Dean bussa alla porta. Mi sta ancora tenendo la mano, mi sta ancora tenendo la mano! Questo é l'unico pensiero capace di occupare la mia mente in un momento simile. Sentiamo vari luchetti aprirsi e all'entrata appare una ragazza, fcon qualche anno più di me credo, capelli neri come l'inchiostro e occhi verdi cristallini, viso allungato, più bassa di me. -Lindsay, Arya. Arya, Lindsay.- Dean fa le presentazioni con fare sbrigativo. -Ciao! Molto piacere!- sorrido raggiante, lei mi guarda con sguardo piatto si gira ed entra boffonchiando qualcosa di simile ad un saluto. Dean mi fa segno di entrare, allora entro prima di lui che si chiude la porta alle spalle e continua a tenermi la mano. Quando lo noto divento rossa come un peperone. Arriva subito Sam che ci osserva con un'espressione che non riesco a decifrare. -Mi avete fatto stare in pensiero! Dean...come mai sei così spettinato?- il fratello si passa una mano nei capelli e sta zitto.
-Abbiamo fatto una cena molto...lunga.- dice per la prima volta in difficoltà. -Arya, hai la giacca con il colletto leggermente...- Sam mi guarda sollevando le sopracciglia.
-Eh? Oh! Io...scusate...- mi tolgo la giacca -Dean, di là c'è la camera per te, Arya tu dormirai in salotto.-
-Okay, allora...buona notte!-.esclama Dean e poi mi bacia. -Buonanotte Angelo.- mi sussurra all'orecchio. Io gli sorrido e lui se ne va, seguendo il corridoio. Sam mi sta fissando. -Che c'è?- gli domando incuriosita.
-Niente. Bevo un po' d'acqua e me ne vado...- solo ora ho l'occasione di osservare la casa, interamente in legno, mobili compresi, sembrano vecchi ma ben tenuti, alcune parti sono moderne. E il divano su cui devo dormire ha l'aria molto comoda! Mi ci lascio cadere sopra. Sam intanto é dal lavandino e guarda fuori dalla finestra. Sembra turbato. Allora mi alzo e gli vado vicino. -Tutto okay?- gli metto una mano sulla spalla e questo lo fa sussultare. -Sí...io, sono solo preoccupato per te...Dean é come dire...uno...spirito libero. Non vorrei che ti facesse soffrire. Tutto qui.- confessa volgendo lo sguardo su di me. Io piego la testa di lato e sorrido. -Stai tranquillo. E grazie per la preoccupazione, sei il miglior amico che si possa desiderare.- mi alzo in punta di piedi gli lascio un bacio sulla guancia. Lui sembra aver appena incassato un pugno nello stomaco. Aspetta. Ho appena detto al ragazzo che ha tentato di baciarmi che é un amico. Però a lui ora piace un'altra.... quindi, é tutto okay! Spero. Ad un tratto mi abbraccia, così, all'improvviso. Io rimango impietrita. Poi però ricambio l'abbraccio.
-Buonanotte.-
-Buonanotte.- gli lascio un bacio sull'altra guancia e vado sul divano mentre lui si dirige nello stesso corridoio percorso poco fa dal fratello. Subito dopo arriva Lindsay fumando una sigaretta. Si siede sul divano poco distante da me. -Grazie dell'ospitalità!- dico per tentare una conversazione. Lei alza le spalle.
-Vuoi fare un tiro?- mi domanda.
-Non fumo.- rispondo concisa. Lei spegne la sigaretta e si alza. -'Notte. E se senti il letto cigolare non farci caso, sono io in stanza con Sam.- ride con voce rauca e se ne va. -Dio sto per vomitare.- sussurro schifata dal suo ultimo commento. Mi metto comoda e chiudo gli occhi.
Dopo che sono passati quelli che direi dieci minuti appena, il pendolo mi sveglia, mezza notte e mezza. Provo di nuovo a chiudere gli occhi ma non ce la faccio. Allora resto in ascolto. Da una camera sento dei gemiti e dei gridolini. Decisamente non dormirò. Allora mi alzo, devo cercare un bagno, la bibita media del fast food inizia a fare il suo effetto. Entro nel corridoio e passo davanti ad una camera silenziosa. Forse qui dorme Dean. Subito dopo c'è la camera di Sam e della sua ragazza, dopo ancora un'altra camera silenziosa e altre due in fondo.
-Bagno, bagno, bagno...- mi ripeto.
Provo ad entrare in una camera ma é vuota, così anche quella successiva, solo strumenti per la caccia. Allora tento nella prima camera del corridoio, apro piano la porta e trovo Dean che dorme come un bambino. Non posso nascondere un sorriso, esco e vado nell'ultima camera rimasta. -Eureka!- esclamo chiudendomi la porta alle spalle.Esco dal bagno e torno in salotto. Resto altre due ore senza dormire. La testa affollata da tante domande. Decido di alzarmi di nuovo e di andare da Dean, sono le tre del mattino e mi spiace svegliarlo, ma devo dormire anche io e qui sicuramente non riuscirò a farlo. Trovo la camera ed entro senza fare rumore. Vado verso il letto matrimoniale. Il legno cigola sotto ai miei piedi scalzi. Mi inginocchio quando sono il più possibile vicina a lui. Gli accarezzo una guancia.
-Dov....fantasm....- parla nel sonno. Tento di non ridere. Gli muovo piano la spalla e lui si sveglia leggermente allarmato. -C'è un'inondazione?!- si guarda attorno spaventato. Poi posa lo sguardo su di me. -Se non fosse per gli occhi che conosco bene giurerei di avere davanti un fantasma...- sorride passandosi una mano sugli occhi.
-Non sono un fantasma, sono un folletto della brughiera. Un folletto che non riesce a dormire e che tentava di svegliare il signor Rochester per intrufolarsi nel suo letto!- sentendo queste parole solleva le lenzuola e io mi infilo sotto le coperte con lui. Mi metto comoda con la testa su una sua spalla. Lui mi accarezza un braccio con le dita della mano muovendole avanti e indietro.
-Hai presente qualche secondo fa, quando hai chiesto se c'era una inondazione?- vedendo che annuisce continuo- Mi hai fatto venire in mente un episodio del mio libro preferito, Jane Eyre, in cui lei va a svegliare il padrone perché il suo letto sta andando in fiamme, gli tira l'acqua di una brocca in testa e lui domanda se c'è una inondazione.- dico fissando il soffitto. -Wow. Beh, anche se il consulente-libri é Sam, ti ringrazio di avermelo detto- ride. Silenzio. Sento ancora i gemiti e tutto il resto provenire dalla stanza di Sam. -Dio, ma da quant'è che vanno avanti così?- chiedo sconcertata. -Una ragazza come te non dovrebbe sentire questo genere di cose...- mi sussurra all'orecchio. Io sorrido maliziosa e alzo un sopracciglio. Lui mi sfiora l'orecchio con le labbra -E il folletto dovrà anche pagare un prezzo per restare qui...- appoggio le mie labbra sulle sue, morbide e fresche. Mi fa spostare e mi fa mettere a cavalcioni su di lui. Si tira un po' su e continua a baciarmi. Poi ci corichiamo e stiamo così fino a che non stiamo per addormentarci.
-Mi canti qualcosa? Ultimamente ti ho ascoltato spesso mentre cantavi...hai una voce così bella....- nonostante io sia consapevole del fatto che non sia così, rimango in silenzio, gli bacio la fronte e poi inizio a canticchiare una ninnananna che mio padre era solito cantarmi, quando i tuoni non mi lasciavano dormire.-Dean! Sveglia- mi sveglio di colpo sperando che il mio cuore non si fermi proprio ora. Mi ritrovo Sam in camera che guarda me e Dean, che tra l'altro si é miracolosamente svegliato. -CHE COSA STAVATE FACENDO?!- grida in preda ad un attacco isterico. -Noi?!- precedo Dean -Cosa dovremmo dire noi?! Vi siete sentiti stanotte?!- lui apre la bocca, la richiude ed esce. Sospiro e mi rimetto giù osservando Dean che mi guarda sorridendo, passo un dito sulla sua cicatrice lasciata sulla spalla dalla mano di Cas. Mi sono fatta raccontare tutto in questi mesi, tutta la storia. La loro storia. Coi lati luminosi e quelli bui, come qualunque storia, dopotutto. Mi alzo. -Vado a preparare la colazione!- gli do un bacio a stampo e mi dirigo in cucina dove trovo Sam e Lindsay appiccicati come due cozze, intenti a baciarsi appassionatamente. -A parte il fatto che sembra che vi stiate per divorare la faccia a vicenda, posso cercare qualcosa per la colazione?- gli interrompo. -Fai quello che ti pare!- risponde la ragazza scocciata. Tento di non ridere e prendo la caffettiera e il caffè. Mi metto a prepararlo e mentre quei due continuano la loro routine io canticchio, come al solito. Sento qualcuno abbracciarmi da dietro e baciarmi il collo. Metto la caffettiera sul gas e lo accendo. Intanto Dean va a sedersi al tavolo e apre un giornale in cerca di qualche caso, almeno credo. Aspetto che salga il caffè tamburellando le dita sul piano in marmo. Ora che la stanza é illuminata a giorno vedo che é davvero molto bella e più moderna di quanto avessi pensato. -Sognavi d'essere trovata, su una spiaggia di corallo una mattina, dal figlio di un pirata...Chissà perché ti sei svegliata...- Lindsay si volta -Che lingua é?- alza le sopracciglia. -Oh, ma allora sei viva! Pensavo che Sam ti avesse fagocitato.- Dean scoppia a ridere e si nasconde dietro al giornale dopo che il fratello gli ha lanciato una occhiataccia. -Ah, comunque é italiano.- dico con noncuranza spegnendo il gas e prendendo delle tazze per il caffè. -Sai l'italiano?-
-Sì, cioè solo un po', la musica italiana é fantastica.- porto le tazze fumanti sul tavolo e anche lo zucchero. Tutti si servono. -Sai altre lingue?- mi domanda Sam. -Beh, so dire come mi chiamo in tedesco, so un po' di italiano, il dialetto australiano e il francese. E il latino. Ma é una lingua morta.- metto lo zucchero nel mio caffè. -E so qualche frase e qualche insulto in gallese e in giapponese imparati a memoria da una delle mie trilogie preferite.- sorrido tra me e me ripensando a quei libri.
-Wow. Mi dici qualcosa in Giapponese? Anzi in gallese? Anzi in tutte e due le lingue? - mi chiede Dean incuriosito. Io ci penso un attimo poi dico -Wo men shi jie bai xiong di...significa "Siamo più che fratelli", almeno, da quante ne so... Llawn yw'r coed o ddail a blode, llawn o goriad merch wyf inne... non so che significhi, so solo che é una canzone...- ci penso su poi aggiungo sussurrando -Zhe shi jie shang, wo shi zui ai ne de...- mentre gli altri bevono. -Che significa?- chiede Lindsay. -"Sei la cosa che amo di più al mondo"- recito con lo sguardo perso fuori dalla finestra, nel bosco ora illuminato. Cala il silenzio nella stanza. Sam da un colpo di tosse come per rompere quell'aria carica di tensione. -Ne sai davvero su queste lingue. Okay, io e Lindsay andiamo in città a fare compere. A dopo!- si alza e da una pacca sulla spalla a Dean e un bacio sulla guancia a me.
Escono e continua ad esserci il silenzio. Rifletto su quella frase, la frase di James Carstairs, il ragazzo dei libri che ho sempre stimato un sacco per la sua forza, che quella frase esprime alla perfezione in tutte le sue sfaccettature.
-Dean?- lo guardo dritto negli occhi.
-Sì?- solleva lo sguardo dal giornale.
-Zhe shi jie shang, wo shi zui ai ne de.-
SPAZIO AUTRICE DAL FUTURO (2020):
Devo ammettere che tirare in mezzo a tutto 'sto gran casino pure Jem è stato diabolico, anche da parte mia insomma. Ma quanto cazzo amo quando parla in giapponese, vi prego prendiamoci un momento per parlarne.
Anyway, il trash della storia come avrete notato- prosegue, ed essendo io una mera traduttrice in un italiano minimamente comprensibile della me del passato, non posso fare altro che proseguire il mio infausto lavoro.
byebye
annie
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•Supernatural•
FanfictionSemplicemente una strana FF mal riuscita di Supernatural, che sto cercando di correggere e rendere vagamente leggibile.