono così agitata. Se qualcosa andasse storto, Castiel... Vieni subito. Mi fido di te, e anche loro, soprattutto Dean. Non ci mollare adesso. D'accordo?
#votate:)
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•Supernatural•
FanfictionSemplicemente una strana FF mal riuscita di Supernatural, che sto cercando di correggere e rendere vagamente leggibile.