capitolo 18

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Cala un silenzio imbarazzato. Di nuovo. O meglio, per la miliardesima volta dovre dire. Mi volto e vado in camera mia, afferro dei leggings e una t-shirt scollata con la scritta "Fragile"e il simbolo solito dei bicchieri. Torno verso la cucina e l sono i trovo seduti in salotto. Seduti con un demone. Che c'è di meglio? Mi siedo sul divano su cui é seduto Crowely. Sull'altro ci sono Sam e Dean. -Mhm...Quindi, se ho.ben capito dovremmo cacciare uno dei tuoi...per te.- Dean appoggia i gomiti sulle ginocchia e riflette.
-Esattamente. Però...Dovrà essere la ragazza ad attirarlo da qualche parte. Voi siete fin troppo conosciuti dalle mie parti.- ascolto la conversazione anche se già iniziata. Io? Fare che?!
-Lei? No!- dicono in coro i due.
-Avanti...non sarà pericoloso...ci sarete voi...giusto? E poi sta a lei scegliere.- si voltano tutti verso di me. -Io...va bene. Qualunque cosa sia, se posso essere d'aiuto va bene.-annuisco poco convinta. -Sicura? Non sei costretta a farlo- precisa Sam. -Tranquillo Sam! Lo so.-gli sorrido incoraggiante.
-Piantatela di flirtare qui...-scherza(almeno credo) Crowely al che faccio una faccia alquanto interdetta,ma poi lascio perdere.
-COMUNQUE. Sei sicura di quello che dici Arya? E soprattutto sai cosa stai facendo? A cosa stai andando incontro?- Dean alza le sopracciglia. -Sì. E poi ci sarete anche voi...no?- deglutisco a fatica. Ho la gola serrata. -Ok, ma...cosa ci darai in cambio Crowely?- Sam lo guarda ad occhi socchiusi. -Amicizia?- scherza di nuovo. -Divertente. Avanti, cosa ci darai?- lo sprona ancora il ragazzo. L'uomo si passa una mano sul viso e sbuffa. -Una chiamata...- li guarda uno alla volta. -Va bene.- annuiscono i due. Sono l'unica a non aver capito? -Ehm, scusate...che vuol dire? Che significa...una chiamata?- lo fisso curiosa. -Se avrete bisogno di qualcosa mi potrete chiamare, e farò ciò che vorrete. Nei limiti del possibile.- liquida in due parole. -Oh, okay-

Scendo dall'auto. Fa freddo e indosso un vestito leggero, ma dovrò sopportare la temperatura. Devo essere scattante e agile, e comoda. Entro dentro alla casa mostrando un invito. Sam e Dean entrano subito dopo di me. É una festa in maschera, non pensavo esistessero ancora. Piccole maschere che coprono gli occhi. Ma che senso ha? Anche se é molto in stile ottocentesco e, beh, io amo l'Ottocento...ma questo mi sembra un tantino esagerato. Controllo il nastro dietro la testa che tiene la maschera e mi volto verso Sam e Dean. -Ehi...che fac- non ho il tempo di finire la frase che una donna molto alta si é avvicinata a Sam. -Balliamo?- non era l'uomo a chiederlo alla donna? Lui ci guarda e noi facciamo un cenno di grande approvazione, desterebbe troppi sospetti se rifiutasse la richiesta. Dean si guarda attorno, poi fa una riverenza e mi guarda da sotto alla maschera bianca, con decorazioni in verde. -Mi concede questo ballo, signorina?- mi scappa da ridere.
-Ovviamente.- sorrido e mi avvicino a lui. Il lento é una noia, ma ci adeguiamo. Anche se non so ballare. Metto una mano sulla sua spalla e l'altra nella sua, lui mette la mano libera sul mio fianco. -Non so ballare.-bisbiglio. -Segui me...-iniziamo ad andare avanti, indietro, a destra e a sinistra.-Sai ballare?-alzo le sopracciglia ammirata.
-Già.- risponde secco. -Non trovi che, per essere al giorno d'oggi... beh, questa festa sia un tantino eccessiva?- ci muoviamo al centro della sala. -Fin troppo. Ma non per un demone...Lo sai, sono... eccessivi. Esuberanti. Pazzi.- scandisce le parole con disgusto. -Però...non sarebbe male.- alzo le spalle. La banda finisce di suonare questa melodia e inizia con una più veloce. Tutte le altre coppie girano vorticosamente per la sala. -Non pretendere che io sappia ballare questa!- arriccio il naso. Lui mi tira più vicino a sé. E inizia a guidarmi tra la folla, in una danza di cui non conosco nemmeno i passi. So solo che mi fa fare giravolte su giravolte.
Subito dopo inizia un lento, ancora più lento del primo se possibile, abbastanza moderno. Fino ad ora non abbiamo visto nessuno. Chi ha organizzato l'evento si intende. Appoggio la testa sulla spalla di Dean, sento il suo respiro accelerato sul mio collo. -Lasciati andare. Sei così rigida.- mi sussurra all'orecchio. Seguo il suo consiglio. -Chiudi gli occhi.- faccio come dice e mi sento subito più rilassata. -Dean, non...ti mancano mai i tuoi genitori?- apro poco gli occhi. -Sì. Ma ho Sam, ho sempre avuto Sam. E ora ho anche te.-
-A me mancano un sacco i miei genitori. E mia sorella. E tutti quelli a cui volevo bene...é che... ho paura di dimenticarli.- confesso. -Non li dimenticherai. Vedrai.- mi stringo di più a lui e ricaccio indietro le lacrime.
-Grazie Dean.- questa festa mi ricorda molto la festa nei libri Le origini. La festa in cui Tessa e Will si baciano. Sul balcone. In effetti questa casa assomiglia molto alla descrizione di quella nei libri. Chissà se anche il balcone é così. Ci sarà un balcone? -Dean. Ho bisogno di prendere una boccata d'aria...ti dispiace se cerchiamo un balcone?- aspetta... ma che razza di richiesta era?
-Certo.- ci allontaniamo l'uno dall'altra e mano nella mano ci dirigiamo verso delle porte di vetro, lui le apre e usciamo. Un balcone enorme e bellissimo si apre davanti a noi. Il parapetto in marmo bianco e il pavimento in pietra. Mi avvicino al parapetto e mi ci appoggio. Prendo dei respiri profondi. -Tutto okay?- si avvicina a me. -Certo. Dovevo solo...- controllare se il balcone era uguale a quello delle origini in cui Will e Tessa si stavano baciando interrotti poi solo dall'arrivo di uno stregone di nome Magnus Bane? No, pessima idea. -Prendere una boccata d'aria!- esclamo sorridendo. Poi distolgo lo sguardo dai suoi occhi che sembrano ancora più verdi sotto quella dannata maschera e guardo il cielo. Pieno di stelle, dubbi e malinconia. Inizio a cercare le costellazioni che conosco. -Sei un'esperta del cielo. Eh?- fa un mezzo sorriso.
-Diciamo che conosco alcune costellazioni.- allungo un braccio -Quella é Sirio, uno dei due cani da caccia. E lì c'è il toro. Quel quadrato é Pegaso, il cavallo alato. E beh, come dimenticare le Pleadi*, le ninfe trasformate in colombe. Poi c'è Orione, con Bellatrix sulla cintura...- sento il suo sguardo su di me mentre agito il braccio indicando punti luminosi. -Il Grande Carro e il Piccolo Carro. La stella polare...-
-Io so riconoscere quella del cigno oltre ai segni zodiacali. Vuoi vederla?- sorrido e annuisco. -La vedi?- inidica un punto. Scuoto la testa.-Non lì, qui.-mi solleva il mento con una mano, allora la vedo. -La testa, quella stella, si chiama Deneb, alla base del collo c'è Sadr e l'ala destra, al centro ha Gienah.-
-Wow. Ne sai qualcosa di stelle allora.- rido. -Non tutte le riviste che si trovano nei motel sono stupide.- sorride anche lui.
-Guarda, la stella Albireo, del Cigno é parallela in linea d'aria alla cima del Grande Carro. Lo vedi?- mi sfiora il viso e mi sposta di nuovo il mento. -É stupendo...il cielo intendo.- Sentiamo una porta sbattere e ci voltiamo all'unisono. Un uomo sta scendendo una scalinata nella sala principale, attorniato da maggiordomi e accolto da calorosi applausi. -É lui?- domando ansiosa. -Si. Per fortuna non sarai sola. Per la prima volta di questa sera ringrazio queste cavolo di maschere. Almeno non ci può riconoscere.- Ci avviciniamo alla scalinata mentre l'uomo inizia a parlare -Benvenuti! Vi dirò soltanto qualche parola...Voglio che vi divertiate, sfruttate tutto quello che c'è qui! Divertimento é la parola d'ordine! Chiunque si sappia divertire qui sarà sempre il benvenuto! E ora...vi lascio tornare alle danze.- Alza una mano si volta e sale le scale mentre la musica riprende. Mi volto verso Dean. -É la mia occasione! Posso seguirlo!- scorgo un lampo di paura nei suoi occhi. -Forse é meglio se andiamo noi.-
-Noi chi? Sam é sparito...e abbiamo poco tempo...Avanti! Andiamo io e te! Ce la possiamo fare. Non sprechiamo altro tempo...-mi volto e corro su per la scalinata, sento i passi di Dean che mi segue. Arriviamo in un corridoio. Lui tira fuori il cellulare e manda un messaggio a Sam. -M...spero che lo legga.-sussurra. -Ce la caveremo.- ascolto i passi dell'uomo-demone a cui stiamo dando la caccia.
-Vieni!- prendo Dean ler una mano cogliendolo alla sprovvista e inizio a correre, in quel labirinto di stanze, porte e corridoi. Arriviamo in un corridoio lungo, sul fondo solo una porta. Avanziamo lentamente. Entriamo. Troviamo l'uomo seduto a fumare una vecchia pipa. Ci guarda tranquillo. -Buonasera. Sbagliato stanza?- solleva le sopracciglia.
-Alzati di lì, sporco demone.- ruggisce Dean. -Prego?- si toglie gli occhiali e si alza. -Credo che ci sia stato un equivoco. Io non sono un demone.- io e Dean ci scambiamo uno sguardo d'intesa. Tira fuori una fiaschetta di acqua santa e schizza l'uomo. Non succede nulla. -Ma cosa...- lo fissiamo. -Non capisco...cosa vi aspettavate che accadesse...mi avete solo bagnato.- scuote le maniche per asciugarsi. -Quella collana...-indico la sua collana con la testa-é...?- lui mi osserva ad occhi semi chiusi -Oro bianco e argento...Se le piace posso dirle dove l'ho comprata.- alza le spalle. -Posso sapere chi vi manda? Se vi manda qualcuno...-
Io e Dean rispondiamo in coro sbigottiti. -Crowely-.


































*O Pleiadi, a seconda della pronuncia.

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