capitolo 21

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Atterro su una roccia piatta abbastanza grande e asciutta. Sento il torrente scrosciare intorno a me, lo scintillio dell'acqua é strabiliante visto da qui. L'aria mi sferza il viso e mi spettina, ho già i capelli che arrivando quasi alla fine della schiena. Non credo che sia normale. Mi siedo sulla roccia e ascolto il rumore della natura e quello dei miei pensieri.
Odo una macchina fermarsi sulla riva del torrente, una porta sbattere e passi familiari un po' trascinati sulla terra. Poi qualcuno che si siede accanto a me. È passato quasi un mese. Uno stramaledetto mese in cui non abbiamo nemmeno accennato al nostro bacio. Non so che fare...
-Vai veloce...- dice con voce divertita. -Lo so.- sorrido compiaciuta, sempre tenendo gli occhi chiusi. Odio la luce del sole negli occhi. -Le tue ali sono già...-
-Sì, nel caso arrivasse qualcuno.- mi appoggio all'indietro sui gomiti. Sentiamo dei passi di corsa. -Dev'essere Sam.- osserva Dean. -Ci ha seguiti?- domando curiosa. -No ha insistito per venire. Solo che poi ho capito cosa volevi fare e dato che é un segreto...beh, ho fermato l'auto dicendo di aver visto un corpo, lui é sceso e io sono partito a tutta velocità...Cavolo fa male agli occhi il sole...- apro gli occhi e lo guardo mettersi una mano sulla fronte per ripararsi. -Tu hai fatto cosa a Sam?! E comunque é il riverbero della luce sull'acqua.- guardo Sam che é quasi arrivato, arrossato in viso e col fiatone. Ora rallenta. -Il cosa?- mi guarda di traverso. -Il riverbero...la luce che si riflette sull'acqua e fa ancora più male agli occhi rispetto alla luce normale.- dico in tono pragmatico. Sam arriva alle nostre spalle. -Dean...cosa..!?- tento di non ridere. -Scusa fratello. Avevo bisogno di un momento di riflessione in solitudine.- L'altro sgrana gli occhi -POTEVI ANCHE DIRMELO!- allarga le braccia.
-Dai Sam lascia stare, vieni qui con noi.- batto la mano sulla pietra perché si sieda e lui lo fa.
-Wow, qui il sole é accecante.-
Ma...abbiamo sempre gli stessi pensieri o cosa?! -É il virerbero.- dice con tono di superiorità Dean. -Il riverbero vorrai dire...-lo corregge il fratello. -E io che ho detto?- sbuffa. Rido -Beh, ora sappiamo che ortografia, grammatica e compagnia bella non sono proprio il tuo forte!-
-Solo perché voi vi siete inventati una parola e io l'ho pronunciata male.- si lamenta. Degli uccelli sfrecciano rapidi davanti a noi.
-É davvero bello questo posto!- esclamo sorridendo. -Sì.- conferma Dean e Sam fa -Già, davvero bello.- poi tossisce, sembra teso...-Ma sto cuocendo, vado a fare una passeggiata nel boschetto che c'è per arrivare qui.- si alza e se ne va. Cala il silenzio tra di noi. Prendo un sasso e lo lancio facendolo rimbalzare sull'acqua. -Tre salti!- esclama lui ridendo. Io sorrido.
-Allora...come va?- domando facendomi coraggio. -Bene.Direi bene...- avanti che mi aspettavo?
-E tu?- mi guardo le mani.-Tutto bene...ho iniziato a scrivere un libro.- confesso. -Davvero? Magari a Sam farà piacere leggerlo...- si passa un pollice sulle labbra. -Lo ha gia fatto.- mi fisso i piedi. -In realtà mi sta aiutando molto.- cosa mi aspettavo? Che tu mi dicessi "Ehy, mi piacerebbe leggerlo!"... -Ah, meno male.- già. Meno male. -E di cosa parla?- si volta verso di me. -Forse...potresti leggerlo...- mando giù il groppo che avevo in gola. -Sì io...potrei.- una libellula ci vola attorno. -Non pensi mai che tutto questo possa finire da un momento all'altro? Così... all'improvviso?- chiedo.
-Sì. Ma l'importante è non avere rimpianti.-
-Tu ne hai?-
-Troppi. E tu?-
-Troppi.-sorrido.
-Uno dei tuoi rimpianti?-
-Non aver parlato abbastanza. Non in senso letterale, nel senso che non mi sono fatta sentire abbastanza, nel mondo. Insomma, non ho lasciato il segno.- annuisce, sembra concentrato. -E tu?- lo guardo contro luce. -Non aver fatto abbastanza per le persone che amo.- sento dei passi. -Ehi! Sono già le sei! Andiamo.- grida Sam alle nostre spalle. -Vieni in macchina?- sento il suo respiro caldo sulla pelle.-Si. So insospettirebbe troppo.- e ci alziamo.

Durante il viaggio in macchina nessuno parla, per nessun motivo specifico. Io mi metto le cuffie e guardo qualche video Johnlock su youtube. Lo speciale di Natale era stupefacente, ma io voglio la serie!* Mi manca fare questo genere di cose. Mi manca farlo con mia sorella.
Dean accosta. Scendiamo dall'auto ed entriamo in casa. Perquisisco la cucina e il frigo.
-Nada!-
-Pizza!- grida Dean.
-Vado io!- esclama Sam uscendo di nuovo. Io mi metto sul divano e leggo, o meglio rileggo Le Origini-La Principessa. Sono assorta nella lettura quando Dean si siede accanto a me. -Che leggi?- strana domanda da parte sua... Sfruttiamo quest'occasione unica. -Il terzo di una trilogia... Che fa parte di una saga più ampia. Shadowhunters.- sorrido pensando a tutti quei meravigliosi libri. -Sembra un po' una cosa ironica, date le nostre condizioni di vita e lavoro.- ridacchia. -Già.- confermo ridendo -Ma sono molto belli.- senza contare il finale un po' triste...anche se i finali tristi sono i migliori. -Me ne leggi un pezzo?- chiede ad un tratto. Il mio cuore si ferma, almeno secondo me, per riprendere fiato e il mio cervello scoppia in un'alquanto sonora risata udibile solo dentro di me.
-Oh...certo. Va bene.- deglutisco, agitata come se fossi sotto esame. Mi schiarisco la voce e inizio:
-Il viso della ragazza si raggrinzí, andò in frantumi come una diga sottoposta a una pressione eccessiva. Tessa cadde in ginocchio, ripiegandosi su se stessa. Mise le braccia intorno al corpo. Si teneva stretta, come se in quel modo potesse evitare di andare in pezzi. Will sentì una nuova ondata di quel dolore impotente che aveva provato nel cortile della Green Man Inn. Cosa aveva fatto? Era arrivato fin lì per salvarla, e invece era riuscito soltanto a infliggerle un'ulteriore sofferenza. Era come se fosse davvero maledetto...capace soltanto di recare dolore a coloro che amava...-

-Dio sono P I E N A!- dico dopo aver finito di mangiare.-Ci credo!- esclama Sam ridendo. -Io sono stanchissimo. Vado a letto. Buonanotte Dean, buonanotte Arya.- mi scompiglia i capelli quando passa. -'Notte Sam.- gli sorrido. Mi alzo e porto i piatti nel lavandino dove inizio a lavarli. -Allora...che ne pensi del libro che ti ho letto?- domando con un sorriso. -Sam ci ha interrotti e non mi hai detto niente.- inizio ad asciugare le stoviglie. -Era...bello. Anche se non ho capito granché la storia della maledizione...- scuote la testa e si fa dondolare sulla sedia. -Il ragazzo pensava di essere stato maledetto da un demone, dopo la morte della sorella, pensava che se si fosse avvicinato troppo ad una persona l'avrebbe distrutta...per questo trattava male Tessa, per non farle del male...-sospiro, mi mancano solo gli occhi a cuoricino. -Wow. Però, trama elaborata.- ammette serio. -Direi! Il suo amore per lei...é tutto incentrato lì. Anzi, il loro amore per lei! E poi tutta quell'avventura!- dico entusiasta.
Si alza. -Già. Ma...una domanda. Come finisce, il ragazzo della maledizione?- [attenzione spoiler ] -Muore...di vecchiaia, dopo un luuuuungo matrimonio con Tessa. Hanno dei figli, vivono la loro vita. Poi Tessa dopo la sua morte se ne va. Non vuole vedere i figli morire. Essendo immortale non ha tutti i torti.- bisbiglio l'ultima frase.
-Quindi Tessa e...Will, se non sbaglio, si sono sempre amati? Nonostante litigi, risposte date male e delusioni?- si avvicina a me. -Sì. Si sono sempre amati, coi loro difetti e le liri diversità... sempre amati.- siamo così vicini che posso sentire il battito del suo cuore, il suo respiro. Le nostre labbra si sfiorano, prima piano, poi con irruenza. Il bacio diventa un fuoco acceso che brucia tutto. Pensieri. Emozioni. Dolori. Paure. Ora ci siamo solo noi. Qui. Adesso. Mi solleva e mi aggrappo con le gambe ai suoi fianchi a 'mo di koala e ridendo andiamo in camera sua...o mia? A dire il vero non lo so.

Sento una porta sbattere e dei passi avvicinarsi, mi stringo le lenzuola al corpo e tengo gli occhi chiusi. Chiunque sia non ho voglia di parlare. Quindi fingo di dormire mentre Sam inizia a bisbigliare a Dean. Aspetta?! Sam é qui? Io sono praticamente nuda, cioè non proprio. Però che vergogna. Non sono mica Sherlock. Non vado in giro solo con un lenzuolo addosso. Tento di calmare i miei pensieri e ascolto. -Non mi sembra il caso, sono le cinque del mattino!- sbotta Dean. -Si lo so, lo vedo. Ma mi sono svegliato prima é ho trovato un caso molto strano.- sembra eccitato all'idea. In effetti ultimamente qui ci si annoia abbastanza. -Si ma...non vieni a dirmelo ora! Pensa se si svegliasse e tu trovasse qui...non credo sarebbe proprio contenta.-
Dice in tono duro. -Scusa, non pensavo che fosse qui...sai com'è!- m...in effetti ha ragione. Cala il silenzio. Mi sento osservata. La copertura é saltata, ripeto é saltata. Fuggire fuggire. No ma aspetta che sto dicendo?! Cioè pensando...-Non é bellissima?- sussurra Dean. Io o la parete?
-Non penso che sarebbe giusto esprimere giudizi...non qui, non adesso. Solo...non farla soffrire okay? Non é come le altre.- si alza da inginocchiato ed esce chiudendo piano la porta. Le sue parole mi rimangono impresse come un marchio a fuoco nella testa. "Solo...non farla soffrire, okay? Non é come le altre."


































*Momento fangirlaggio scusate ❤

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