Capitolo 8

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Ed eccoci qua. A mangiare sotto il cielo stellato, dentro un cerchio di sale. Letteralmente.
Decido di rompere quel maledetto silenzio carico di tensione -Siete sicuri del vostro piano?- domando dopo essermi schiarita la gola, tormentandomi le dita con fare preoccupato.
-Ti assicuro- inizia Dean mentre Sam ravviva il fuoco -che ne abbiamo fatti molti di piani, e fino ad ora, nessun piano è andato esattamente come pensavamo. Quindi, no, non siamo sicuri.- conclude, quasi allegro, sgranocchiando un biscotto.
-Dean piantala! Arya sta tranquilla, non succederá assolutamente niente. Come le altre volte insomma!- afferma il fratello.
Questo mi dovrebbe consolare? Alzo un sopracciglio e gli lancio un'occhiata che definirei significativa.
-In effetti...- dice Dean a bocca piena.
Sam guarda l'orologio. -Sono le dieci. Mettiamoci in marcia.- si alza.
-Aspettate, se vengo con voi il fantasma non verrà. Dobbiamo dividerci.- concludo alzandomi a mia volta. Loro mi guardano. Non sembrano convinti, si guardano a loro volta per qualche istante, poi annuiscono. Sam è il primo ad uscire dal cerchio di sale, va verso destra rispetto alla nostra posizione. Dean sta per uscire quando si ferma, si volta, mi guarda e fa per dire qualcosa. Poi però serra la mascella, mi guarda di nuovo come con nostalgia e dice -Sta attenta.- e se ne va a sinistra. Da quel suo sguardo ho capito tante cose. Tipo che dovrei mettermi a pregare, anche se non sono seguace di nessuna religione, a dirla tutta. Bene, dovrò seguire uno dei due da lontano. Penso che mi arrampicheró sugli alberi. Dopotutto, la luna piena, le stelle e il silenzio...è la notte giusta per morire. O fracassarsi le gambe.
Vado verso destra, nella direzione presa da Sam. Lo trovo poco lontano da me intento a guardarsi in torno. Tutto si fa silenzioso, anche le cicale sembrano tacere all'improvviso. È come se sentissi solo più il battito del mio cuore e il mio respiro irregolare. Una nuvola copre la luna. Buio. Fantastico. Grazie mille, lassù.
Metto le mani davanti a me e dopo qualche sforzo appare un piccolo fuoco. Mi arrampico su un albero e la fiammella mi segue ubbidiente. Ho seriamente paura di dar fuoco ad un'intera foresta, non so se mi spiego. Ora Sam è in un punto senza arbusti. -Aspetta.- sussurro tra me e me -Ma...questi alberi formano un cerchio esatto rispetto al punto dove si trova lui!- scruto la foresta intorno a me. Sento Sam urlare di dolore, guardo dalla sua parte e vedo il fantasma. È spaventoso. Mentre scendo veloce dall'albero arriva Dean che spara al fantasma. Questo però lo colpisce con qualcosa alla testa e lui cade a terra. No. Sam si mette a correre inseguito dalla presenza. Io mi lascio cadere a terra. Corro da Dean. È svenuto... Come si caccia un fantasma? Come? Come?! Aspetta!  Ripassiamo rapidamente: trovare corpo e bruciare, con sale, possibilmente. Rifletto per qualche secondo, poi mi decido.
Prendo un bastone e traccio dei raggi che collegano ogni albero, di quelli disposti in cerchio. Quando ho finito vado nel centro e inizio a scavare con le mani. Scavo, scavo e scavo ancora. Mi taglio le mani, mi ferisco le dita ma continuo a scavare. Poi sento qualcosa di morbido, guardo meglio. È il cadavere di una donna. Mi viene un conato di vomito. Mi costringo a continuare a scavare. Quando il corpo è totalmente scoperto sento dei passi, mi affretto a cospargere il corpo con tutto il sale che mi sono portata. Sam. Mi avvicino al cadavere e ci metto sopra le mani, tenute ad una certa distanza, coi palmi rivolti in giù. Sam. Dopo qualche secondo il cadavere inizia a bruciare. Dopo non molto nizio a vedere tutto sfocato, ma devo continuare. Sam. Io devo. Intravedo Dean alzarsi e Sam inginocchiato a terra, il fantasma che sta per ucciderlo. Sento il trambusto dei due fratelli che si preparano a colpirlo, come un vociare di sottofondo. Impiego ancora più energia. Il corpo sembra diventare una vera e propria torcia. Sono così vicina che sento il fuoco bruciarmi la pelle. O forse no? Cosa sta succedendo? Il fuoco fa un'ultima fiammata e poi si spegne, come rapito da un alito di vento. Il corpo è bruciato, e del fantasma più nessuna traccia. Buio, come sempre. Sento la terra sotto la mia guancia e due voci chiamarmi. Non riesco ad aprire gli occhi, non riesco a muovere un solo muscolo. Non sento più le mani. Non sento più niente, e la cosa non mi dispiace.

Mi sveglio. Sento qualcosa di morbido sotto di me. La giacca di Castiel. No,i sedili dell'auto. No,un...letto. Forse è stato solo un brutto sogno. Ora mi sveglierò e correró in cucina da mia madre per la colazione. Apro gli occhi sapendo che non sarà così. Nella stanza entra una luce bluastra. Sono in una camera d'ospedale di medie di dimensioni con un letto, un bagno, una poltrona e una pianta. Mobilia impegnativa, insomma. Dean sta dormendo sulla poltrona. Sento la porta aprirsi ed entra Sam con due tazze di caffè, ha dei cerotti in testa, anche lui è stato ferito. Posa i caffè e poi viene a sedersi vicino a me sul letto.-Come ti senti?- lo guardo. Ho le lacrime agli occhi -Ho combinato un casino, vero?- spero solo che mi perdoni. -Ehi! Mi hai salvato! Anche se dovevi dirci delle tue strane capacità simil-pirotecniche, questo sì. Hai rischiato grosso, ma hai anche agito con astuzia. Ho visto le linee tracciate per terra.- mi prende una mano e accarezza il palmo. Mi pizzicano le mani, sono fasciate. -Mi sono arrostita per bene, è così grave? Come avete capito che ho dei poteri e non ho semplicemente acceso un fuoco?- chiedo preoccupata. Lui scuote la testa. Sentiamo Dean sbadigliare e stiracchiarsi, poi, appena nota che sono sveglia si alza -Arya! Dovevi dircelo! Come hai potuto?! Hai rischiato la vita! Non sai controllarti!- mi guarda molto preoccupato scuotendomi per le spalle. -Ehi calma! Ti sei appena svegliato e già mi aggredisci? Calma okay?- aggrotto le sopracciglia.
-No! Non sto calmo! Potevi morire! Almeno questo lo capisci?! Dovresti visto che il tuo comportamento è stato stupido ed egoista! Sei solo un bambina! E se ti fosse successo qualcosa?! Mi sarei dovuto portare sulle spalle anche il peso della tua morte!- mi punta l'indice contro infuriato. I miei occhi diventano lucidi. Le sue parole fanno male proprio perchè sono vere, e ne sono consapevole quanto basta. -Ehi, Dean... Piano.- tenta di calmarlo il fratello. -No, ha... ha ragione. Mi sono comportata da stupida. Mi dispiace, solo che non volevo darvi altre preoccupazioni. Scusatemi.- mi asciugo gli occhi e abbasso la testa. Stropiccio la coperta con le mani. Ad un tratto sento due braccia circondarmi con affetto. Ricambio l'abbraccio mettendogli le mani sulla schiena, facendole "passare" per le spalle e affondo il viso nella sua spalla. Lui appoggia il mento sulla mia testa e mo stringe con fare protettivo. Dean, il ragazzo dall'aspetto duro e dal cuore di pietra. In fondo è anche il ragazzo che aveva gli occhi lucidi quando ha letto il messaggio lasciato da Castiel, è il ragazzo che mi sta abbracciando e che mi fa le paternali come se mi conoscesse da sempre. -Vi voglio bene ragazzi!- dico facendo segno a Sam di unirsi all'abbraccio. Stiamo così per secondi, minuti, forse ore, giorni o settimane. So solo che ad interromperci è un'infermiera che entra e con voce imbarazzata dice che possiamo andarcene dall'ospedale, con tono tutt'altro che gentile. Mi cambio e mentre usciamo lei sorride a Dean che però non la guarda nemmeno, è lì col braccio intorno alla mia spalla. Forse pensa che non mi senta ancora così bene da poter camminare da sola. Dovrei dirglielo che ce la faccio ma, no, così sto bene. Così mi sento a casa.
Passiamo al bancone all'entrata dove mi fanno firmare un plico di scartoffie. Non so con che cognome firmare, ci penso un atti mo poi mi decido. Su tutti quei fogli, ci sarà il mio nuovo nome Arya Herondale. Tento di non ridere mentre lo scrivo. Usciamo e saliamo sulla macchina.
-Ehi! Ma! L'hai riparata!- dico sorridendo meravigliata.
-Già!- risponde soddisfatto il maggiore dei due. -Oh ragazzi! Che ne dite se andiamo a fare colazione? Ho una fame! La offro io! Per favore!- dico allegra. Sam ride e Dean esclama sorridendo -Sai una cosa? Ti preferivo svenuta! E comunque ci metteremo un po' a raggiungere un bar! Sicura di non voler far direttamente pranzo?- mette a posto lo specchietto retrovisore e mette in moto. -Intanto partiamo, la strada è lunga...-

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